Lentisco o terebinto?
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Titolo
Lentisco o terebinto?
Descrizione
Il genere Pistacia (famiglia Anacardiaceae) è presente in Italia con 3 specie: Pistacia lentiscus L., Pistacia terebinthus L. subsp. terebinthus e Pistacia vera L.
Spesso lentisco e terebinto crescono vicini, perché condividono lo stesso habitat, e sono tipici dell'area mediterranea (infatti ve li abbiamo spiegati al corso di domenica a Savona). Come li distinguiamo?
LENTISCO: Pistacia lentiscus L.
1. è molto più piccolo ed è solitamente un arbusto di 1-3 m;
2. è sempreverde;
3. le foglie sono composte, coriacee, verde scuro, con picciolo glabro, paripennate (segmenti in numero pari) con rachide alato (cioè che presenta dilatazioni laminari tra i punti d’inserzione delle foglioline);
4. pannocchie spiciformi, drupe di 4 mm.
Entità protetta a livello regionale (UMB, MOL).
TEREBINTO: Pistacia terebinthus L. subsp. terebinthus
1. cespuglio o piccolo albero alto fino a 5 m;
2. perde le foglie in inverno;
3. le foglie sono imparipennate (con segmenti dispari), verdi lucenti e scure di sopra, più pallide e grigiastre nella pagina inferiore, pelose da giovani poi glabre, rachide non alato.
4. l'infiorescenza a pannocchia ramosa più grande rispetto a quella del lentisco; è specie meno termofila.
Il lentisco è una pianta preziosissima perché ripristina velocemente la copertura vegetale del suolo, ed è considerata una specie miglioratrice nel terreno. Il legno di lentisco è apprezzato per la sua durezza e il bel colore rosso-venato. Le foglie, aromatiche e ricche di tannini, venivano usate per la concia delle pelli, per aromatizzare i cibi e per tutte le infiammazioni del cavo orale.
Effettuando incisioni sul tronco e sui rami si ottiene una resina che si rapprende all'aria (mastice); essa ha un odore caratteristico e viene chiamato mastice di Chio. Questo mastice in passato è stato utilizzato per curare diverse condizioni patologiche, ed effettivamente gli studi hanno dimostrato la sua efficacia. I due più importanti sono "Overview of Chios Mastic Gum ( Pistacia lentiscus) Effects on Human Health. Stergios Soulaidopoulos et al. Nutrients. 2022." e "Traditional uses, phytochemistry and pharmacology of Chios mastic gum (Pistacia lentiscus var. Chia, Anacardiaceae): A review.
Vasiliki K Pachi et al. J Ethnopharmacol. 2020." Questi studi dimostrano come il mastice di Chio sia efficace nel trattamento di disturbi gastrointestinali, nella guarigione delle ferite, nelle infiammazioni della pelle, nella riduzione dei lipidi plasmatici, della glicemia e nell'igiene orale. Queste proprietà sono attribuite ai triterpeni e ai composti volatili.
Dai frutti veniva ricavato un olio particolarmente balsamico e con proprietà antinfiammatorie e antisettiche, Plinio il Vecchio nel sua “Storia naturale”, descrive come questo olio, unito alla cera, fosse utilizzato per medicare le ferite.
Lo studio "Pistacia lentiscus L. reduces the infarct size in normal fed anesthetized rabbits and possess antiatheromatic and hypolipidemic activity in cholesterol fed rabbits" di Ioanna Andreadou et al. Phytomedicine del 2016, ha dimostrato come i frutti posseggano significative attività antiateromatiche e ipolipemizzanti.
Lo studio "Pistacia lentiscus L. fruits showed promising antimutagenic and antigenotoxic activity using both in-vitro and in-vivo test systems" di Ghania Bouguellid et al. J Toxicol Environ Health A. 2022. ha mostrato come i frutti di P. lentiscus L. protegganno dagli effetti genotossici e mutageni.
Per sfruttare le proprietà dei frutti la cosa più semplice è usarli in cucina: sono molto aromatici e si sposano benissimo con tutti i piatti salati, con i panificati, i liquori e pure i dolci! Il periodo migliore di raccolta è novembre e per averli a disposizione tutto l'anno vi consigliamo di farli essiccare.
Similmente a quelli di lentisco anche i frutti di terebinto possono essere utilizzati in cucina. Addirittura una certa tradizione popolare attribuirebbe a quelli di terebinto particolari proprietà afrodisiache! In Grecia questi frutti sono molto usati soprattutto per aromatizzare particolari tipi di pane, e a Creta si utilizzano per prepare un particolare liquore chiamato tsikoudia; in Turchia i suoi frutti tostati vengono usati per preparare una bevanda conosciuta come menengiç kahves, e l'olio ricavato dai frutti per fare saponi oltre che per la bellezza della pelle e dei capelli. Anche i frutti di terebinto vi consigliamo di raccoglierli a ottobre/novembre. Provate a utilizzarli in cucina e a fare un oleolito antirughe e fateci sapere! Soprattutto fateci sapere degli effetti afrodisiaci! 😏😉
Grazie a Giusi per le foto.
© Copyright Associazione capra&cavoli, condividi non copiare.
Spesso lentisco e terebinto crescono vicini, perché condividono lo stesso habitat, e sono tipici dell'area mediterranea (infatti ve li abbiamo spiegati al corso di domenica a Savona). Come li distinguiamo?
LENTISCO: Pistacia lentiscus L.
1. è molto più piccolo ed è solitamente un arbusto di 1-3 m;
2. è sempreverde;
3. le foglie sono composte, coriacee, verde scuro, con picciolo glabro, paripennate (segmenti in numero pari) con rachide alato (cioè che presenta dilatazioni laminari tra i punti d’inserzione delle foglioline);
4. pannocchie spiciformi, drupe di 4 mm.
Entità protetta a livello regionale (UMB, MOL).
TEREBINTO: Pistacia terebinthus L. subsp. terebinthus
1. cespuglio o piccolo albero alto fino a 5 m;
2. perde le foglie in inverno;
3. le foglie sono imparipennate (con segmenti dispari), verdi lucenti e scure di sopra, più pallide e grigiastre nella pagina inferiore, pelose da giovani poi glabre, rachide non alato.
4. l'infiorescenza a pannocchia ramosa più grande rispetto a quella del lentisco; è specie meno termofila.
Il lentisco è una pianta preziosissima perché ripristina velocemente la copertura vegetale del suolo, ed è considerata una specie miglioratrice nel terreno. Il legno di lentisco è apprezzato per la sua durezza e il bel colore rosso-venato. Le foglie, aromatiche e ricche di tannini, venivano usate per la concia delle pelli, per aromatizzare i cibi e per tutte le infiammazioni del cavo orale.
Effettuando incisioni sul tronco e sui rami si ottiene una resina che si rapprende all'aria (mastice); essa ha un odore caratteristico e viene chiamato mastice di Chio. Questo mastice in passato è stato utilizzato per curare diverse condizioni patologiche, ed effettivamente gli studi hanno dimostrato la sua efficacia. I due più importanti sono "Overview of Chios Mastic Gum ( Pistacia lentiscus) Effects on Human Health. Stergios Soulaidopoulos et al. Nutrients. 2022." e "Traditional uses, phytochemistry and pharmacology of Chios mastic gum (Pistacia lentiscus var. Chia, Anacardiaceae): A review.
Vasiliki K Pachi et al. J Ethnopharmacol. 2020." Questi studi dimostrano come il mastice di Chio sia efficace nel trattamento di disturbi gastrointestinali, nella guarigione delle ferite, nelle infiammazioni della pelle, nella riduzione dei lipidi plasmatici, della glicemia e nell'igiene orale. Queste proprietà sono attribuite ai triterpeni e ai composti volatili.
Dai frutti veniva ricavato un olio particolarmente balsamico e con proprietà antinfiammatorie e antisettiche, Plinio il Vecchio nel sua “Storia naturale”, descrive come questo olio, unito alla cera, fosse utilizzato per medicare le ferite.
Lo studio "Pistacia lentiscus L. reduces the infarct size in normal fed anesthetized rabbits and possess antiatheromatic and hypolipidemic activity in cholesterol fed rabbits" di Ioanna Andreadou et al. Phytomedicine del 2016, ha dimostrato come i frutti posseggano significative attività antiateromatiche e ipolipemizzanti.
Lo studio "Pistacia lentiscus L. fruits showed promising antimutagenic and antigenotoxic activity using both in-vitro and in-vivo test systems" di Ghania Bouguellid et al. J Toxicol Environ Health A. 2022. ha mostrato come i frutti di P. lentiscus L. protegganno dagli effetti genotossici e mutageni.
Per sfruttare le proprietà dei frutti la cosa più semplice è usarli in cucina: sono molto aromatici e si sposano benissimo con tutti i piatti salati, con i panificati, i liquori e pure i dolci! Il periodo migliore di raccolta è novembre e per averli a disposizione tutto l'anno vi consigliamo di farli essiccare.
Similmente a quelli di lentisco anche i frutti di terebinto possono essere utilizzati in cucina. Addirittura una certa tradizione popolare attribuirebbe a quelli di terebinto particolari proprietà afrodisiache! In Grecia questi frutti sono molto usati soprattutto per aromatizzare particolari tipi di pane, e a Creta si utilizzano per prepare un particolare liquore chiamato tsikoudia; in Turchia i suoi frutti tostati vengono usati per preparare una bevanda conosciuta come menengiç kahves, e l'olio ricavato dai frutti per fare saponi oltre che per la bellezza della pelle e dei capelli. Anche i frutti di terebinto vi consigliamo di raccoglierli a ottobre/novembre. Provate a utilizzarli in cucina e a fare un oleolito antirughe e fateci sapere! Soprattutto fateci sapere degli effetti afrodisiaci! 😏😉
Grazie a Giusi per le foto.
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