Alloro o lauroceraso perché distinguerli?

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Alloro o lauroceraso perché distinguerli?

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Secondo i dati del Sistema Informativo Nazionale per la Sorveglianza delle Esposizioni Pericolose e delle Intossicazioni, ci sono parecchi casi annuali di intossicazione da lauroceraso a seguito di confusione con l'alloro. Questo è dovuto alla moda di curarsi con rimedi naturali senza avere la necessaria competenza e/o affidandosi a persone che non hanno formazione adeguata. Naturale non vuol dire innocuo. Fortunatamente questa è una confusione che non porta a morte.
Alloro, Laurus nobilis L., famiglia Lauraceae, è una pianta molto sicura. Ho già affrontato l'argomento in questo articolo: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=776047464533577&id=100063849923435
Lauroceraso, Prunus laurocerasus L., famiglia Rosaceae, è una specie tossica, perché contiene dall'1 al 2,5% di glicosidi cianogenici, come prunasina, la sambunigrina e l'amigdalina. In particolare, le foglie contengono prulaurasina (miscela racemica di prunasina e sambunigrina) e i semi amigdalina.
Unica parte edibile è la polpa MATURA delle drupe che contiene solo tracce di glicosidi cianogenici tossici (in Veneto infatti si fa una confettura molto buona e a Brescia, ma anche nel resto della Lombardia, è celebre un liquore fatto con i frutti del lauroceraso! Io lo faccio sempre con la ricetta dello zio Silvio @caste_four 😉 se volete ve la metto nel prossimo post). Assolutamente da non usare MAI invece semi e foglie della pianta.
Comunque la LD 50 dei glicosidi cianogenici assunti oralmente è circa 50 mg/Kg di peso corporeo: e corrisponde a circa 250 g di semi (mezza tazza) o un centinaio di foglie. Per questo motivo non ci sono casi in letteratura medica di morte accidentale, ma solo di intossicazioni, con questa specifica pianta, perché la dose letale è veramente altissima.
Attenzione che il lauroceraso è molto tossico anche per cani e gatti e nel loro caso avendo una massa nettamente minore bastano meno foglie per farli intossicare mortalmente.
COME SI DISTINGUONO LE FOGLIE?
RICONOSCIMENTO BASIC
Le foglie di Laurus nobilis e Prunus laurocerasus sono entrambe coriacee, picciolate, di colore verde scuro, lucide sulla superficie adassiale (superiore), e verde chiaro e opaco su quella abassiale (inferiore).
Per quanto riguarda la forma, quelle di Laurus nobilis sono ellittico-lanceolate con apice acuto, invece le foglie di Prunus laurocerasus sono obovato-lanceolate con larghezza massima in prossimità dell'apice.
Il picciolo, nella foglia di alloro, è solitamente rosso mentre è verde nel lauroceraso, e il bordo, è leggermente ondulato nell'alloro e seghettato nel lauroceraso.
In Laurus nobilis sono evidenti, oltre le nervature primarie, secondarie e terziarie anche le quaterniarie che invece non sono mai evidenti in Prunus laurocerasus.
Le nervature secondarie in Laurus nobilis sono penninervie craspedodrome semplici (Hickey) invece in Prunus laurocerasus brachidodrome (Hickey) (vedi disegni e foto).
Altra caratteristica macromorfologica distintiva è l'assenza di ghiandole nettarifere nella foglia di L. nobilis, mentre al contrario i nettari extraflorali sono ben visibili sulla superficie inferiore di P. laurocerasus, vicino al picciolo e su entrambi i lati della nervatura centrale.
Ancora, se strofinate, le foglie di P. laurocerasus rilasciano un profumo di mandorla dovuto alla presenza di glicosidi cianogeni, mentre le foglie di L. nobilis hanno un caratteristico profumo di canfora molto intenso dovuto all'olio essenziale.
RICONOSCIMENTO PRO DELLE FOGLIE (più difficile, si può saltare nella lettura dell'articolo).
Una diversa rete di venature è già visibile a livello macroscopico, ma viene evidenziata in maggiore dettaglio a livello micromorfologico.
Laurus nobilis mostra un tipo di modello di reticolazione di riconnessione, con vene terziarie e quaternarie che racchiudono areole. Al contrario, le vene quaternarie sono assenti in P. laurocerasus.
In entrambe le specie, gli stomi sono confinati alla superficie abassiale. Per quanto riguarda L. nobilis, l'apparato stomatico è tipico della famiglia delle Lauracee, con stomi rubiacei, per lo più infossati sotto la superficie, e cellule sussidiarie non facilmente riconoscibili. L'epidermide abassiale è costituita da cellule allungate con pareti anticlinali a perline sinuose. Diversamente, P. laurocerasus mostra stomi anomocitici con cellule di guardia a forma di rene chiaramente visibili e cellule sussidiarie, simili a quelle epidermiche. Le sporgenze stomatiche esterne sono circondate da uno o più anelli formati da pieghe cuticolari, che a volte possono sovrapporsi ad altre cellule epidermiche. Ci sono anche pochi stomi anisocitici, con tre cellule sussidiarie di diverse dimensioni, e stomi solitari chiaramente distinti da quelli normali ma di dimensioni simili. L'epidermide abassiale presenta cellule poligonali con pareti spesse.
La nervatura centrale è adassialmente convessa in entrambe le specie.
In sezione trasversale, una sporgenza del collenchima situata sopra la nervatura centrale della foglia è chiaramente visibile in P. laurocerasus, mentre nella foglia è presente una sporgenza meno evidente. di L. nobilis.
Inoltre, nel mesofillo di L. nobilis sono distribuiti numerosi idioblasti secretori contenenti goccioline di olio essenziale e sono responsabili del suo tipico aroma, che sono sferiche e grandi, con un diametro medio di 44,3 μm ± 4 (n = 12).
Nelle foglie di P. laurocerasus sono visibili molti cristalli prismatici di ossalato di calcio, distribuiti principalmente lungo le vene, nel parenchima a palizzata vicino all'epidermide superiore e nelle cellule del collenchima che circonda la vena mediana. La composizione dei cristalli è confermata dall'analisi SEM-EDS.
Riassumendo: tra le caratteristiche identificative di L. nobilis vi è un pattern di reticolazione di tipo ricollegante con vene minori che racchiudono areole. Inoltre, rappresentano caratteristiche diagnostiche il tipico apparato stomatico rubiaceo e le grandi ghiandole sebacee sparse all'interno del mesofillo. Queste caratteristiche specifiche sono utili per identificare l'alloro anche quando viene venduto sotto forma di preparati erboristici, come foglie essiccate e frammentate o polverizzate.
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