Equiseto

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Equiseto

Descrizione

Il genere Equisetum comprende 15 specie suddivise in due sottogeneri: Equisetum e Hippochaete.
Non tutti gli Equisetum sono commestibili, e non tutti gli Equisetum si possono utilizzare in fitoterapia. La maggior parte sono tossici o molto tossici! Quindi föm mìa spacünade! Venite ai nostri corsi o andate a corsi organizzati dagli esperti della vostra regione, per imparare bene a distinguerli!
Intanto però vediamo i fusti fertili dei due commestibili 😉

Equisetum telmateia Ehrh.
- fusti fertili semplici,
- colore bruno pallido,
- lunghi fino a 40 cm con diametro di 1-2 cm,
- a ogni nodo guaine fogliari con 20-30 denti che ricoprono interamente l’internodo,
- strobilo (o spiga) terminale, lungo 6-8 cm, formato da sporofilli ai quali sono inseriti gli sporangi a forma di piccoli scudi, dove si sviluppano le spore.

Equisetum arvense L.
- fusti fertili semplici,
- bruno-rossicci o biancastri,
- lunghi da 10 a 30 cm con diametro di 0,5 cm, - le guaine sono ampie alla base di ogni internodo, un po' svasate, quasi imbutiformi, con 8-12 grossi denti lanceolato-acuminati bruno-scuri.

Entrambi hanno spore verde muffa che si presentano come una "farina" impalpabile e insapore.

Come li potete usare? Si chiamano "pesci di montagna" perché se ci fate il brodo avrà un saporino di pesce ma senza pesce!
Però potete anche farli fritti in tempura. Oppure potete polpettizzarli. Farli in frittata o col sugo, capperi e olive in forno. Oppure sempre in forno spolverizzati di pan grattato, aglio, capperi e olive. Al corso di oggi e di domani ve li facciamo assaggiare!

ATTENZIONE! Equisetum arvense L. è a protezione assoluta in Friuli Venezia Giulia.
Equisetum telmateia Ehrh. è a protezione assoluta in Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta.

RIPETIAMO LE REGOLE! COME SI RACCOGLIE?
1. Non ci si improvvisa. Bisogna studiare e seguire corsi con esperti. Non bastano i libri, servono i corsi: per riconoscere una pianta bisogna utilizzare, infatti, tutti i sensi: serve il tatto, perché la consistenza e la pelosità ci offrono indizi preziosi; serve l'udito perché alcune piante (come la Silene vulgaris) fanno un rumore caratteristico; anche l'olfatto e il gusto danno indizi molto importanti! Osservate e imparate una pianta alla volta, seguendone tutto il ciclo vitale. Non serve imparare più di 4/5 piante in un anno. L'importante è riconoscerle alla perfezione, e raccogliere solo quelle. Man mano che le conoscerete bene, potrete aggiungerne progressivamente altre. Anche perché, spesso, le erbe si raccolgono quando sono in rosetta basale e in quello stadio l'identificazione è particolarmente complessa, quindi, se non avete visto la stessa pianta anche fiorita e con i frutti non potete essere certi di cosa sia. Siate sempre severi con voi stessi e non date mai nulla per scontato. Dovete anche sapere cosa osservare. A volte anche solo la disposizione delle foglie sul fusto (opposte o alternate) ci permette di distinguere una pianta commestibile da una no. Per lo studio ci vuole tanto tempo? Sì. La natura insegna la lentezza, il rispetto, e insegna a osservare. Sono doni che ci possono solo rendere persone migliori.

2. Fate un foraging conservativo, prediligete, cioè, la raccolta delle piante invasive: ad esempio tra la Solidago virgaurea e la Solidago canadensis raccogliete sempre la Solidago canadensis: ha le stesse proprietà ma è un'alloctona invasiva!
Le radici andrebbero raccolte solo se la pianta è annuale o biennale. Se la pianta è perenne una volta che estraete la radice provochereste un danno di gran lunga maggiore. Comunque anche le radici delle piante annuali vanno raccolte con criterio, mai più di un 5%, in maniera tale da lasciarne molte che possano andare in seme.

3. Raccogliete solo quello che consumate! Una manciata di erbe è più che sufficiente per una cena! È inutile raccogliere kg e kg di erbe (ad esempio come si vede in alcuni gruppi di riconoscimento erbe! O come capita in foto dove ci sono persone che prima raccolgono kg di erbe e poi chiedono se è commestibile!). Che senso ha? Le erbe ci sono tutto l'anno. Ogni settimana si possono raccogliere erbe diverse per arricchire le nostre tavole e provare sapori nuovi! La natura è generosa, l'unico vero pericolo è l'avidità (e stupidità) umana.

4. Informatevi sulle specie rare o protette nella vostra zona e NON RACCOGLIETELE PER NESSUN MOTIVO! Ripeto NON RACCOGLIETELE PER NESSUN MOTIVO! Visto l'enorme diffusione del foraging e il cambiamento climatico, alcune piante che fino all'anno scorso non erano protette sono state ritenute a rischio e inserite nelle nuove liste di protezione 2024. Informatevi sul regolamento 2024 nazionale e della vostra regione!

5. Non raccoglierete in zone inquinate, lungo le strade e nei campi vicini a fabbriche e centri urbani. Se volete raccogliere in una proprietà privata (anche se non è recintata) prima chiedete di poterlo fare. Raccogliere solo da piante sane.

6. Recidete solo la cimetta apicale (parte superiore) della pianta, senza strappare le radici, o strappare il fusto. Non spogliate mai una pianta di tutte le sue foglie, fiori, bacche o semi, ma raccoglietene solo piccole quantità per esemplare, senza pregiudicarne l’aspetto e il benessere. Scegliere solo piante che crescono in abbondanza. Usate un paio di forbici per tagliare le cime o un coltello per staccare la rosetta, perché usando le mani può capitare più spesso di strappare tutta la pianta. Non bisognerebbe mai raccogliere più del 5 % di una particolare pianta o frazione di essa.

7. La raccolta dovrebbe essere distribuita su una vasta area, NON dovremmo MAI far notare il nostro passaggio, non dovremmo mai lasciare tracce, nessuno dovrebbe mai accorgersi che in quella zona abbiamo raccolto! NON SIAMO RUSPE ESCAVATRICI. RACCOGLIETE SEMPRE CON ESTREMO RISPETTO E CONSAPEVOLEZZA.

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