Tutti i fiori gialli sono tarassaco!

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Tutti i fiori gialli sono tarassaco!

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Oh, è iniziata la primavera, nei prati spuntano tanti fiorellini gialli e tutti i fiorellini gialli vengono identificati come tarassaco. Niente di male, se non fosse che il Signor tarassaco ha dovuto intraprendere con me una seria terapia psicoanalitica perché ha sviluppato un certa fobia sociale unita a depressione. Anche qua, niente di sconveniente se non fosse che sua moglie, Crepis pulchra (radicchiella bella), vorrebbe uscire la sera per andare a cena, a teatro o altro ma con il signor Tarassaco in queste condizioni non è possibile dato che ha sviluppato un'ansia marcata, relativa a tutte le situazioni in cui è esposto al possibile esame altrui! Cioè, lui vorrebbe solo essere riconosciuto per quello che è. E invece si ritrova con persone che chiamano le Crepis, le Picris, le Hypochaeris, i Sonchus, i Leontodon ecc ecc tarassaco!
Siccome il benessere mentale del tarassaco mi sta particolarmente a cuore, ho deciso che vi descrivo quali sono le sue caratteristiche, in maniera tale che possiate non provocargli altre crisi chiamando tarassaco ciò che tarassaco non è!
Lo faccio anche per la moglie, Crepis pulchra, perché avere una vita sociale decente è la base di un certo benessere di coppia.

E perché una moglie arrabbiata può essere considerato un castigo peggiore di guardare 4 puntate consecutive di Tempesta d'amore, con la nonna Angiolina che commenta ogni azione di ogni personaggio spoilerando il finale, dicendo parolacce e sputacchiando nel vostro bicchiere per la foga.
Se volete vi faccio anche, come due anni fa, i "CAPRISTI ANONIMI" per insegnarvi a riconoscere da "quei maledetti fiori gialli tutti uguali" (cit.) alcune meravigliose Asteraceae 😎

COMINCIAMO DALLE BASI.
1. Quello del tarassaco NON è un fiore. Quella del tarassaco infatti è un'INFIORESCENZA. Un insieme di fiori. Un bouquet. Un CAPOLINO. Il che è vantaggioso perché potete regalare un unico fiore di tarassaco a vostra moglie e lei non può nemmeno dirvi che siete tirchi, dato che le state regalando CENTINAIA DI FIORI.

2. La seconda cosa che sconcerta è l'estrema VARIABILITÀ FOGLIARE che presenta questo signorino. Sia perché il genere Taraxacum comprende moltissime specie, 150 solo nella Flora Italiana, sia perché è composto da numerosi "stirpi" o "aggregati" (o sezioni tassonomiche) le cui specie differiscono poco una dall'altra. La causa di questa elevata presenza di "specie collettive" è l'apogamia collegata a processi di poliploidizzazione, che però affrontiamo in un altro momento. A voi interessa sapere che è più facile fare 6 al SuperEnalotto che trovare due foglie uguali in due rosette basali vicine. Ecco perché questo genere viene descritto nei libri spesso attraverso il concetto di "AGGREGATO" (o specie collettive o sezioni), piuttosto che attraverso singole specie di difficile definizione. Quindi, se trovate un tarassaco con una bella foglia composta da sezioni triangolari con apici verso il basso, vicino a un tarassaco a foglie intere, tranquilli, è tutto spiegabile con il disturbo dissociativo dell’identità del nostro signorino! 😉

3. Il tarassaco è perenne. Ha una grossa radice a fittone. Per questo vi dico di staccare la rosetta basale lasciando nel terreno la radice, proprio perché è una pianta perenne. Se estraete la radice lo uccidete. Sappiatelo. Che già è depresso perché lo confondete, se pure tentate di ucciderlo io posso pure aumentare la dose di Venlafaxina ma temo di non riuscire a risollevarlo dalla sua depressione!

4. Il tarassaco è basso. Al massimo una trentina di cm. Se lo trovate più alto guardate bene, probabilmente sta crescendo su un bel cumulo di letame vicino a una stalla, quindi penso che ci siano gli estremi per considerarlo doping... oppure, non è tarassaco.

5. Il fusto è CAVO SENZA FOGLIE. Se spezzato emette lattice. Il fusto si mangia, perché del tarassaco si mangia tutto, e il lattice non è tossico né contiene sostanze psicoattive! Giuro. Se le contenesse non sarei qua!

6. Il capolino è formato da due file di brattee, con funzione di calice. La fila di brattee interne va verso l'alto, la fila esterna è piegata graziosamente verso il basso. È l'unico che ha le brattee così. LE BRATTEE NON MENTONO MAI. Tanto che pure i detective IPERTROFICI delle serie americane le usano, ormai, al posto della macchina della verità.
Le brattee racchiudono il ricettacolo, sul quale sono inseriti centinaia di fiorellini, detti flosculi. Questi fiorellini sono ligulati, cioè la loro corolla presenta una porzione inferiore tubolosa dalla quale si estende un prolungamento nastriforme/appiattito detto ligula.

7. Il tarassaco è una pianta perenne emicriptofita, quindi le foglie della rosetta basale hanno l'attaccatura delle foglie più in basso rispetto alle terofite, cioè le piante annuali che superano l'inverno sotto forma di semi. Noterete infatti che le foglie partono tutte dalla radice e sono leggermente sovrapposte. Mia nonna le ama perché dice che le "cicorie bianche" sono le più buone. Le "cicorie bianche" nel linguaggio dell'Angiolina non sono la Cichorium intybus che fa l'infiorescenza bianca ma le rosette basali del tarassaco a febbraio: dato che una parte della foglia è in profondità nel terreno non fa fotosintesi clorofilliana ed è bianca. Questo trucco è uno dei tanti (oltre ad esempio alle nervature, la consistenza della foglia e le seghettature) che vi permettono di riconoscerlo in rosetta basale.

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