Alliaria petiolata
Contenuto
Titolo
Alliaria petiolata
Descrizione
Alliaria petiolata
Basionimo: Arabis petiolata
Altri sinonimi: Alliaria officinalis, Erysimum alliaria, Sisymbrium alliaria
FAMIGLIA: Brassicaceae
GENERE: Alliaria
NOMI LOCALI: agghialora, aghialors, alliare, erba ai, erba alliaria, erbajoela, lunaria selvatica, piè d'asino, rimamaria.
In tedesco si chiama knoblauchsrauke; in inglese garlic mustard; in spagnolo aliaria o hierba del ajo e in francese herbe à ail.
PERCHÉ SI CHIAMA COSÌ: il nome del genere si ricollega all'odore di aglio della pianta, quello specifico invece dal lungo picciolo che caratterizza le sue foglie: deriva infatti dal latino pĕtiolus che significa proprio picciolo.
I nomi comuni sono tutti legati o alla forma delle foglie o al profumo di aglio che si sprigiona dallo sfregamento delle stesse.
DESCRIZIONE: pianta erbacea che cambia moltissimo aspetto a seconda della fase di crescita, quindi è fondamentale imparare a riconoscerla in ogni diversa fase. Inizialmente infatti si notano solo le foglie basali disposte in rosetta che sono caratterizzate dall'avere un lungo picciolo sottile (15 cm), con forma a cuore (cordate-reniformi) di colore verde molto scuro spesso tendente al viola. Il bordo è crenato e le nervature sono ben evidenti. Crescendo sviluppa un fusto eretto, alto 30-80 cm, semplice o a volte ramificato solo in alto, rigido, cilindrico, glauco e un poco pubescente alla base. Le foglie cauline (del fusto) hanno forma rombica e sono brevemente picciolate, terminano con una punta e sono bordate da denti con apice acuto. I fiori sono riuniti in racemi terminali, e sono composti da 4 sepali verdastri e 4 petali bianchi lunghi 5-6 mm, 6 stami e stilo molto corto. Fiorisce da aprile a luglio. I frutti sono silique tetragonali di 5-6 cm, contenenti piccoli semi scuri.
CARATTERISTICHE UNICHE CHE AIUTANO L'IDENTIFICAZIONE: foglie a forma di cuore che possono diventare molto grandi (con un diametro di 15 cm) lungamente picciolate. Le foglie hanno il bordo seghettato e le nervature evidenti. Tutta la pianta se strofinata profuma di aglio. I fiori sono bianchi e sono quelli tipici delle Brassicaceae.
DOVE CRESCE: presente in tutte le regioni d’Italia tranne che in Sardegna. Ama i posti ombrosi e umidi, i suoli concimati o ricchi di sostanze nutritive e cresce fino ai 1700 m di altitudine.
COSA SI UTILIZZA: tutto, foglie, gambo, infiorescenza, silique e radice
QUANDO SI RACCOGLIE: le foglie sono buonissime o in primavera o in autunno/inverno. Lo stelo fiorale e i fiori di raccolgono invece da aprile a luglio
PRINCIPI ATTIVI: glucosinolati, inibitori della tripsina (TI) e inibitori dell'attività della perossidasi (POD). È l'unica specie nota per produrre il glucoside γ-idrossinitrile (Possible evolution of alliarinoside biosynthesis from the glucosinolate pathway in Alliaria petiolata
Tina Frisch et al. FEBS J. 2012 May). Inoltre sono presenti sostanze organiche contenenti zolfo, responsabili dell'odore di aglio, vitamina C, betacarotene, omega 3, calcio, ferro, manganese, rame, selenio e potassio.
PROPRIETÀ: antiasmatiche, antiscorbutiche, antitumorali, diaforetiche, antisettiche, vermifughe, vulnerarie ed espettoranti.
INDICAZIONI: come tutte le Brassicaceae è un'ottima pianta da introdurre nella propria dieta per ridurre il rischio di sviluppare patologie cardiometaboliche e tumorali; inoltre il suo uso continuativo contribuisce ad abbassare il colesterolo; per uso esterno disinfetta e le ferite e ne stimola la guarigione. Infine è diaforetica, stimola il sistema immunitario e combatte raffreddori e tossi soprattutto con catarri ostinati.
ATTENZIONE: nella letteratura medica non è indicata alcuna dose tossica, interazione con farmaco o accortezza per particolari patologie, quindi è un'erba molto sicura.
UTILIZZO CULINARIO: in cucina dovete assolutamente provare il burro aromatizzato con le foglie fresche di Alliaria! Oppure aggiungere le foglie alla vostra maionese (vegana o non) o ad un buon formaggio fresco! Riesce a conferire a queste semplici preparazioni un sapore e un profumo eccezionali. Non è un caso che in Gran Bretagna spesso usano le foglie fresche o aggiunte in una salsa per insaporire i sandwich! Ma vi consiglio anche di aggiungere le foglie e i fiori freschi alle vostre insalate. È molto buono anche il pesto di Alliaria e ortica che avrà una nota amara oppure Alliaria e stellaria che sarà più dolce. Come tutte le Brassicaceae sarebbe meglio consumarla fresca oppure prediligere cotture veloci. Cotta può essere aggiunta in minestre, oppure essere utilizzata per ripieni. Non solo, per il suo sapore tendente all'amaro è ottima abbinata alla zucca e alle patate.
Le silique hanno un sapore piccante e senapato e possono essere aggiunte anche quelle in tutte le vostre preparazioni culinarie.
Le radici, raccolte nel periodo più freddo, si usano come il rafano, sono ottime per salse, pesti, creme, hanno importanti proprietà medicinali e potete utilizzarle in sostituzione al rafano nella preparazione del Fire Cider.
UTILIZZO ESTERNO: le foglie possono essere contuse per fare dei cataplasmi vulnerari ottimi in caso di ferite (il succo delle foglie fresche inibisce la crescita di batteri gram negativi), ma anche di contusioni o geloni, non solo, i cataplasmi sono ottimi per calmare il prurito in caso di infiammazioni o punture di insetti. Un altro utilizzo che si può fare è quello di utilizzare le foglie per fare dei suffumigi utili per ridurre i sintomi in caso di bronchite o asma. Ancora, il succo o i cataplasmi con le foglie contuse, contrastano rigidità articolari e reumatismi.
UTILIZZO INTERNO: non è segnalato alcun utilizzo fitoterapico oltre a quelli citati sopra.
COME SI CONSERVA: è meglio utilizzare la pianta fresca e non essiccata perché l'essiccamento e la cottura riducono i fitocomplessi
FALSE FRIENDS: può essere confusa solo quando sono unicamente presenti le foglie basali perché la pianta adulta ha un aspetto unico. Le foglie nello stadio giovanile potrebbero essere confuse con quelle delle Viole subsp. Oppure quelle di tre Asteraceae Doronicum columnae, Adenostyles alpina e
Adenostyles alliariae che però si trovano solo nella zona alpina o subalpina. Per avere la certezza che ci troviamo di fronte all'alliaria basta che sfreghiate una foglia: se profuma di aglio è lei!
CURIOSITÀ: nello studio Effects of Alliaria petiolata on mycorrhizal colonization and community structure in three herbaceous plants in a mixed deciduous forest
David J Burke. Am J Bot. 2008 Nov.; è stato esaminato l'effetto di Alliaria petiolata sui funghi micorrizici arbuscolari (AMF) che colonizzano le radici di tre specie di piante forestali. La colonizzazione delle radici dell'AMF e la struttura della comunità sono state esaminate da piante che crescevano in assenza o in presenza di Alliaria in condizioni naturali di foresta. Con metodi molecolari, è stato possibile distinguere circa 12 diversi taxa di AMF tra i campioni di radici e questi taxa appartenevano ai generi Acaulospora e Glomus, con Glomus che dominava le comunità AMF. C'erano differenze significative tra la comunità di radici colonizzanti AMF di Maianthemum racemosum e Trillium grandiflorum, ma solo le comunità AMF di radici di Maianthemum erano significativamente colpite da Alliaria. L'analisi delle specie indicatrici ha rilevato che un tipo di specie Acaulospora era un indicatore significativo delle piante di Maianthemum coltivate in assenza di Alliaria. Questi risultati suggeriscono che l'Alliaria possa sopprimere selettivamente i funghi AMF e questa soppressione può influenzare le comunità AMF che colonizzano le radici di alcune specie di piante autoctone.
Nel 1860 i coloni europei decisero di importare nelle Americhe questa pianta, per le sue "mille virtù" e per il largo utilizzo che se ne sarebbe potuto fare in cucina: l'alliaria aveva anche il vantaggio di crescere ovunque senza molti problemi e di rimanere vitale anche in inverno. Per questo motivo diventò in brevissimo tempo un'alloctona invasiva.
L'alliaria (Alliaria petiolata) è una pianta perenne (biennale), della famiglia delle Brassicaceae, alta oltre un metro, quasi glabra con odore di aglio molto persistente anche se non contiene i composti solforganici tipici degli Allium (alliina ed i suoi derivati, come l'allicina ed il disolfuro di diallile), quindi particolarmente gradita da chi non digerisce o sopporta l'aglio! Non solo, il profumo è di aglio ma gusto è tendente all'amaro. Si utilizza in cucina e in fitoterapia. Contiene glucosinolati. Ha notevoli proprietà anti-infiammatorie, ed è ottima in caso di geloni e come bronchiolitico.
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Basionimo: Arabis petiolata
Altri sinonimi: Alliaria officinalis, Erysimum alliaria, Sisymbrium alliaria
FAMIGLIA: Brassicaceae
GENERE: Alliaria
NOMI LOCALI: agghialora, aghialors, alliare, erba ai, erba alliaria, erbajoela, lunaria selvatica, piè d'asino, rimamaria.
In tedesco si chiama knoblauchsrauke; in inglese garlic mustard; in spagnolo aliaria o hierba del ajo e in francese herbe à ail.
PERCHÉ SI CHIAMA COSÌ: il nome del genere si ricollega all'odore di aglio della pianta, quello specifico invece dal lungo picciolo che caratterizza le sue foglie: deriva infatti dal latino pĕtiolus che significa proprio picciolo.
I nomi comuni sono tutti legati o alla forma delle foglie o al profumo di aglio che si sprigiona dallo sfregamento delle stesse.
DESCRIZIONE: pianta erbacea che cambia moltissimo aspetto a seconda della fase di crescita, quindi è fondamentale imparare a riconoscerla in ogni diversa fase. Inizialmente infatti si notano solo le foglie basali disposte in rosetta che sono caratterizzate dall'avere un lungo picciolo sottile (15 cm), con forma a cuore (cordate-reniformi) di colore verde molto scuro spesso tendente al viola. Il bordo è crenato e le nervature sono ben evidenti. Crescendo sviluppa un fusto eretto, alto 30-80 cm, semplice o a volte ramificato solo in alto, rigido, cilindrico, glauco e un poco pubescente alla base. Le foglie cauline (del fusto) hanno forma rombica e sono brevemente picciolate, terminano con una punta e sono bordate da denti con apice acuto. I fiori sono riuniti in racemi terminali, e sono composti da 4 sepali verdastri e 4 petali bianchi lunghi 5-6 mm, 6 stami e stilo molto corto. Fiorisce da aprile a luglio. I frutti sono silique tetragonali di 5-6 cm, contenenti piccoli semi scuri.
CARATTERISTICHE UNICHE CHE AIUTANO L'IDENTIFICAZIONE: foglie a forma di cuore che possono diventare molto grandi (con un diametro di 15 cm) lungamente picciolate. Le foglie hanno il bordo seghettato e le nervature evidenti. Tutta la pianta se strofinata profuma di aglio. I fiori sono bianchi e sono quelli tipici delle Brassicaceae.
DOVE CRESCE: presente in tutte le regioni d’Italia tranne che in Sardegna. Ama i posti ombrosi e umidi, i suoli concimati o ricchi di sostanze nutritive e cresce fino ai 1700 m di altitudine.
COSA SI UTILIZZA: tutto, foglie, gambo, infiorescenza, silique e radice
QUANDO SI RACCOGLIE: le foglie sono buonissime o in primavera o in autunno/inverno. Lo stelo fiorale e i fiori di raccolgono invece da aprile a luglio
PRINCIPI ATTIVI: glucosinolati, inibitori della tripsina (TI) e inibitori dell'attività della perossidasi (POD). È l'unica specie nota per produrre il glucoside γ-idrossinitrile (Possible evolution of alliarinoside biosynthesis from the glucosinolate pathway in Alliaria petiolata
Tina Frisch et al. FEBS J. 2012 May). Inoltre sono presenti sostanze organiche contenenti zolfo, responsabili dell'odore di aglio, vitamina C, betacarotene, omega 3, calcio, ferro, manganese, rame, selenio e potassio.
PROPRIETÀ: antiasmatiche, antiscorbutiche, antitumorali, diaforetiche, antisettiche, vermifughe, vulnerarie ed espettoranti.
INDICAZIONI: come tutte le Brassicaceae è un'ottima pianta da introdurre nella propria dieta per ridurre il rischio di sviluppare patologie cardiometaboliche e tumorali; inoltre il suo uso continuativo contribuisce ad abbassare il colesterolo; per uso esterno disinfetta e le ferite e ne stimola la guarigione. Infine è diaforetica, stimola il sistema immunitario e combatte raffreddori e tossi soprattutto con catarri ostinati.
ATTENZIONE: nella letteratura medica non è indicata alcuna dose tossica, interazione con farmaco o accortezza per particolari patologie, quindi è un'erba molto sicura.
UTILIZZO CULINARIO: in cucina dovete assolutamente provare il burro aromatizzato con le foglie fresche di Alliaria! Oppure aggiungere le foglie alla vostra maionese (vegana o non) o ad un buon formaggio fresco! Riesce a conferire a queste semplici preparazioni un sapore e un profumo eccezionali. Non è un caso che in Gran Bretagna spesso usano le foglie fresche o aggiunte in una salsa per insaporire i sandwich! Ma vi consiglio anche di aggiungere le foglie e i fiori freschi alle vostre insalate. È molto buono anche il pesto di Alliaria e ortica che avrà una nota amara oppure Alliaria e stellaria che sarà più dolce. Come tutte le Brassicaceae sarebbe meglio consumarla fresca oppure prediligere cotture veloci. Cotta può essere aggiunta in minestre, oppure essere utilizzata per ripieni. Non solo, per il suo sapore tendente all'amaro è ottima abbinata alla zucca e alle patate.
Le silique hanno un sapore piccante e senapato e possono essere aggiunte anche quelle in tutte le vostre preparazioni culinarie.
Le radici, raccolte nel periodo più freddo, si usano come il rafano, sono ottime per salse, pesti, creme, hanno importanti proprietà medicinali e potete utilizzarle in sostituzione al rafano nella preparazione del Fire Cider.
UTILIZZO ESTERNO: le foglie possono essere contuse per fare dei cataplasmi vulnerari ottimi in caso di ferite (il succo delle foglie fresche inibisce la crescita di batteri gram negativi), ma anche di contusioni o geloni, non solo, i cataplasmi sono ottimi per calmare il prurito in caso di infiammazioni o punture di insetti. Un altro utilizzo che si può fare è quello di utilizzare le foglie per fare dei suffumigi utili per ridurre i sintomi in caso di bronchite o asma. Ancora, il succo o i cataplasmi con le foglie contuse, contrastano rigidità articolari e reumatismi.
UTILIZZO INTERNO: non è segnalato alcun utilizzo fitoterapico oltre a quelli citati sopra.
COME SI CONSERVA: è meglio utilizzare la pianta fresca e non essiccata perché l'essiccamento e la cottura riducono i fitocomplessi
FALSE FRIENDS: può essere confusa solo quando sono unicamente presenti le foglie basali perché la pianta adulta ha un aspetto unico. Le foglie nello stadio giovanile potrebbero essere confuse con quelle delle Viole subsp. Oppure quelle di tre Asteraceae Doronicum columnae, Adenostyles alpina e
Adenostyles alliariae che però si trovano solo nella zona alpina o subalpina. Per avere la certezza che ci troviamo di fronte all'alliaria basta che sfreghiate una foglia: se profuma di aglio è lei!
CURIOSITÀ: nello studio Effects of Alliaria petiolata on mycorrhizal colonization and community structure in three herbaceous plants in a mixed deciduous forest
David J Burke. Am J Bot. 2008 Nov.; è stato esaminato l'effetto di Alliaria petiolata sui funghi micorrizici arbuscolari (AMF) che colonizzano le radici di tre specie di piante forestali. La colonizzazione delle radici dell'AMF e la struttura della comunità sono state esaminate da piante che crescevano in assenza o in presenza di Alliaria in condizioni naturali di foresta. Con metodi molecolari, è stato possibile distinguere circa 12 diversi taxa di AMF tra i campioni di radici e questi taxa appartenevano ai generi Acaulospora e Glomus, con Glomus che dominava le comunità AMF. C'erano differenze significative tra la comunità di radici colonizzanti AMF di Maianthemum racemosum e Trillium grandiflorum, ma solo le comunità AMF di radici di Maianthemum erano significativamente colpite da Alliaria. L'analisi delle specie indicatrici ha rilevato che un tipo di specie Acaulospora era un indicatore significativo delle piante di Maianthemum coltivate in assenza di Alliaria. Questi risultati suggeriscono che l'Alliaria possa sopprimere selettivamente i funghi AMF e questa soppressione può influenzare le comunità AMF che colonizzano le radici di alcune specie di piante autoctone.
Nel 1860 i coloni europei decisero di importare nelle Americhe questa pianta, per le sue "mille virtù" e per il largo utilizzo che se ne sarebbe potuto fare in cucina: l'alliaria aveva anche il vantaggio di crescere ovunque senza molti problemi e di rimanere vitale anche in inverno. Per questo motivo diventò in brevissimo tempo un'alloctona invasiva.
L'alliaria (Alliaria petiolata) è una pianta perenne (biennale), della famiglia delle Brassicaceae, alta oltre un metro, quasi glabra con odore di aglio molto persistente anche se non contiene i composti solforganici tipici degli Allium (alliina ed i suoi derivati, come l'allicina ed il disolfuro di diallile), quindi particolarmente gradita da chi non digerisce o sopporta l'aglio! Non solo, il profumo è di aglio ma gusto è tendente all'amaro. Si utilizza in cucina e in fitoterapia. Contiene glucosinolati. Ha notevoli proprietà anti-infiammatorie, ed è ottima in caso di geloni e come bronchiolitico.
© Copyright Associazione capra&cavoli, condividi non copiare.