Acido ossalico

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Acido ossalico

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C'è veramente tantissima confusione sull'acido ossalico. O, meglio, sulla PERCEZIONE della tossicità o pericolosità di alcune piante contenenti acido ossalico, rispetto ad altre. Ma noi di Capraecavoli siamo molto precise e siamo qua per fare chiarezza una volta per tutte.
L'acido ossalico è un acido bicarbossilico la cui formula è H2C2O4 oppure (COOH)2.
Viene prodotto da tantissime piante per evitare di essere brucate.
È un acido irritante, corrosivo, molto tossico.
SAREMO MOLTO CHIARE: 25 g di acido ossalico uccidono un uomo di 65 kg. Infatti è un acido relativamente forte ed è letale se ingerito in dosi elevate. Il valore di LD50 per un essere umano è 375 mg per chilogrammo di peso corporeo.
In natura lo troviamo nei kiwi, negli spinaci, nel rabarbaro, nei cereali integrali, nei Rumex, nelle Oxalis e in tantissime altre verdure. Solo che, mentre il rabarbaro viene addirittura considerato VELENOSO, le ROMICI LETALI, per l'acetosella - AIUTO - bisogna prestare super attenzione, AGLI SPINACI, OVVIAMENTE, NESSUNO CI PENSA. Questa cosa che ci siano "verdure" più brutte e cattive di altre ci fa sempre sorridere. E, ci fa sorridere, soprattutto che gli spinaci siano considerati il paradigma della verdura ASSOLUTAMENTE SICURA, innocua, sana, e benefica, obviously. Ma qua casca l'asino o meglio cascano coloro che NON si affidano alla scienza ma al famoso cuggino.
Siamo molto critiche (leggi rompiscatole) noi di Capraecavoli, ci basiamo solo sui dati. VEDIAMOLI INSIEME.
Vediamo ad esempio quanto acido ossalico contengono alcune "erbette" di uso comune, per 100 g. Il contenuto di acido ossalico indicato, si riferisce alle verdure fresche.
SPINACI (Spinacia oleracea): contengono 750 mg/100 g;
RABARBARO (genere Rheum): contiene 37,5 mg/100 g;
ACETOSA (Rumex acetosa): 300 mg/100 g;
PORRO (Allium ampeloprasum): da 11,13 a 6,32 mg/100g;
CICORIA (Cichorium intybus): da 8,68 a 3 mg/100 g;
FINOCCHIO (Foeniculum vulgare): da 123,82 a 402,83 mg/100 g.
In pratica, gli spinaci contengono 20 volte il contenuto di acido ossalico del rabarbaro. E il finocchio da 3 a 10 volte l'acido ossalico del rabarbaro. Però solo le foglie del rabarbaro sono percepite come "velenose". Per farvi rendere conto dei dati riportati sopra, significa che mangiare 3 kg e 333 g di spinaci crudi, uccide un uomo di 65 kg!
Mentre per morire con il rabarbaro crudo, dovreste mangiarne 66 kg e 666 g!
Notate la leggera, ma sostanziale, differenza?
Ovviamente la pericolosità si riferisce alle verdure, sopracitate, crude. L'acido ossalico si riduce grandissimamente infatti, con la cottura, il che comunque non vuol dire che potete mangiare kg e kg di spinaci cotti al giorno, perché gli ossalati legano il calcio e altri minerali e ne riducono la disponibilità, inoltre possono causare la formazione di calcoli nel tratto urinario. Sappiate che l'assunzione giornaliera media di ossalato dalla dieta è stata calcolata in 70-150 mg, senza che questo causi, comunque, alcun problema.
Allora perché lo spinacio è percepito come assolutamente sicuro e il rabarbaro "velenoso"?
Per un fenomeno di DISTORSIONE COGNITIVA da cui dobbiamo ben guardarci se vogliamo studiare le piante in maniera obiettiva!
La distorsione cognitiva infatti ci porta a fare tantissimi errori perché si basa su un'interpretazione dei dati in nostro possesso, interpretazione che spesso manca di obiettività di giudizio. L'errore è maggiormente presente quando c'è un pregiudizio, cioè il ragionamento è condizionato da concetti preesistenti non necessariamente connessi tra loro da legami logici e validi. Dato il funzionamento del nostro cervello, l'errore non è eliminabile, ma si può tenerne conto. Soprattutto guardatevi bene dal cosiddetto "bias di conferma" cioè quando selezionate le informazioni possedute in modo da porre maggiore attenzione, e quindi maggiore credibilità, su quelle che confermano le vostre convinzioni e, viceversa, ignorare o sminuire quelle che le contraddicono.
Come in questo caso: gli spinaci assolutamente sicuri (dopotutto li mangiava pure Braccio di ferro!) e il rabarbaro brutto, cattivo e "velenoso".
NOTA: In tossicologia il termine DL50 sta per dose letale 50 (in inglese LD50 da Lethal Dose 50) e si riferisce alla quantità di una sostanza in grado di uccidere, in una unica somministrazione, il 50% (cioè la metà) di una popolazione campione di animali da esperimento; allo stesso modo viene definita la DL90, in relazione al 90% di una popolazione.
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