La borragine è velenosa!
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La borragine è velenosa!
Descrizione
Inizia il MERAVIGLIOSO E COMMOVENTE periodo degli gnudi con la borragine, pansoti con la borragine, casoncelli con la borragine, polpette con la borragine, piadine con la borragine, minestre con la borragine, foglie fritte di borragine, aceto aromatizzato ai fiori di borragine e tutti a dire "MA LO SAI CHE LA BORRAGINE È V-E-L-E-N-O-S-A ?!"
Allora, stop, fermi tutti, facciamo chiarezza per prima cosa sui termini.
Velenoso vuol dire mortale.
Pochissime piante sono velenose in Italia.
Se volete un giorno ve le elenco tutte, ma sarà un post brevissimo. Ed è una grande SFORTUNA perché, visto tutti quelli che INSISTONO a identificare le piante con Plantnet, avremmo una maggiore selezione naturale 🤭
Velenoso è anche diverso da tossico. Le piante tossiche vi fanno finire, volendo, al pronto soccorso. Passate qualche oretta a pregare tutti i Santi e a promettere fioretti ESAGERATI, ma non morite. Sono, però, utilissime da conoscere quando avete litigato col marito e per sottolineare bene i concetti volete fagli passare un quarto d'ora di paura sul WC.
Velenoso e tossico sono diversi anche da irritante. Le piante irritanti lo sono di solito per le mucose o gli occhi, tipo il gigaro o tutte quelle magnifiche Euphorbiaceae. Ecco, se mordete una foglia di gigaro capite benissimo il concetto di "irritante". E appena riuscite a parlare di nuovo potete spiegarlo con dovizia di particolari. Oppure irritante è la Saponaria officinalis, che non si mangia, perché le sue saponine irritano la mucosa gastrica e vi fanno vomitare perfino il dotto di Wirsung! Ok? Ci siamo?
Ora, la borragine NON è velenosa. È pelosa. È bitorzoluta. Sa di cetriolo, quindi per alcuni potrebbe essere considerata non commestibile per via del sapore, ma non è velenosa. Al massimo potete dire che vi fa schifo. Ma è un'opinione personale. E le opinioni personali NON sono dati obiettivi e quindi NON contano nulla per la scienza. Ma vediamo perché alcune persone ci stressano, SEMPRE, proprio tra uno gnudo e un pansoto, dicendo che lo sia.
GLI ALCALOIDI PIRROLIZIDINICI.
Alcune piante che diciamo che siano commestibili (basandoci sulla letteratura e dati scientifici) contengono pirrolizidina. E sono, nella famiglia delle Boraginaceae, le piante del genere Echium (le viperine), quelle del genere Symphytum (le consolide), quelle del genere Myosotis (tutti i bellissimi nontiscordardimé) e la FAMIGERATA Borago officinalis (borragine, e le altre specie del genere Borago). Nella famiglia delle Asteraceae, quelle del genere Tussilago (tossilaggine), e le piante del genere Petasites (farfaraccio). In pratica circa il 3% delle piante che abitualmente consumiamo, li contiene (ma sono anche riscontrabili in alimenti come latte e miele in quanto le vacche e le api si nutrono di piante che li contengono). Questi alcaloidi, ad alti dosaggi, e in maniera continuativa, nella sperimentazione animale, hanno dimostrato epatotossicità. Non c'è però una valutazione definitiva del rischio in quanto la sperimentazione umana è impossibile e i procedimenti statistici non hanno dato risultati validi e univoci. Quindi in definitiva è stato stabilito che gli alcaloidi pirrolizidinici abbiano scarsa o nessuna tossicità acuta.
Qual è il problema? Che spesso vengono fornite informazioni in modo approssimativo o con imperizia e, ovviamente, senza riportare dati scientifici. Quindi, per noi, sì è creato quello che definiamo un "non problema". Soprattutto alle quantità in cui vengono consumate queste erbe. Se poi si vogliono evitare d'accordo, però a questo punto vi diciamo che se eliminate queste piante dovreste eliminare dalla vostra dieta cose BEN PIÙ E REALMENTE tossiche! Come l'alcol. La IARC, che si occupa anche della valutazione degli effetti degli agenti chimici e fisici sul rischio di cancro, ha infatti classificato l'alcol come agente cancerogeno fin dal 1988, eppure ne viene consumato in quantità tali che potrebbe determinare epatotossicità o peggio epatocarcinoma ma nessuno si fa così tanti problemi (e viene tranquillamente venduto ovunque) come invece ci si fa problemi con le piante che contengono pirrolizidina! Quindi secondo noi, la presenza di pirrolizidina in alcune piante non rappresenta alcun problema soprattutto alla quantità con cui normalmente si consumano. Continuate pure a comprare e mangiare i ravioli con ripieno di borragine! Se vogliamo preoccuparci seriamente per la nostra salute meglio concentrarci su sostanze o alimenti che vengono tranquillamente venduti e consumati e invece è provato abbiamo effetti tossici o epatotossici, non trovate? 😅
MA SE VOGLIO MANGIARE LA BORRAGINE MA HO PAURA DEGLI AP COSA FACCIO?
Ovviamente non vogliamo minimizzare i rischi ma relativizzarli: quindi dato che esiste un regolamento che stabilisce i tenori massimi di alcaloidi pirrolizidinici nelle piante essiccate (tè, infusi, erbe), negli integratori alimentari (a base di ingrediente vegetali o polline) e nei semi di cumino (perché ovviamente le piante essiccate a parità di peso sono in quantità maggiore rispetto alle stesse fresche) vi diciamo che questo regolamento stabilisce che la dose massima giornaliera di alcaloidi pirrolizidinici che si possono assumere, per non avere ripercussioni sulla salute, è di 237 μg per kg di peso corporeo. Non solo, le stesse indicazioni stabiliscono di non assumere integratori, piante essiccate (esempio decotto di radice di consolida) per più di sei settimane continuative.
QUINDI RIASSUMENDO:
1. Preferite sempre le piante fresche.
2. La borragine contiene soprattutto come alcaloidi pirrolizidinici, licopsamina e viridiflorato supindino che non sono contenuti nell'olio dei semi ma solo nelle parti aeree. La quantità di alcaloidi pirrolizidinici è comunque così bassa da non provocare tossicità acuta.
3. Scottate prima di cucinare le piante che contengono questi alcaloidi, non perché gli AP siano termolabili, ma perché così facendo li disperderete nell'acqua e ridurrete ancora di più il loro contenuto.
4. Se decidete di prendere integratori di piante che contengono alcaloidi pirrolizidinici non assumeteli per più di sei settimane e non più di 237 μg per kg di peso corporeo.
5. Se fumate e bevete o siete obesi vietato preoccuparvi degli alcaloidi pirrolizidinici perché la cosa più importante per ridurre il rischio di sviluppare cancro è smettere di fumare, ridurre l'alcol e dimagrire. Dopo vi diamo il permesso di preoccuparvi degli alcaloidi pirrolizidinici nella vostra dieta. 😉
6. E comunque è scientificamente provato, che se riuscite a pronunciare PIRROLIZIDINICI senza sbagliare, il rischio di epatotossicità si riduce praticamente a zero! 😂🤭😉😜
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Allora, stop, fermi tutti, facciamo chiarezza per prima cosa sui termini.
Velenoso vuol dire mortale.
Pochissime piante sono velenose in Italia.
Se volete un giorno ve le elenco tutte, ma sarà un post brevissimo. Ed è una grande SFORTUNA perché, visto tutti quelli che INSISTONO a identificare le piante con Plantnet, avremmo una maggiore selezione naturale 🤭
Velenoso è anche diverso da tossico. Le piante tossiche vi fanno finire, volendo, al pronto soccorso. Passate qualche oretta a pregare tutti i Santi e a promettere fioretti ESAGERATI, ma non morite. Sono, però, utilissime da conoscere quando avete litigato col marito e per sottolineare bene i concetti volete fagli passare un quarto d'ora di paura sul WC.
Velenoso e tossico sono diversi anche da irritante. Le piante irritanti lo sono di solito per le mucose o gli occhi, tipo il gigaro o tutte quelle magnifiche Euphorbiaceae. Ecco, se mordete una foglia di gigaro capite benissimo il concetto di "irritante". E appena riuscite a parlare di nuovo potete spiegarlo con dovizia di particolari. Oppure irritante è la Saponaria officinalis, che non si mangia, perché le sue saponine irritano la mucosa gastrica e vi fanno vomitare perfino il dotto di Wirsung! Ok? Ci siamo?
Ora, la borragine NON è velenosa. È pelosa. È bitorzoluta. Sa di cetriolo, quindi per alcuni potrebbe essere considerata non commestibile per via del sapore, ma non è velenosa. Al massimo potete dire che vi fa schifo. Ma è un'opinione personale. E le opinioni personali NON sono dati obiettivi e quindi NON contano nulla per la scienza. Ma vediamo perché alcune persone ci stressano, SEMPRE, proprio tra uno gnudo e un pansoto, dicendo che lo sia.
GLI ALCALOIDI PIRROLIZIDINICI.
Alcune piante che diciamo che siano commestibili (basandoci sulla letteratura e dati scientifici) contengono pirrolizidina. E sono, nella famiglia delle Boraginaceae, le piante del genere Echium (le viperine), quelle del genere Symphytum (le consolide), quelle del genere Myosotis (tutti i bellissimi nontiscordardimé) e la FAMIGERATA Borago officinalis (borragine, e le altre specie del genere Borago). Nella famiglia delle Asteraceae, quelle del genere Tussilago (tossilaggine), e le piante del genere Petasites (farfaraccio). In pratica circa il 3% delle piante che abitualmente consumiamo, li contiene (ma sono anche riscontrabili in alimenti come latte e miele in quanto le vacche e le api si nutrono di piante che li contengono). Questi alcaloidi, ad alti dosaggi, e in maniera continuativa, nella sperimentazione animale, hanno dimostrato epatotossicità. Non c'è però una valutazione definitiva del rischio in quanto la sperimentazione umana è impossibile e i procedimenti statistici non hanno dato risultati validi e univoci. Quindi in definitiva è stato stabilito che gli alcaloidi pirrolizidinici abbiano scarsa o nessuna tossicità acuta.
Qual è il problema? Che spesso vengono fornite informazioni in modo approssimativo o con imperizia e, ovviamente, senza riportare dati scientifici. Quindi, per noi, sì è creato quello che definiamo un "non problema". Soprattutto alle quantità in cui vengono consumate queste erbe. Se poi si vogliono evitare d'accordo, però a questo punto vi diciamo che se eliminate queste piante dovreste eliminare dalla vostra dieta cose BEN PIÙ E REALMENTE tossiche! Come l'alcol. La IARC, che si occupa anche della valutazione degli effetti degli agenti chimici e fisici sul rischio di cancro, ha infatti classificato l'alcol come agente cancerogeno fin dal 1988, eppure ne viene consumato in quantità tali che potrebbe determinare epatotossicità o peggio epatocarcinoma ma nessuno si fa così tanti problemi (e viene tranquillamente venduto ovunque) come invece ci si fa problemi con le piante che contengono pirrolizidina! Quindi secondo noi, la presenza di pirrolizidina in alcune piante non rappresenta alcun problema soprattutto alla quantità con cui normalmente si consumano. Continuate pure a comprare e mangiare i ravioli con ripieno di borragine! Se vogliamo preoccuparci seriamente per la nostra salute meglio concentrarci su sostanze o alimenti che vengono tranquillamente venduti e consumati e invece è provato abbiamo effetti tossici o epatotossici, non trovate? 😅
MA SE VOGLIO MANGIARE LA BORRAGINE MA HO PAURA DEGLI AP COSA FACCIO?
Ovviamente non vogliamo minimizzare i rischi ma relativizzarli: quindi dato che esiste un regolamento che stabilisce i tenori massimi di alcaloidi pirrolizidinici nelle piante essiccate (tè, infusi, erbe), negli integratori alimentari (a base di ingrediente vegetali o polline) e nei semi di cumino (perché ovviamente le piante essiccate a parità di peso sono in quantità maggiore rispetto alle stesse fresche) vi diciamo che questo regolamento stabilisce che la dose massima giornaliera di alcaloidi pirrolizidinici che si possono assumere, per non avere ripercussioni sulla salute, è di 237 μg per kg di peso corporeo. Non solo, le stesse indicazioni stabiliscono di non assumere integratori, piante essiccate (esempio decotto di radice di consolida) per più di sei settimane continuative.
QUINDI RIASSUMENDO:
1. Preferite sempre le piante fresche.
2. La borragine contiene soprattutto come alcaloidi pirrolizidinici, licopsamina e viridiflorato supindino che non sono contenuti nell'olio dei semi ma solo nelle parti aeree. La quantità di alcaloidi pirrolizidinici è comunque così bassa da non provocare tossicità acuta.
3. Scottate prima di cucinare le piante che contengono questi alcaloidi, non perché gli AP siano termolabili, ma perché così facendo li disperderete nell'acqua e ridurrete ancora di più il loro contenuto.
4. Se decidete di prendere integratori di piante che contengono alcaloidi pirrolizidinici non assumeteli per più di sei settimane e non più di 237 μg per kg di peso corporeo.
5. Se fumate e bevete o siete obesi vietato preoccuparvi degli alcaloidi pirrolizidinici perché la cosa più importante per ridurre il rischio di sviluppare cancro è smettere di fumare, ridurre l'alcol e dimagrire. Dopo vi diamo il permesso di preoccuparvi degli alcaloidi pirrolizidinici nella vostra dieta. 😉
6. E comunque è scientificamente provato, che se riuscite a pronunciare PIRROLIZIDINICI senza sbagliare, il rischio di epatotossicità si riduce praticamente a zero! 😂🤭😉😜
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