Oleolito di Rosmarino

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Oleolito di Rosmarino

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PROPRIETÀ: le componenti principali sono: acidi fenolici, resine, canfora, tannini, flavonoidi, colina, potassio, vitamina C, acido nicotinico, triterpeni, eucaliptolo e acido rosmarinico.
La canfora è in grado di esercitare un'azione broncosecretolitica, rubefacente, iperemizzante, revulsiva e blandamente analgesica; l'eucaliptolo invece ha azioni antinfiammatorie, antisettiche, balsamiche ed espettoranti secretolitiche; ma la componente più interessante è di gran lunga l'acido rosmarinico.
L'acido rosmarinico è un acido polifenolico, ed è l'estere tra l'acido caffeico e il gruppo alcolico in posizione α dell'acido 3,4-diidrossifenil lattico; si chiama così perché è stato isolato per la prima volta dal Salvia rosmarinus (precedentemente Rosmarinus officinalis) nel 1958 da Scarpati e Oriente, successivamente è stato identificato in piante della famiglia delle Lamiaceae soprattutto in Salvia miltiorrhiza, Perilla frutescens, Melissa officinalis, Agastache rugosa. È presente anche in altre famiglie, ad esempio nella famiglia delle Boraginaceae lo ritroviamo nelle specie Arnebia euchroma e Lithospermum erythrorhizon ecc.
L'acido rosmarinico è molto lipofilo e per questo la sua solubilità in acqua è limitata; risulta invece molto solubile in solventi apolari (olio e alcool).
L'acido rosmarinico attualmente non ha utilizzi farmacologici, tuttavia ha delle proprietà così interessanti che suggeriscono molteplici utilizzi! Per prima cosa è un acido polifenolico e come la maggior parte dei composti fenolici è considerato un antiossidante. Si è inoltre evidenziato un effetto antimicrobico, antielmitico, coccidiostatico, dimostrando anche proprietà antiinfiammatorie; un effetto stimolante del sistema endocrino e immunitario. Non solo, stimola la secrezione degli enzimi digestivi e aumenta la motilità intestinale. Ancora, potrebbe aumentare la crescita e la produzione degli spermatozoi. È considerato anche un potenziale antiallergico e antidiabetico. Sono state anche suggerite attività antiangiogenica, antitumorale e neuroprotettiva (Mahmoud Alagawany, Mohamed Ezzat Abd El-Hack e Mayada Ragab Farag, Rosmarinic acid: modes of action, medicinal values and health benefits, in Animal Health Research Reviews, vol. 18, n. 2, 2017-12, pp. 167-176).

Vediamo ad una a una queste proprietà: per ognuna vi metto alcuni studi così potete andare ad approfondire!
1. ATTIVITÀ ANTIMICROBICA
Non solo ha dimostrato un'azione contro i Gram positivi e negativi, ma gli studi hanno dimostrato anche la capacità dell'acido rosmarinico di abbassare la carica virale e di inibire la crescita fungina (Sanmuga Ekambaram, Senthamil Perumal e Ajay Balakrishnan, Antibacterial synergy between Rosmarinic acid and antibiotics against Methicillin resistant Staphylococcus aureus, in Journal of Intercultural Ethnopharmacology, vol. 5, n. 4, 2016, p. 358 e Vivek Swarup, Joydeep Ghosh e Soumya Ghosh, Antiviral and Anti-Inflammatory Effects of Rosmarinic Acid in an Experimental Murine Model of Japanese Encephalitis, in Antimicrobial Agents and Chemotherapy, vol. 51, n. 9).
In vitro l'acido rosmarinico ha dimostrato la capacità di inibizione la formazione del biofilm dovuta al quorum sensing e inoltre, si è osservato che può agire in sinergismo con alcuni antibiotici, come ad esempio la vancomicina, nel trattamento delle infezioni da Staphilococcus aureus resistente (Kannan Rama Devi, Ramanathan Srinivasan e Arunachalam Kannappan, In vitro and in vivo efficacy of rosmarinic acid on quorum sensing mediated biofilm formation and virulence factor production in Aeromonas hydrophila, in Biofouling, vol. 32, n. 10, 14 ottobre 2016, pp. 1171-1183).

2. EFFETTI IMMUNOMODULATORI
L'acido rosmarinico è in grado di aumentare alcuni indici immunitari, come l'attività fagocitica, si è inoltre osservato che aumenta l'interleuchina IL-10 e diminuisce alcuni fattori pro-infiammatori (Serena Lembo, Anna Balato e Roberta Di Caprio, The Modulatory Effect of Ellagic Acid and Rosmarinic Acid on Ultraviolet-B-Induced Cytokine/Chemokine Gene Expression in Skin Keratinocyte (HaCaT) Cells, in BioMed Research International, vol. 2014, 2014, pp. 1-8).

3. EFFETTI ANTIINFIAMMATORI E ANALGESICI
In vitro si è osservato che l'acido rosmarinico è in grado sopprimere le citochine pro-infiammatorie (IL-8, IL-1β e fattore di necrosi tumorale TNF-α) nella linea cellulare THP-1 monocitica. Inoltre, si è evidenziato l'attenuazione dell'infiammazione indotta sperimentalmente in un modello murino grazie alla soppressione del fattore nucleare kappa-B (NF-κB) e del recettore Toll-like-2 (TLR-2). Questo dato è stato anche confermato in un altro studio in cui si è osservato la diminuzione della concentrazione di interferone γ, IL-6, IL-12 e TNF-α in animali infetti. È stato anche evidenziato un effetto antiallergico mediato dalla soppressione dell'attività infiammatoria con la diminuzione di IgE e COX-2 (Tal Friedman, The Effect of Rosmarinic Acid on Immunological and Neurological Systems: A Basic Science and Clinical Review, in Journal of Restorative Medicine, vol. 4, n. 1, 1º dicembre 2015, pp. 50-59).
Per quanto riguarda l'effetto analgesico quest'ultimo è stato evidenziato in un modello sperimentale di dolore neuropatico del nervo sciatico (Mahboobeh Ghasemzadeh Rahbardar, Bahareh Amin e Soghra Mehri, Rosmarinic acid attenuates development and existing pain in a rat model of neuropathic pain: An evidence of anti-oxidative and anti-inflammatory effects, in Phytomedicine, vol. 40, 2018-02, pp. 59-67).

4. ANTITUMORALE
Si è osservato in modelli sperimentali che l'acido rosmarinico inibisce AP-1, proteina responsabile dell'attivazione di COX-2, i livelli di espressione della proteina p65 e la proliferazione mediata da NF-κB (Md. Shahadat Hossan, Shahnaz Rahman e A.B.M. Anwarul Bashar, ROSMARINIC ACID: A REVIEW OF ITS ANTICANCER ACTION, in World Journal of Pharmacy and Pharmaceutical Sciences, vol. 3, n. 9.
Venkatachalam Karthikkumar, Gunasekaran Sivagami e Periyasamy Viswanathan, Rosmarinic acid inhibits DMH-induced cell proliferation in experimental rats, in Journal of Basic and Clinical Physiology and Pharmacology, vol. 26, n. 2).

5. ANTIOSSIDANTE
Secondo uno studio in vitro effettuato nel 2015 l'acido rosmarinico presenta attività antiossidante, dimostrato da test quali il DPPH assay e il test dell'ossidazione del modello di liposoma di fosfotidilcolina di soia, e si è rilevato anche un effetto sinergico con l'α-tocoferolo. In diversi studi in vitro è stato osservato che l'acido rosmarinico contrasta l'azione dei ROS, in quanto è in grado di eliminare il radicale DPPH libero mediante la donazione di elettroniː azione simile a quella di acido caffeico e quercetina. In altri studi effettuati da J.H.Chen e C.Ho, l'acido rosmarinico esplica una elevata attività antiossidante, soprattutto come scavenger dei radicali, con un meccanismo di HAT (Hydrogen Atom Transfer). Si è anche evidenziato che l'acido rosmarinico aumenta, nelle cellule stellate epatiche (HSCs), la sintesi di GSH e, partecipando all'inibizione dell'attività di MMP-2 dipendente da NF-κB, aumenta anche l'espressione del glutammato cisteina ligasi. La somministrazione, in ratti albini, maschi, adulti, di licopene e acido rosmarinico ha ridotto l'azoto ureico nel sangue, la malondialdeide renale (MDA), l'espressione della proteina proapoptotica (Bax), livelli inducibili di ossido nitrico sintasi (iNOS) e proteina marcatore autofagico (LC3/B) indotti dalla gentamicina. Questa combinazione ha anche aumentato la SOD ridotta, l'espressione della proteina antiapoptotica (Bcl2) e i livelli di GPx e GSH, oltretutto ha migliorato i cambiamenti istopatologici indotti dalla gentamicina. L'acido rosmarinico ha prevenuto lo stress ossidativo nelle cellule gliali C6 aumentando la vitalità cellulare e inibendo la perossidazione lipidica, ha ridotto l'espressione di COX-2 e iNOS indotta da H2O2. Inoltre ha aumentato l'espressione e l'attività di CAT, SOD, eme ossigenasi-1 (HO-1) e del fattore di trascrizione Nrf2 (Chamila Jayasinghe, Naohiro Gotoh e Tomoko Aoki, Phenolics Composition and Antioxidant Activity of Sweet Basil (Ocimum basilicumL.), in Journal of Agricultural and Food Chemistry, vol. 51, n. 15, 2003-07, pp. 4442-4449; Amma G. Adomako-Bonsu, Sue LF Chan e Margaret Pratten, Antioxidant activity of rosmarinic acid and its principal metabolites in chemical and cellular systems: Importance of physico-chemical characteristics, in Toxicology in Vitro, vol. 40, 2017-04, pp. 248-255; Jiang Hong Chen e Chi-Tang Ho, Antioxidant Activities of Caffeic Acid and Its Related Hydroxycinnamic Acid Compounds, in Journal of Agricultural and Food Chemistry, vol. 45, n. 7, 1997-07, pp. 2374-2378; Changfang Lu, Yu Zou e Yuzhang Liu, Rosmarinic acid counteracts activation of hepatic stellate cells via inhibiting the ROS-dependent MMP-2 activity: Involvement of Nrf2 antioxidant system, in Toxicology and Applied Pharmacology, vol. 318, 2017-03, pp. 69-78; Naglaa A. Bayomy, Reda H. Elbakary e Marwa A. A. Ibrahim, Effect of Lycopene and Rosmarinic Acid on Gentamicin Induced Renal Cortical Oxidative Stress, Apoptosis, and Autophagy in Adult Male Albino Rat, in The Anatomical Record, vol. 300, n. 6, 19 gennaio 2017, pp. 1137-1149; Muhammad Nadeem, Muhammad Imran e Tanweer Aslam Gondal, Therapeutic Potential of Rosmarinic Acid: A Comprehensive Review, in Applied Sciences, vol. 9, n. 15, 2 agosto 2019, p. 3139).

6. IPOGLICEMIZZANTE
Alcuni studi hanno evidenziato un'azione inibitoria dell'acido rosmarinico nei confronti dell'amilasi pancreatica, l'enzima che porta alla liberazione di glucosio dall'amido. Questa inibizione può essere utile per abbassare l'iperglicemia (Assessment of In-Vitro inhibitory effect of khaya tea infusion on porcine pancreatic lipase activity, in International Journal of Biosciences (IJB), vol. 6, n. 6, 22 marzo 2015, pp. 1-9).
Uno studio del 2014 suggerisce che l'acido rosmarinico può essere utile nel trattamento del danno neuropatico nei ratti diabetici (Parisa Hasanein e Leila Mohammad Zaheri, Effects of rosmarinic acid on an experimental model of painful diabetic neuropathy in rats, in Pharmaceutical Biology, vol. 52, n. 11, 15 luglio 2014, pp. 1398-1402).
L'acido rosmarinico inoltre potrebbe ridurre l'ipertrofia e la perdita glomerulare, la creatinina sierica e i livelli di urea nei diabetici (Majid Tavafi, Hassan Ahmadvand e Ahmad Tamjidipoor, Satureja khozestanica essential oil ameliorates progression of diabetic nephropathy in uninephrectomized diabetic rats, in Tissue and Cell, vol. 43, n. 1, 2011-02, pp. 45-51). L'acido rosmarinico diminuisce l'iperglicemia e migliora la sensibilità all'insulina anche grazie a un aumento dei trasportatori GLUT-4 e a un controllo della presenza di SGLT1 nella membrana dell'orletto a spazzola intestinale, mitigando l'assorbimento intestinale del glucosio.

7. EFFETTO NEUROPROTETTIVO E ANTI ALZHEIMER
Alla sua azione antiossidante è legato l'effetto neuroprotettivo, soprattutto per quanto riguarda le malattie neurodegenerative come la malattia di Alzheimer. Numerosi studi hanno evidenziato come l'acido rosmarinico sia antiossidante e inibisca l'apoptosi delle cellule dovuta allo stress ossidativo indotto dal perossido di idrogeno e, inoltre, stimoli l'azione dell'emeossigenasi 1. Un ulteriore studio ha indagato l'effetto della somministrazione nei ratti di acido rosmarinico alla dose di 1, 2, 4 e 8 mg/kg sul comportamento valutando anche il suo impatto genotossico sul tessuto cerebrale. Si è osservato che alla dose di 8 mg/kg l'acido rosmarinico aumenta la locomozione dei ratti, mentre livelli più bassi hanno prodotto un'azione ansiolitica senza alcuna alterazione del movimento o danni al DNA (Hyo Jung Lee, Hong-Suk Cho e Euteum Park, Rosmarinic acid protects human dopaminergic neuronal cells against hydrogen peroxide-induced apoptosis, in Toxicology, vol. 250, n. 2-3, 2008-09, pp. 109-115; WITHDRAWN: Erratum to “Neurobehavioral and genotoxic aspects of rosmarinic acid”, in Pharmacological Research, 2008-07).
Per quanto riguarda la malattia di Alzheimer è stato evidenziato che l'acido rosmarinico, per via della sua azione antiossidante, potrebbe ridurre la produzione di nitriti indotti da beta-amiloide e malondialdeide suggerendo un effetto benefico (Baluchnejadmojarad T., Roghani M. e Kazemloo P., Rosmarinicacid mitigates learning and memory disturbances in amyloidβ(25–35)-induced model of Alzheimer’s disease in rat, in Journal ofBasic and Clinical Pathophysiology, vol. 2, n. 7-14, 2014).

PER COSA SI USA: dopo avervi raccontato tutte le proprietà dell'acido rosmarinico usate questo oleolito massaggiandolo sulla parte dolorante per ridurre la sintomatologia in caso di emicrania, cefalea, nevralgie di diversa origine, infiammazioni del nervo sciatico, patologie reumatiche. Ma potete utilizzarlo anche per alleviare i malesseri dovuti al ciclo mestruale e patologie reumatiche. È utile da utilizzare in caso di piccole ferite. Siccome esercita sull’organismo un’azione stimolante è utile fare un bel massaggio dopo la doccia in caso di astenia e affaticamento fisico oppure dopo l'attività fisica. Ottimo usarlo per fare un massaggio anche in caso di distorsioni. Infine è utile per creare un'ottima crema antirughe dato che è antiossidante.
Non solo, date le notevoli proprietà sarebbe da assumere anche internamente. Per poterlo fare però dovete scongiurare il rischio di botulino quindi essenziale è la pulizia e fare seccare le foglie prima dell'immersione in olio (andatevi a leggere il mio approfondimento sul botulino) oppure in alternativa creare una tintura madre.

COME SI FA: riempite completamente un vaso di vetro trasparente precedentemente disinfettato con rosmarino essiccato, fresco o semi secco (cioè fatto essiccare per 12 ore) e spezzettato. Coprite a filo le foglie con olio di riso o extravergine di oliva, oppure girasole o vinaccioli. Evitare l’olio di mandorle o di lino perché tendono a irrancidire al sole. Le quantità saranno circa di 200 g di rosmarino ogni 750 ml di olio (io non lo peso, molto semplicemente riempio il vasetto di rosmarino e lo ricopro a filo di olio). Il contenitore va poi esposto al sole. La prima settimana è la più critica negli oleoliti: perché è quella in cui le piante liberano l'acqua residua quindi la prima settimana sarebbe meglio tenere il vaso chiuso con una garza sterile fissata con elastico in maniera da permettere l'evaporazione dell'acqua e esporlo più ore possibile al sole. Dopo la prima settimana invece si può tenere chiuso con un tappo.
Dopo 30 giorni di macerazione al sole potete filtrarlo e utilizzarlo.
Anche per il rosmarino è opportuno effettuare considerazioni sul tempo balsamico in base all'utilizzo che se ne vuole fare. Se si ha intenzione di utilizzare principalmente la canfora e l'acido rosmarinico, è consigliabile raccoglierlo a luglio e agosto. Se invece volete sfruttare l’eucaliptolo, al contrario, è meglio anticipare la raccolta da aprile a giugno. Detto questo però se avete necessità di fare l'oleolito si può comunque raccogliere tutto l'anno anche se le concentrazioni dei fitocomplessi non sono ottimali. Ricordatevi solo che se fate gli oleoliti d'inverno e non potete esporli al sole dovrete fare seccare molto bene le foglie prima di immergerle in olio.

Autrice Cecilia Tanghetti

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