Polvere di ippocastano
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Titolo
Polvere di ippocastano
Descrizione
Il seme dell’Ippocastano, Aescolus hippocastanum, è ricchissimo di saponine triterpeniche; ne può contenere addirittura il 10%! È proprio l’alta percentuale di questa preziosa sostanza chimica che fa di questa botanica un prezioso alleato alla detersione del nostro corpo.
La polvere dei semi, se emulsionata in acqua, deterge cute e capelli producendo una leggera schiuma con pH leggermente acido (pH 6).
Come fa ad avere potere pulente? Le saponine hanno una particolare struttura chimica che le rendono simili a qualsiasi altro tensioattivo, come la comune saponetta che utilizzi per lavarti le mani.
La struttura molecolare delle saponine è composta da una parte idrofila, cioè amica dell’acqua, e una parte lipofila, amica dei grassi. Quando noi ci sporchiamo le mani andiamo a inumidirle con dell’acqua e poi le insaponiamo e le risciacquiamo. Così facendo le nostre mani saranno ben deterse. Perché? Gran parte dello sporco ha natura grassa, quindi lipidica. La sola azione di strofinare le mani con un tensioattivo non basta a garantirci una detersione anche solo minimamente soddisfacente. Fondamentale è la presenza di acqua. Le molecole del sapone, come quelle dell’Ippocastano e di tante altre botaniche (soia, legumi, saponaria da cui deriva il nome ‘saponina’…), hanno una parte lipofila e una parte idrofila. La parte lipofila si legherà alle molecole di grasso e la parte idrofila si legherà all’acqua. Così facendo lo sporco sarà catturato dalle molecole del tensioattivo utilizzato e il risciacquo permetterà a queste molecole di andar via verso lo scarico del tuo rubinetto!
I semi dell’Ippocastano possiamo considerarle a tutti gli effetti saponette 100% vegetali, un fito-tensioattivo!
Il modo migliore per garantirti una scorta utilizzabile per tutto un anno è quello di rendere in ‘polvere’ i semi freschi dopo averli tagliati in quattro pezzi o ancor meglio in otto, grazie all’utilizzo di un frullatore o un potente macinacaffè. Farai poi essiccare in ambiente asciutto, allargando per bene la granella su di un telo posto in un cesto o in una cassetta di legno o di cartone. Si può procedere anche in forno o in essiccatore mantenendo una temperatura non più alta di 40°. Una temperatura così contenuta ci permetterà di preservare al meglio il fitocomplesso che caratterizza questo seme dandoci la possibilità di utilizzarlo anche per farne una tintura semplice che sarà l’ingrediente principale di creme volte al benessere delle gambe, per creme contro i geloni o per le dolorose emorroidi.
Ci vediamo al prossimo video ‘Maschera detergente per capelli all’Ippocastano’!
Qui puoi trovare il nostro approfondimento sulle saponine:
https://www.capraecavolibiblio.org/s/...
© Copyright Associazione capra&cavoli, condividi non copiare.
La polvere dei semi, se emulsionata in acqua, deterge cute e capelli producendo una leggera schiuma con pH leggermente acido (pH 6).
Come fa ad avere potere pulente? Le saponine hanno una particolare struttura chimica che le rendono simili a qualsiasi altro tensioattivo, come la comune saponetta che utilizzi per lavarti le mani.
La struttura molecolare delle saponine è composta da una parte idrofila, cioè amica dell’acqua, e una parte lipofila, amica dei grassi. Quando noi ci sporchiamo le mani andiamo a inumidirle con dell’acqua e poi le insaponiamo e le risciacquiamo. Così facendo le nostre mani saranno ben deterse. Perché? Gran parte dello sporco ha natura grassa, quindi lipidica. La sola azione di strofinare le mani con un tensioattivo non basta a garantirci una detersione anche solo minimamente soddisfacente. Fondamentale è la presenza di acqua. Le molecole del sapone, come quelle dell’Ippocastano e di tante altre botaniche (soia, legumi, saponaria da cui deriva il nome ‘saponina’…), hanno una parte lipofila e una parte idrofila. La parte lipofila si legherà alle molecole di grasso e la parte idrofila si legherà all’acqua. Così facendo lo sporco sarà catturato dalle molecole del tensioattivo utilizzato e il risciacquo permetterà a queste molecole di andar via verso lo scarico del tuo rubinetto!
I semi dell’Ippocastano possiamo considerarle a tutti gli effetti saponette 100% vegetali, un fito-tensioattivo!
Il modo migliore per garantirti una scorta utilizzabile per tutto un anno è quello di rendere in ‘polvere’ i semi freschi dopo averli tagliati in quattro pezzi o ancor meglio in otto, grazie all’utilizzo di un frullatore o un potente macinacaffè. Farai poi essiccare in ambiente asciutto, allargando per bene la granella su di un telo posto in un cesto o in una cassetta di legno o di cartone. Si può procedere anche in forno o in essiccatore mantenendo una temperatura non più alta di 40°. Una temperatura così contenuta ci permetterà di preservare al meglio il fitocomplesso che caratterizza questo seme dandoci la possibilità di utilizzarlo anche per farne una tintura semplice che sarà l’ingrediente principale di creme volte al benessere delle gambe, per creme contro i geloni o per le dolorose emorroidi.
Ci vediamo al prossimo video ‘Maschera detergente per capelli all’Ippocastano’!
Qui puoi trovare il nostro approfondimento sulle saponine:
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