Che valeriana sei?

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Che valeriana sei?

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Quando si parla di valeriana vedo che ci sono delle confusioni.
Con il termine valeriana si intendono principalmente tre specie:
1. Valeriana officinalis quella che si compra in farmacia o in erboristeria per rilassarsi (quando è finito il vino in casa), genere Valeriana, famiglia Valerianaceae.
2. Valeriana rossa, Centranthus ruber, quella che colora di fucsia le mura del castello di Brescia, e ama molto crescere nelle intercapedini dei muri, che però è del genere Centranthus, famiglia Valerianaceae.
3. Valerianella o soncino, quella che si compra nelle buste di plastica del supermercato, che è invece Valerianella locusta, quindi genere Valerianella, famiglia Valerianaceae.
Quindi sono tre piante della stessa famiglia ma di tre generi diversi.
Del genere Valeriana in Italia abbiamo una decina di specie (vi metto le foto): Valeriana celtica, Valeriana dioica, Valeriana montana, Valeriana officinalis, Valeriana saliunca, Valeriana saxatilis, Valeriana tripteris, Valeriana tuberosa.
Anche del genere Centranthus e Valerianella ne esistono diverse specie (vi metto delle foto).
Il genere Valerianella, ad esempio, comprende 15 specie in Italia, molto simili tra di loro, tutte commestibili, che per essere distinte e determinate necessitano lo studio delle brattee e dei frutti maturi.
A me interessa che ne riconosciate principalmente tre.
VALERIANA, Valeriana officinalis
Pianta erbacea perenne, che trovate vicino a corsi d'acqua, in prati umidi e in zone montane, che si presenta inizialmente con foglie picciolate, imparipennate, composte da foglioline lanceolate, con la fogliolina terminale più grande di quelle laterali. Successivamente sviluppa dei fusti eretti molto alti (fino a 1,5 m) cilindrici e con scanalature verticali. Sul fusto le foglie si dispongono in maniera opposta e sono sessili. I fiori sono riuniti in densi corimbi apicali, hanno una corolla tubulosa, rosea più raramente bianca, divisa in 5 lobi ineguali, i frutti sono acheni ovoidi e striati, provvisti di setole piumose.
Viene chiamata anche erba gatta perché pare che piaccia molto ai gatti, ma a me piace di più pensare che sia perché per le sue proprietà ipotensive, sedative e ansiolitiche ti renda sornione e menefreghista come un gatto 🤭
Ha anche proprietà diuretiche, antispasmodiche, anticonvulsive, analgesiche e antinevralgiche, ed è veramente un erba conosciutissima e molto utilizzata, tanto che leggende dicono che cresca direttamente nei blister delle erboristerie e invece, giuro, è presente anche allo stato spontaneo!
VALERIANA ROSSA, Centranthus ruber
In italiano tantissimi nomi ricordano che il suo sapore ricorda le fave verdi, ad esempio, in ligure si chiama basana grassa o basana sarvaega, fae grasse, o fava grassa ma anche a Brescia faa matta. Si mangia cruda e cotta e ricorda vagamente i legumi crudi. È molto bella, colora di fucsia i muri delle città, perché è una tipa molto tosta e basta che ci sia un'intercapedine con 2 mm di terra per crescere. È una pianta erbacea perenne completamente glabra (senza peli) che forma dei "cespuglietti" di un verde glauco, quasi bluastro, formato da numerosi fusti eretti. Le foglie basali sono ovato-lanceolate, brevemente picciolate, lisce e acuminate all’apice, di colore verde azzurrognolo, le superiori invece sessili e generalmente amplessicauli con base arrotondata. I fiori di un bel rosa carico (a volte bianco) sono raccolti in densi corimbi e il frutto è un achenio sormontato da un pappo piumoso e persistente. Anche questa valeriana ha proprietà sedative come Valeriana officinalis ma la cosa che la rende interessante è che pare abbia il potere magico di riconciliare due innamorati litigiosi! Non ho trovato ricette, quindi non so se per farli smettere di litigare bisogna percuoterli con i rami di valeriana, oppure regalargli un viaggio da soli in un posto dove si possa ammirare la valeriana su una scogliera che da sul mare (ma propendo decisamente per la seconda magia!).
VALERIANELLA, Valerianella locusta
Viene chiamata anche soncino, a Brescia grassello, e ha un sapore dolcissimo che ricorda il mais, tanto che gli inglesi la chiamano cornsalad. Tutti pensano che cresca direttamente nelle buste di plastica del supermercato ma in verità la potete facilmente trovare anche allo stato spontaneo! Ovviamente, allo stato spontaneo vi conviene raccoglierla a febbraio e marzo perché poi questa è una pianta erbacea di quelle che quando fioriscono non si possono più mangiare: le foglie infatti ingialliscono e si raggrinziscono, e lo scapo fiorale e i fiori non sono un granché da mangiare.
È una pianta erbacea annuale, che si riconosce facilmente per le foglie spatolate e a margine intero, che scompaiono con la crescita dello stelo. Lo stelo fiorale è alto dai 10 ai 30 cm e porta fiori a 5 petali bianchi o azzurri molto piccoli.
CONTRIBUTI VIDEO:
https://youtu.be/8EvCnZD58dw
https://youtu.be/ET8-YR2scDM
https://youtu.be/LQucGvej0-g
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