Tremate tremate le crepis son tornate!

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Tremate tremate le crepis son tornate!

Descrizione

Le Crepis sono un genere della famiglia delle Asteraceae che comprende circa 205 specie, e sono presenti in Italia con 40 specie. In italiano vengono chiamate radicchielle o "cicorie".

Vi metto alcune foto con brevi indicazioni per distinguere alcune delle Crepis che potete trovare fiorite a maggio.

Crepis vesicaria L.
Fusto ispido.
Brattee o squame irte di peli, le esterne scariose e ovate, fiori anche soffusi di rosso.

Crepis taraxacifolia Thuill.
Fusto ispido.
Squame esterne brevi ricoperte di peli ghiandolari. Squame tutte lineari.
Ricettacolo peloso.
Fusto ramificato con ramificazioni spesso a 90°. Fiori anche soffusi di rosso.

Crepis setosa Haller f.
Involucro e fusto con lunghe setole giallastre.
Presenta foglie sul caule.
Foglie con peli.

Crepis capillaris (L.) Wallr.
Foglie cauline abbraccianti il fusto.
Glabra.
Le squame esterne (in numero di 😎 sono lunghe da 1/3 a 1/2 rispetto a quelle interne che sono lunghe 2 – 4 mm, sono tomentose all'esterno (all'interno sono glabre); quelle interne (in numero da 8 a 16) hanno margini scariosi e apici acuti; entrambe sono glabre sulla faccia interna.

Il Crepis pulchra L. subsp. pulchra
Fusto ghiandoloso, vischioso.
Involucro glabro.
Squame esterne brevissime.

Crepis leontodontoides All.
Capolini piccoli, brattee interne tutte uguali, uniseriate, glabro-farinose o finemente pubescenti, con peli verdi o nerastri, scariose al margine e con nervo mediano carenato, gialliccio, acute all'apice; le esterne lunghe 1/5-1/4 delle interne.

Crepis sancta (L.) Bornm. subsp. nemausensis (P.Fourn.) Babc.
Non sono presenti foglie sul fusto, solo in rosetta.
Fusti pubescenti o subglabri.
Ricettacolo con setole rigide.

Di queste l'unica considerata non commestibile è Crepis pulchra L. subsp. pulchra. Attenzione però! Non esiste in letteratura medica alcun dato sulla sua tossicità. Anzi, ha interessantissime proprietà antitumorali, quindi probabilmente è considerata non commestibile per il sapore.
Di seguito i due studi più interessanti su questa radicchiella: Ethnobotany, Phytochemistry, Biological, and Nutritional Properties of Genus Crepis—A Review di Natale Badalamenti, Francesco Sottile e Maurizio Bruno. E Jacaranone Derivatives with Antiproliferative Activity from Crepis pulchra and Relevance of This Group of Plant Metabolites. Csilla Zsuzsanna Dávid et al. Plants (Basel). 2022.
Questo ultimo studio in particolare mostra come in Crepis pulchra L. siano stati individuati tre derivati del jacaranone (jacaranone, 2,3-diidro-2-idrossijacaranone, 2,3-diidro-2-metossijacaranone) e (6R,9S)-3-oxo -α-ionolo-β-d-glucopiranoside, acido fulgidico, estere metilico dell'acido 12,15-ottadecadienoico, scopoletina e apigenina-7-O-β-d-glucoside.
I derivati del jacaranone sono stati sottoposti a un test antiproliferativo in vitro contro un pannello di linee cellulari tumorali umane (MCF-7, MDA-MB-231, HeLa e C33A), rivelando attività elevate o moderate, con valori IC50 compresi tra 6,3 e 26,5 μM.
Quindi avrà anche un saporaccio ma è da non sottovalutare in fitoterapia.

Alcune foto sono di Albino Turato e altre di Lucia Bicci. Il titolo meraviglioso è della fantastica Chiara Trinca ❤️

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