Lattuga dei boschi
Contenuto
Titolo
Lattuga dei boschi
Descrizione
Mycelis muralis
BASIONIMO: Prenanthes muralis
SINONIMI: Cicerbita muralis; Lactuca muralis; Phaenopus muralis
FAMIGLIA: Asteraceae
GENERE: Mycelis
NOMI LOCALI: lattuga dei boschi, lattuga dei muri, lattuga delle pareti, lattuga selvatica. In tedesco si chiama mauerlattich; in inglese wall lettuce; in spagnolo lechuga de los muros e in francese Laitue des murs
PERCHÉ SI CHIAMA COSÌ: il nome del genere ha un'etimologia incerta. L'epiteto specifico "muralis" invece, fa riferimento a uno degli habitat in cui ama crescere. I nomi comuni sono soprattutto legati ai luoghi in cui è facile trovarla: sottobosco e intercapedini dei muri.
DESCRIZIONE: pianta erbacea perenne (è infatti un'emicriptofita scaposa), che inizialmente si presenta con foglie disposte in una rosetta basale; le foglie sono picciolate, pennatopartite con un segmento pentagonale apicale e almeno 2 coppie di segmenti laterali angolosi, più piccoli rispetto a quello apicale. Le foglie sono glabre e la faccia inferiore è spesso di un bel colore violaceo rispetto a quella superiore, che è verde brillante. Dalla rosetta basale successivamente si sviluppa un fusto glabro, alto dai 30 ai 100 cm. Il fusto è molto sottile e ramificato, con foglie simili a quelle della rosetta basale, benché più piccole, disposte in maniera alterna e amplessicauli.
L'infiorescenza è una pannocchia piuttosto lassa formata da diversi capolini snelli, la cui corolla è formata da 5 fiori ligulati gialli, fiorisce a luglio e agosto. I frutti sono degli acheni neri, con pappo.
CARATTERISTICHE UNICHE CHE AIUTANO L'IDENTIFICAZIONE: apice della foglia pentagonale, faccia superiore verde, faccia inferiore spesso violacea
DOVE CRESCE: cresce nelle radure, nel sottobosco oppure ai margini di faggete o nei boschi misti di lecci, roverelle e castagni. Cresce anche lungo i sentieri ombreggiati e nelle intercapedini di rocce o muretti, sempre in zona boschiva. È presente in tutta Italia ed è piuttosto abbondante.
COSA SI UTILIZZA: le foglie
QUANDO SI RACCOGLIE: in inverno soprattutto, da dicembre a marzo, è il "salva cena" dei foragers nei periodi di magra 😉
PRINCIPI ATTIVI: ricca di sali minerali, sodio, potassio, ferro, calcio, fosforo; di vitamine del gruppo B, vitamina C e A; flavoni e flavonoli; lattucina (lattucina, lattucopicrina, 11β, 13-diidrolatticina e 11β, 13-diidrolatticopicrina).
Chemodiversity of exudate flavonoids in seven tribes of Cichorioideae and Asteroideae (Asteraceae)
Karin M Valant-Vetschera et al. Z Naturforsch C J Biosci. 2007 Mar-Apr. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17542478/
Wesołowska A., Nikiforuk A., Michalska K., Kisiel W., Chojnacka-Wójcik E. Analgesic and sedative activities of lactucin and some lactucin-like guaianolides. J. Ethnopharmacol. 2006
PROPRIETÀ: ha proprietà narcotiche, sedative e antispasmodiche soprattutto per la presenza di lattucina, calcio e potassio. Secondo la letteratura, questi composti hanno infatti effetti sedativi, che sono stati dimostrati in vari studi (vedi studi citati sopra).
INDICAZIONI: non ha indicazioni fitoterapiche, semplicemente è un ottima erba spontanea da mangiare
ATTENZIONE: in letteratura medica non è segnalata alcuna dose tossica o interazione con farmaci
UTILIZZO CULINARIO: si raccolgono le foglie della rosetta basale, facendo attenzione a non estrarre la radice. Quelle più piccole e tenere si utilizzano crude, quelle un po' più grandi sono ottime semplicemente appassite in padella con aglio e olio extra vergine e poi utilizzate nelle zuppe, nei risotti o come contorno o ripieno. Il sapore è quello tipico delle Cichorioideae, se volete attenuarne l'amaro abbinatela a patate, formaggi, noci e uvetta. Vi consiglio di saltarla come si fa con la scarola con aglio, olio, pinoli e uvetta: è una bomba!
UTILIZZO ESTERNO: non è segnalato alcun utilizzo
UTILIZZO INTERNO: di solito le specie del genere Lactuca sono utilizzate secondo la folk medicine (medicina popolare) per problemi di stomaco, sollievo dal dolore e infiammazione e da sempre sono state impiegate anche per le proprietà anticonvulsivanti, sedativo-ipnotiche e antiossidanti. Vi metto gli studi, anche se per la Mycelis muralis non ci sono vere e specifiche indicazioni terapeutiche, quindi per sfruttarne le proprietà vi conviene utilizzarla in cucina e basta.
Sedative Effects of Latexes Obtained from Some Lactuca L. Species Growing in Turkey
Selen Ilgün, Esra Küpeli Akkol, [...], and Eduardo Sobarzo-Sánchez
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7180447/ ;
Ismail H., Mirza B. Evaluation of analgesic, anti-inflammatory, anti-depressant and anti-coagulant properties of Lactuca sativa (CV. Grand Rapids) plant tissues and cell suspension in rats. BMC Complement. Altern. Med. 2015;
Sutrisna E., Azizah T., Wuryaningrum A., Sari M.P. The potency of Lactuca sativa Linn. and Apium graveolens L. from Indonesia as tranquilizer. Int. J. Ayurveda Pharm. Res. 2015;
Sessa R.A., Bennett M.H., Lewis M.J., Mansfield J.W., Beale M.H. Metabolite profiling of sesquiterpene lactones from Lactuca species major latex components are novel oxalate and sulfate conjugates of lactucin and its derivatives. J. Biol. Chem. 2000.
COME SI CONSERVA: non si conserva, si raccoglie e si mangia
FALSE FRIENDS: le foglie della rosetta basale potrebbero essere scambiate per altre specie commestibili che condividono l'habitat come Lactuca viminea, Lapsana communis, Barbarea vulgaris; da alcuni viene anche scambiata con Sonchus oleraceus (anche in questo caso la confusione non ha conseguenze, anche se il Sonchus oleraceus è molto più buono! 🤭). Vi metto un video di comparazione delle foglie nelle storie di oggi
CURIOSITÀ: nessuna
Articolo di Cecilia Tanghetti ©️ Associazione capraecavoli, condividi non copiare.
BASIONIMO: Prenanthes muralis
SINONIMI: Cicerbita muralis; Lactuca muralis; Phaenopus muralis
FAMIGLIA: Asteraceae
GENERE: Mycelis
NOMI LOCALI: lattuga dei boschi, lattuga dei muri, lattuga delle pareti, lattuga selvatica. In tedesco si chiama mauerlattich; in inglese wall lettuce; in spagnolo lechuga de los muros e in francese Laitue des murs
PERCHÉ SI CHIAMA COSÌ: il nome del genere ha un'etimologia incerta. L'epiteto specifico "muralis" invece, fa riferimento a uno degli habitat in cui ama crescere. I nomi comuni sono soprattutto legati ai luoghi in cui è facile trovarla: sottobosco e intercapedini dei muri.
DESCRIZIONE: pianta erbacea perenne (è infatti un'emicriptofita scaposa), che inizialmente si presenta con foglie disposte in una rosetta basale; le foglie sono picciolate, pennatopartite con un segmento pentagonale apicale e almeno 2 coppie di segmenti laterali angolosi, più piccoli rispetto a quello apicale. Le foglie sono glabre e la faccia inferiore è spesso di un bel colore violaceo rispetto a quella superiore, che è verde brillante. Dalla rosetta basale successivamente si sviluppa un fusto glabro, alto dai 30 ai 100 cm. Il fusto è molto sottile e ramificato, con foglie simili a quelle della rosetta basale, benché più piccole, disposte in maniera alterna e amplessicauli.
L'infiorescenza è una pannocchia piuttosto lassa formata da diversi capolini snelli, la cui corolla è formata da 5 fiori ligulati gialli, fiorisce a luglio e agosto. I frutti sono degli acheni neri, con pappo.
CARATTERISTICHE UNICHE CHE AIUTANO L'IDENTIFICAZIONE: apice della foglia pentagonale, faccia superiore verde, faccia inferiore spesso violacea
DOVE CRESCE: cresce nelle radure, nel sottobosco oppure ai margini di faggete o nei boschi misti di lecci, roverelle e castagni. Cresce anche lungo i sentieri ombreggiati e nelle intercapedini di rocce o muretti, sempre in zona boschiva. È presente in tutta Italia ed è piuttosto abbondante.
COSA SI UTILIZZA: le foglie
QUANDO SI RACCOGLIE: in inverno soprattutto, da dicembre a marzo, è il "salva cena" dei foragers nei periodi di magra 😉
PRINCIPI ATTIVI: ricca di sali minerali, sodio, potassio, ferro, calcio, fosforo; di vitamine del gruppo B, vitamina C e A; flavoni e flavonoli; lattucina (lattucina, lattucopicrina, 11β, 13-diidrolatticina e 11β, 13-diidrolatticopicrina).
Chemodiversity of exudate flavonoids in seven tribes of Cichorioideae and Asteroideae (Asteraceae)
Karin M Valant-Vetschera et al. Z Naturforsch C J Biosci. 2007 Mar-Apr. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17542478/
Wesołowska A., Nikiforuk A., Michalska K., Kisiel W., Chojnacka-Wójcik E. Analgesic and sedative activities of lactucin and some lactucin-like guaianolides. J. Ethnopharmacol. 2006
PROPRIETÀ: ha proprietà narcotiche, sedative e antispasmodiche soprattutto per la presenza di lattucina, calcio e potassio. Secondo la letteratura, questi composti hanno infatti effetti sedativi, che sono stati dimostrati in vari studi (vedi studi citati sopra).
INDICAZIONI: non ha indicazioni fitoterapiche, semplicemente è un ottima erba spontanea da mangiare
ATTENZIONE: in letteratura medica non è segnalata alcuna dose tossica o interazione con farmaci
UTILIZZO CULINARIO: si raccolgono le foglie della rosetta basale, facendo attenzione a non estrarre la radice. Quelle più piccole e tenere si utilizzano crude, quelle un po' più grandi sono ottime semplicemente appassite in padella con aglio e olio extra vergine e poi utilizzate nelle zuppe, nei risotti o come contorno o ripieno. Il sapore è quello tipico delle Cichorioideae, se volete attenuarne l'amaro abbinatela a patate, formaggi, noci e uvetta. Vi consiglio di saltarla come si fa con la scarola con aglio, olio, pinoli e uvetta: è una bomba!
UTILIZZO ESTERNO: non è segnalato alcun utilizzo
UTILIZZO INTERNO: di solito le specie del genere Lactuca sono utilizzate secondo la folk medicine (medicina popolare) per problemi di stomaco, sollievo dal dolore e infiammazione e da sempre sono state impiegate anche per le proprietà anticonvulsivanti, sedativo-ipnotiche e antiossidanti. Vi metto gli studi, anche se per la Mycelis muralis non ci sono vere e specifiche indicazioni terapeutiche, quindi per sfruttarne le proprietà vi conviene utilizzarla in cucina e basta.
Sedative Effects of Latexes Obtained from Some Lactuca L. Species Growing in Turkey
Selen Ilgün, Esra Küpeli Akkol, [...], and Eduardo Sobarzo-Sánchez
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7180447/ ;
Ismail H., Mirza B. Evaluation of analgesic, anti-inflammatory, anti-depressant and anti-coagulant properties of Lactuca sativa (CV. Grand Rapids) plant tissues and cell suspension in rats. BMC Complement. Altern. Med. 2015;
Sutrisna E., Azizah T., Wuryaningrum A., Sari M.P. The potency of Lactuca sativa Linn. and Apium graveolens L. from Indonesia as tranquilizer. Int. J. Ayurveda Pharm. Res. 2015;
Sessa R.A., Bennett M.H., Lewis M.J., Mansfield J.W., Beale M.H. Metabolite profiling of sesquiterpene lactones from Lactuca species major latex components are novel oxalate and sulfate conjugates of lactucin and its derivatives. J. Biol. Chem. 2000.
COME SI CONSERVA: non si conserva, si raccoglie e si mangia
FALSE FRIENDS: le foglie della rosetta basale potrebbero essere scambiate per altre specie commestibili che condividono l'habitat come Lactuca viminea, Lapsana communis, Barbarea vulgaris; da alcuni viene anche scambiata con Sonchus oleraceus (anche in questo caso la confusione non ha conseguenze, anche se il Sonchus oleraceus è molto più buono! 🤭). Vi metto un video di comparazione delle foglie nelle storie di oggi
CURIOSITÀ: nessuna
Articolo di Cecilia Tanghetti ©️ Associazione capraecavoli, condividi non copiare.