Differenza tra infuso e decotto

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Differenza tra infuso e decotto

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Infusione e decozione sono due metodi di estrazione dei principi (idrofili) presenti nelle piante, che prevedono l’utilizzo di acqua come solvente.
L'infusione è il modo più semplice e rapido per estrarre i principi attivi delle parti più delicate delle piante, come fiori e le foglie. Per prepararla bisogna portare a ebollizione l'acqua e, una volta tolta dal fuoco, versarla sulle erbe, precedentemente triturate e sminuzzate. A questo punto si lasciano in infusione, possibilmente in un recipiente coperto per non disperdere gli oli aromatici. Trascorso il tempo di infusione, che solitamente va dai 2 ai 15 minuti, si può filtrare e bere subito, oppure versare l’infuso in un contenitore di ceramica o vetro con il coperchio, dove conservarlo per non più di un giorno per evitare l’ossidazione dei componenti.
A seconda del tempo di infusione, si possono estrarre diversi principi idrofili delle piante. Ad esempio, quando prepariamo un infuso di foglie di te, nei primi 2 minuti viene estratta la teina, intorno ai 4/5 minuti è il momento delle catechine, polifenoli ad azione antiossidante e dai 6/7 minuti iniziano ad essere estratti i tannini. Pertanto, se vogliamo un te eccitante e che ci tenga svegli basterà un’infusione di qualche minuto, se invece abbiamo bisogno di un te astringente dovremo prolungare il tempo di infusione, con conseguente diminuzione dell’effetto eccitante. Stessa cosa vale per la camomilla: la camomilla lasciata in infusione sotto i due minuti ha un effetto rilassante sulla muscolatura liscia ma oltre i due/tre minuti diventa eccitante!
Solitamente si sconsiglia di prolungare l’infusione per più di 15/20 minuti per evitare l’ossidazione e la precipitazione dei principi attivi.
Anche la quantità di pianta usata è vincolata all'uso che se ne vuole fare, ma in generale si va dai circa 15 grammi di ingredienti essiccati ai 35 grammi, se sono freschi, per tazza (230 ml d'acqua).
Da non confondere con l'infuso è il decotto. Questo serve per estrarre i principi dalle parti più coriacee delle piante, come le radici, i semi duri, le bacche e la corteccia. I componenti vanno messi in una pentola, munita di coperchio, con dell'acqua fredda che andrà portata a ebollizione. A seconda delle piante scelte - la quantità è simile a quelle precedentemente indicate per l'infuso - bisogna lasciare sobbollire il tutto a fuoco lento dai 10 ai 30 minuti e poi far riposare per altri 10 minuti, giusto il tempo che si raffreddi.
Oltre che per l’uso interno, che siamo abituati a fare, infusi e decotti possono essere utilizzati anche nella preparazione di impacchi da usare per uso esterno.
Dal punto di vista dei principi, non c’è una sostanziale differenza tra l’utilizzo di erbe fresche o secche, purché siano essiccate alla giusta temperatura, e lavorate in modo da evitare la formazione di muffe. Tra le due quel che cambia principalmente è il profumo, dovuto dalla perdita di alcuni aromi in fase di essiccazione. Se l’essiccazione è fatta bene, le piante mantengono buona parte del loro profilo aromatico.
Fondamentale è il momento della raccolta, che deve essere fatta nel periodo balsamico, per avere la concentrazione ottimale di principi all’interno della parte di pianta che andiamo a raccogliere. Ad esempio, se vogliamo raccogliere le parti aeree delle piante il periodo indicato è primavera/estate. Se invece vogliamo raccogliere le radici il tempo balsamico è l’autunno. Dal momento che non tutte le piante sono disponibili 12 mesi è preferibile raccogliere nel tempo balsamico più adatto per poi essiccarle e consumarle quando ne abbiamo bisogno, piuttosto che consumare una pianta fresca raccolta fuori dal suo tempo balsamico.
Autrice Alice Bonomo, articolo soggetto a copyright ogni violazione sarà perseguita.

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