Aceto dei quattro ladroni
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Titolo
Aceto dei quattro ladroni
Descrizione
L'aceto dei quattro ladri o ladroni o aceto marsigliese, è un acetolito antisettico inserito nella Farmacopea del Corpo Medico francese, e venduto in farmacia come antisettico fino al 1884 che aiuta tantissimo a prevenire o curare semplici malattie infettive.
La ricetta ha molte varianti, nel Museo di Marsiglia potete trovare la copia originale della ricetta pubblicata sui muri della città durante la peste del 1720:
«Si prendano tre pinte di aceto di vino bianco forte, si aggiunga una manciata di assenzio, una di olmaria, una cinquantina di chiodi di garofano, due once di radici di campanula due once di angelica, rosmarino e marrubio e tre grandi misure di canfora. Mettere il composto in un contenitore per quindici giorni, filtrare e mettere poi in bottiglia. Sfregare su mani, orecchie e tempie di volta in volta quando si avvicina un appestato»
(René-Maurice Gattefossé, Aromathérapie – les huiles essentielles hormones végétales, Paris, Librairie des sciences Girardot, 1937, p. 85).
Il nome "aceto dei quattro ladroni" sembra che sia legato al fatto che durante uno degli episodi di peste a Marsiglia girassero quattro "sciacalli" che riuscivano a entrare nelle case degli appestati per rubare senza ammalarsi! Acchiappati, gli fu concessa la grazia di essere decapitati al posto che arsi vivi in cambio del segreto che li faceva entrare a rubare nelle case senza beccarsi la peste. Ebbene loro dissero che semplicemente imbevevano una pezza che poi avvolgevano attorno al viso in un acetolito fatto con rosmarino, timo, salvia, lavanda e aglio.
Anche io faccio questo acetolito e vi assicuro che è ottimo! Lo uso ogni volta che ho mal di gola diluito in acqua per fare dei gargarismi; lo uso sui brufoletti; lo uso sfregato sotto i piedini per abbassare la febbre ai bambini; lo metto dietro le orecchie e sui polsi come prevenzione dei malanni invernali (raffreddori, influenze); lo aggiungo all'acqua bollente all'ultimo per fare i suffumigi in caso di raffreddori. È veramente ottimo! Ovviamente sto parlando di malattie comuni e malanni blandi tipo raffreddori o influenze. Però vi assicuro che è stato utile anche in accompagnamento all'antibiotico durante l'ultima bronchite dei bambini!
Per farlo non ci vuole niente, una volta fatto si conserva per due anni quindi perché non averlo in casa?
COME LO FA LA CAPRA: riempite un vaso di vetro con foglie di salvia, rosmarino, fiori di lavanda, foglie di timo e tre o quattro spicchi di aglio, (va fatto in questo periodo perché le piante utilizzate hanno la concentrazione ottimale di fitocomplessi.) Colmate il vaso di aceto di mele o vino bianco. Chiudete. Lasciate macerare due settimane al buio. Filtrate e conservate in bottigliette scure o tenute al buio. Ogni volta che c'è qualche semplice problemino in casa via di aceto! Funziona anche per cuori spezzati di adolescenti nel senso che li cospargete di aceto e per mezz'ora il loro vero problema sarà come togliersi l'odore e non la fidanzata che li ha lasciati.
Autrice Cecilia Tanghetti
© Copyright Associazione capra&cavoli, condividi non copiare.
La ricetta ha molte varianti, nel Museo di Marsiglia potete trovare la copia originale della ricetta pubblicata sui muri della città durante la peste del 1720:
«Si prendano tre pinte di aceto di vino bianco forte, si aggiunga una manciata di assenzio, una di olmaria, una cinquantina di chiodi di garofano, due once di radici di campanula due once di angelica, rosmarino e marrubio e tre grandi misure di canfora. Mettere il composto in un contenitore per quindici giorni, filtrare e mettere poi in bottiglia. Sfregare su mani, orecchie e tempie di volta in volta quando si avvicina un appestato»
(René-Maurice Gattefossé, Aromathérapie – les huiles essentielles hormones végétales, Paris, Librairie des sciences Girardot, 1937, p. 85).
Il nome "aceto dei quattro ladroni" sembra che sia legato al fatto che durante uno degli episodi di peste a Marsiglia girassero quattro "sciacalli" che riuscivano a entrare nelle case degli appestati per rubare senza ammalarsi! Acchiappati, gli fu concessa la grazia di essere decapitati al posto che arsi vivi in cambio del segreto che li faceva entrare a rubare nelle case senza beccarsi la peste. Ebbene loro dissero che semplicemente imbevevano una pezza che poi avvolgevano attorno al viso in un acetolito fatto con rosmarino, timo, salvia, lavanda e aglio.
Anche io faccio questo acetolito e vi assicuro che è ottimo! Lo uso ogni volta che ho mal di gola diluito in acqua per fare dei gargarismi; lo uso sui brufoletti; lo uso sfregato sotto i piedini per abbassare la febbre ai bambini; lo metto dietro le orecchie e sui polsi come prevenzione dei malanni invernali (raffreddori, influenze); lo aggiungo all'acqua bollente all'ultimo per fare i suffumigi in caso di raffreddori. È veramente ottimo! Ovviamente sto parlando di malattie comuni e malanni blandi tipo raffreddori o influenze. Però vi assicuro che è stato utile anche in accompagnamento all'antibiotico durante l'ultima bronchite dei bambini!
Per farlo non ci vuole niente, una volta fatto si conserva per due anni quindi perché non averlo in casa?
COME LO FA LA CAPRA: riempite un vaso di vetro con foglie di salvia, rosmarino, fiori di lavanda, foglie di timo e tre o quattro spicchi di aglio, (va fatto in questo periodo perché le piante utilizzate hanno la concentrazione ottimale di fitocomplessi.) Colmate il vaso di aceto di mele o vino bianco. Chiudete. Lasciate macerare due settimane al buio. Filtrate e conservate in bottigliette scure o tenute al buio. Ogni volta che c'è qualche semplice problemino in casa via di aceto! Funziona anche per cuori spezzati di adolescenti nel senso che li cospargete di aceto e per mezz'ora il loro vero problema sarà come togliersi l'odore e non la fidanzata che li ha lasciati.
Autrice Cecilia Tanghetti
© Copyright Associazione capra&cavoli, condividi non copiare.