Altri generi di Epilobio

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Altri generi di Epilobio

Descrizione

In Italia con il termine "epilobio" si intendono anche altre due specie appartenenti al genere Chamaenerion e ben 15 appartenenti al genere Epilobium.
Vediamone brevemente le caratteristiche.
APPARTENENTI AL GENERE CHAMAENERION
1. GAROFANINO DI DODONAEUS Chamaenerion dodonaei (che nella classificazione precedente era chiamato Epilobium dodonaei). Il nome specifico è dedicato al botanico olandese Dodoens, che è stato professore di botanica a Leiden.
Uno dei sinonimi di questa specie è Chamaenerion rosmarinifolium perché effettivamente, col suo aspetto, ricorda il rosmarino: le foglie sono alterne, lineari, sessili, intere o leggermente dentellate, lunghe 4 cm, appuntite, rigide, verdi su entrambe le pagine, senza nervature laterali evidenti. I fiori sono disposti in racemi lunghi ed eretti, frammisti alle foglie, all’apice del fusto e sono portati da lunghi peduncoli, hanno calice rosso vinoso e la corolla formata da 4 petali obovati rosa. Lo trovate su scarpate ghiaiose di natura calcarea fino a 1700 m. È presente in tutta Italia tranne in Sardegna, Puglia e Campania.
2. GAROFANINO DI FLEISCHER Chamaenerion fleischeri (precedentemente Epilobium fleischeri).
La specie è dedicata al farmacista tedesco Fleischer.
Alto 20-30 cm, ha foglie alterne, sessili, glabre, strettamente lineari-lanceolate, piuttosto rigide, con margine dentellato. La corolla è rosa chiaro o quasi bianca.
Presente solo in Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige
Ama le morene e le rive dei corsi d'acqua, preferibilmente su terreno siliceo, da 600 a 2700 m s.l.m.
SPECIE APPARTENENTI AL GENERE EPILOBIUM
Il nome del genere deriva dal greco "epi" = sopra e "lobòs" = lobo, con riferimento alla posizione dei petali inseriti sopra l’ovario.
1. GAROFANINO TRIFOGLIATO
Epilobium alpestre
Le foglie si dispongono in tre direzioni diverse partendo da uno stesso modo sul fusto. Presente solo in Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia e in Molise.
2. GAROFANINO BASILICHINO
Epilobium alsinifolium
L'epiteto specifico è formato da alsine "centocchio" e da folium "foglia": quindi significa con foglie simili a quelle del centocchio.
È una pianta erbacea che può arrivare fino ai 30 cm con fusti semplici, vagamente quadrangolari, pelosi, arrossati, generalmente ricurvi nella parte terminale.
Le foglie di colore verde scuro, sono opposte, eccetto le superiori alterne, sessili, glabre, ovato-lanceolate con apice acuto, base arrotondata e margine lievemente denticolato.
Infiorescenze con pochi fiori penduli e rivolti dallo stesso lato. Cresce nei boschi e negli ambienti umidi, dagli 800 fino ai 3000 m s.l.m.
3. GAROFANINO ALPINO
Epilobium anagallidifolium
Questa specie ha un fusto non ramificato alto fino a 15 cm. Le foglie sono lanceolate e alterne.
Presente in Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Toscana.
4. EPILOBIO A FRUTTI BREVI
Epilobium brachycarpum
Presente solo in Emilia Romagna. Pianta erbacea alta e sottile, con foglie strette, ricurve e appuntite lunghe fino a pochi centimetri. Il fiore ha quattro petali che possono essere così profondamente divisi da sembrare quattro paia. Sono generalmente viola chiaro o rosa, con venature più scure. Il frutto è una capsula molto corta rispetto a quella di altri Epilobium: solo da 1 a 3 centimetri.
5. GAROFANINO CIGLIATO
Epilobium ciliatum
È una pianta erbacea perenne alta fino a 1,5 metri; ha foglie lanceolate con nervature numerose e evidenti. I fiori sono a forma di tromba e hanno quattro petali intagliati. Sono di colore da bianco a viola chiaro o rosa con venature scure. Ci sono otto stami e uno stigma a forma di mazza. Il frutto è una capsula stretta, pelosa, a quattro camere, lunga fino a 10 centimetri. Presente in Valle d'Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Puglia
6. GAROFANINO DI COLLINA
Epilobium collinum
È una specie che cresce in incolti sassosi, lungo i greti dei torrenti, in pietraie, di solito su substrati silicei, dalla fascia montana inferiore a quella alpina, presente in Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Calabria e Sardegna
7. GAROFANINO D'ACQUA
Epilobium hirsutum
Chiamato anche epilobio irsuto o viola di palude, è una pianta erbacea che può arrivare fino ai 180 cm, dotata di fusto eretto, spesso lignificato nella parte inferiore, che si ramifica nella metà superiore. La parte superiore del fusto e le foglie sono vellutati per la presenza di peli. Le foglie sono oblungo-lanceolate, con nervature secondarie evidenti, margine irregolarmente dentellato e apice acuto e sono sessili. Le superiori si dispongono in maniera alterna e semiamplessicauli, le inferiori opposte e decorrenti specialmente sui fusti più grossi.
I fiori di colore rosa porpora, sono peduncolati, di 2 cm di diametro, il calice è imbutiforme con sepali verdi e mucronati, e la corolla ha 4 petali bilobati, 8 stami eretti, stigma con 4 lobi a croce ricurvi.
Il frutto è una capsula lineare e pubescente di 5-10 cm con semi lungamente pelosi.
Si trova in tutta Italia lungo corsi d'acqua, campi, luoghi umidi in genere da 0 a 1700 m.
8. GAROFANINO LANCEOLATO
Epilobium lanceolatum
Si distingue per foglie cuneate alla base, le medie distintamente picciolate con piccioli lunghi da 3 a 10 mm.
9. EPILOBIO MONTANO
Epilobium montanum
Pianta perenne, erbacea alta dai 30 agli 80 cm; con fusti eretti, sub-cilindrici, pubescenti nella metà superiore superiormente.
Le foglie sono opposte, le medie con breve picciolo di 1/3 mm, le superiori sono alterne e sessili; lanceolate con base arrotondata e margine dentato-seghettato.
I fiori sono tetrameri, con 4 sepali pubescenti, 4 petali da roseo-violetti a quasi bianchi, obcordati e bilobi, 8 stami, 4 carpelli in un ovario infero, stilo con 4 lobi divaricati a croce.
I frutti sono capsula cilindriche allungate che a maturazione si aprono liberando numerosi semi piumati.
Si trova in tutta Italia in boschi, ambienti umidi: lo trovate vicino a sorgenti, torrenti, ruscelli e fiumi; da 0 a 2.000 m s.l.m.
10. EPILOBIO PENDENTE
Epilobium nutans
Si distingue per l'assenza di stoloni, per le dimensioni minori e per foglie a denti grossi con apice arrotondato.
Presente in Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia.
P.S. Uno stolone è un ramo laterale che spunta da una gemma ascellare vicino alla base (colletto) della pianta e che si allunga scorrendo sul suolo, o appena sotto il terreno, emettendo radici e foglie dai nodi da cui si generano nuove piantine.
11. GAROFANINO SCURO
Epilobium obscurum
Non è presente in Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia, Campania e Sicilia.
12. GAROFANINO TURGONCELLO
Epilobium palustre
Si distingue per stoloni epigei sottili con gemma apicale, fusti glabri alla base pubescenti in alto, foglie opposte, lanceolate, sub-sessili con picciolo di 2 mm con margine finemente seghettato; sepali pubescenti; fiori in racemi con molti fiori peduncolati.
Si trova lungo fossati, torbiere, luoghi umidi dal piano fino a 2200 m
13. GAROFANINO MINORE
Epilobium parviflorum
Presente in tutta Italia.
14. GAROFANINO ROSEO
Epilobium roseum
Presente in Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio e Toscana.
15. GAROFANINO QUADRELLETTO
Epilobium tetragonum
Presente in tutta Italia.
PER APPROFONDIRE: l’epilobio è, tra le altre cose, in grado di regolare l'espressione di Neprilisina chiamata anche Endopeptidasi Neutra (NEP), che è una glicoproteina facente parte delle metallo-endopeptidasi di membrana che è soppressa o iperespressa in molti casi proliferazione di cellule (ad esempio nell'ipertrofia prostatica, morbo di Alzheimer o in alcuni tumori). Inoltre l'Epilobio ha mostrato di possedere proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antiossidanti. Gli epilobi che hanno più proprietà e vengono maggiormente utilizzati in fitoterapia sono Epilobium parviflorum, Epilobium hirsutum e ovviamente Chamaenerion angustifolium.
Vi metto alcuni articoli (sono moltissimi):
Antioxidant and antiinflammatory effect of Epilobium parviflorum Schreb
B T Hevesi et al. Phytother Res. 2009 May.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19107731/
Epilobium angustifolium L. extract with high content in oenothein B on benign prostatic hyperplasia: A monocentric, randomized, double-blind, placebo-controlled clinical trial
Cristina Esposito et al. Biomed Pharmacother. 2021 Jun.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/33765581/
Biological Activity of an Epilobium angustifolium L. (Fireweed) Infusion after In Vitro Digestion
Klaudia Kowalik et al. Molecules. 2022.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35164271/
Characterization of the effect of Epilobium extracts on human cell proliferation
Annabella Vitalone et al. Pharmacology. 2003
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12928581/
Epilobium angustifolium extract demonstrates multiple effects on dermal fibroblasts in vitro and skin photo-protection in vivo
Ema Ruszová et al. Gen Physiol Biophys. 2013
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23817638/
Rembert Dodoens (Mechelen, 29 giugno 1517 – Leida, 10 marzo 1585), è stato un botanico e medico fiammingo.
Dopo gli studi di medicina, cosmografia e geografia a Lovanio e il titolo di dottore ottenuto nel 1535, e un breve periodo come medico a Malines, nel 1538, ottiene nel 1557 una cattedra all'Università di Lovanio e nel 1574, diventa medico di corte dell'imperatore Massimiliano II a Vienna. Infine nel 1582 ottiene la cattedra di medicina a Leida. Il suo interesse per la botanica è all'inizio di natura medica ed è per questa ragione che scrisse un erbario. Nel 1583, Dodoens pubblicò Pemptades insieme a Charles de l'Écluse e di Mathias de l'Obel.
Linneo gli ha dedicato il genere Dodonaea della famiglia Sapindaceae.
La sua opera Cruydeboeck (Libro delle erbe) costituì la base per il testo del botanico inglese John Gerard The Herball or Generall Historie of Plantes, pubblicato a Londra nel 1597.
Friedrich Leybold (1827 – 1879) è stato un botanico, farmacista e naturalista tedesco.
Tra il 1852 e il 1854 visitò due volte il Trentino meridionale, percorrendo la catena dei monti Tremalzo-Tombea. Nel secondo viaggio, il 5 luglio 1853, partendo da Gargnano salì nella Val Vestino, rinvenne una Scabiosa, e poi raggiunse il Monte Tombea e il Monte Caplone e qui raccolse la Daphne vista precedentemente dal botanico Francesco Facchini che in una pubblicazione del 1853 chiamò Daphne petrea. Leybold rinvenne nella zona altre nuove piante tra cui un nuovo ranuncolo, che verrà descritto cinque anni dopo da Antonio Bertoloni come Ranunculus bilobus, rinvenne anche una Saxifraga che ritenne essere Saxifraga diapensioides, non notando che era una nuova entità.
Nel 1871 partendo da Santiago condusse un'esplorazione sulla cordigliera delle Ande, presso la località argentina di San Carlos, nella provincia di Mendoza riportando la descrizione scientifica di nuove specie di animali e vegetali che pubblicò nel 1873 in “Escursión a las pampas arjentinas. Hojas de mi diario. Febrero de 1871”.
Fu nominato membro dell'Accademia Cesarea Tedesca Leopoldina–Carolina" e collaborò con diverse società scientifiche europee e americane.
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