Eupatorio

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Titolo

Eupatorio

Descrizione

Eupatorium cannabinum
FAMIGLIA: Asteraceae
GENERE: Eupatorium
NOMI LOCALI: canapone d'acqua, canapa acquatica, canapa salvatica, canaparia, canef salvadegh, cannabina, cannava selvaggia, cannavo selvaggio, canvetta, erba carrera, erba di S. Bibiana, erba per la febbre terzana, erva cannalora, erva vettonica, eupatorio adulterino, eupatorio cannabino, eupatorio di Avicenna, gnasca, molche, persiet, ruosele, semesande, tossegù, valeriana, zaccaria.
In tedesco si chiama wasserdost; in inglese waterhemp (hemp significa proprio canapa); in spagnolo cannabina e in francese eupatoire chanvrine.
PERCHÉ SI CHIAMA COSÌ: il nome del genere (Eupatorium) deriva dal greco: “ἐῧ éu” vero, bene, perfezione e da "ἧπαρ, ἧπᾰτος hépar, hépatos" fegato, del fegato: che fa bene al fegato.
Altri testi però riferiscono che il nome del genere farebbe riferimento a Mitriade Eupatore, che fu re del Ponto nel I secolo a.C. e al quale si attribuisce il primo utilizzo medicinale della pianta.
Il nome specifico cannabinum, è legato alla somiglianza delle foglie di questa pianta con la comune canapa (Cannabis sativa).
Tra i nomi comuni "erba carrera" (dal latino
carrus, carri) si riferisce al fatto che questa pianta erbacea cresca lungo i bordi delle strade o dei sentieri.
Ancora, è chiamato "erba per la febbre terzana" in quanto veniva utilizzato per curare la malaria: il Plasmodium vivax è responsabile della terzana benigna, il Plasmodium falciparum della terzana maligna e Plasmodium malariae della quartana. Gli attacchi febbrili nella malaria si verificano nel momento in cui gli sporozoiti (stadio del ciclo del plasmodio) rompono i globuli rossi e si liberano nel circolo sanguigno, di questa pianta venivano sfruttate le proprietà immunostimolanti e antimicrobiche e veniva somministrata proprio in relazione alla liberazione nel sangue degli sporozoiti, quindi in concomitanza con gli accessi febbrili.
Il nome erba di Santa Bibiana è dovuto al fatto che era molto diffusa sul colle Esquilino (Roma), luogo dove avvenne il martirio di Santa Bibiana e dove fu edificata una chiesa a lei dedicata. Altri nomi popolari, infine, si ricollegano o alle caratteristiche strutturali o alle proprietà della pianta.
DESCRIZIONE: è una pianta erbacea eretta che cresce in raggruppamenti o colonie, è alta fino a 2 m dotata di fusto rigido, eretto e striato. Il fusto spesso è semplice, a volte ramificato in alto; ha un colore rosso vino e la superficie rivestita di peli increspati. Le foglie sono opposte, hanno un breve picciolo e sono palmato-lobate, cioè divise in tre-cinque lobi lanceolati, con apice e base acuti e margine dentato; talvolta alcune foglie (specialmente le inferiori) sono semplici e di forma lanceolato-acuminata. L'infiorescenza è composta da numerosi capolini rosa o bianchi riuniti in un corimbo terminale ampiamente ramificato. Fiorisce da giugno a ottobre. Il frutto è un achenio ovale-oblungo percorso longitudinalmente da cinque coste ed è provvisto di pappo più lungo dell'achenio.
CARATTERISTICHE UNICHE CHE AIUTANO L'IDENTIFICAZIONE: pianta tipicamente estiva, molto alta, il fusto è rigido e rossiccio, le foglie ricordano quelle della canapa e le infiorescenze sono riunite in un corimbo.
DOVE CRESCE: è comune nelle zone umide, nei boschi, lungo i fiumi e nelle paludi.
COSA SI UTILIZZA: le radici, le foglie e le sommità fiorite.
QUANDO SI RACCOGLIE: le radici si raccolgono in autunno o in primavera, quando la pianta è in riposo vegetativo: si lavano e si tagliano in porzioni di 1/2 cm. Le foglie si raccolgono in giugno-luglio, le sommità fiorite in luglio-agosto, recidendo le infiorescenze con una porzione di fusto e foglie.
PRINCIPI ATTIVI: lattoni sesquiterpenici (upafolina, euperfolitina, eufoliatina, eufoliatorina, euperfolide, eucannabinolide, elenalina); polisaccaridi (4-o-metilglucuroxilani); flavonoidi (quercetina, kampferolo, iperoside, astragalina, rutina, eupatorina e altri); diterpeni come acido dendroidinico e ebenolide; steroli e oli essenziali 0,5% (alfa-terpinene, p-cimene, timolo, azulene, acetato di inerile, germacrene D); flavonoidi; alcaloidi pirrolizidinici (supinina, amabilina); glicosaminoglicano come l'eparina; lactucerolo; inulina; resine.
PROPRIETÀ: l'eupatorio era utilizzato in passato in caso di patologie epatiche e dell'apparato digerente; inoltre era utilizzato per le sue proprietà espettoranti. La radice, invece, per le sue proprietà lassative. Le foglie e le sommità fiorite hanno anch'esse proprietà lassative ma più blande della radice; esse esercitano soprattutto un'azione diuretica sudorifera, depurativa e colagoga. Durante tutto l'Ottocento fu utilizzata dai medici soprattutto come diuretico e antiedemigeno per riassorbire i liquidi nei casi di anasarca, ascite e idrocele. Preparazioni diluite di eupatorio erano impoegate per stimolare i processi digestivi.
Quindi la pianta possiede proprietà immunostimolanti, colagoghe, lassative blande, ipocolesterolemizzanti. Effettivamente andando a vedere i principi attivi la pianta grazie ai flavonoidi ha effetti antinfiammatori e diaforetici. Sicuramente però sono i lattoni sesquiterpenici le sostanze più interessanti perché hanno mostrato attività immunostimolanti in vivo e in vitro (con aumento della fagocitosi granulocitaria), attività citotossica, antitumorale e antimicrobica. I lattoni sesquiterpenici sono una classe di sesquiterpenoidi che contengono un anello lattonico. Si trovano spesso nelle piante della famiglia delle Asteraceae ed è stato scoperto che possiedono, tra le altre cose, la capacità di inibire il quorum sensing nei batteri (Amaya S, Pereira JA, Borkosky SA, Valdez JC, Bardón A, Arena ME (October 2012). "Inhibition of quorum sensing in Pseudomonas aeruginosa by sesquiterpene lactones". Phytomedicine. Il quorum sensing è un sistema di regolazione trascrizionale dipendente dalla densità cellulare, ovvero un meccanismo che molte cellule batteriche della stessa specie utilizzano per comunicare tra di loro). Studi hanno anche dimostrato la validità di utilizzate l'eupatorio in caso di malaria, come è storicamente avvenuto, sempre grazie alla presenza di lattoni sesquiterpenici (Antiplasmodial activities of sesquiterpene lactones from Eupatorium semialatum
Günter Lang et al. Z Naturforsch C J Biosci. 2002 Mar-Apr.). Attenzione però che la pianta contiene alcaloidi pirrolizidinici che possono avere effetti epatotossici.
INDICAZIONI: affezioni virali, influenza, stipsi, ipercolesterolemia.
ATTENZIONE: a dosi elevate può irritare la mucosa gastrica e causare vomito. Non solo per il contenuto di alcaloidi pirrolizidinici è bene non prolungare le cure con questa pianta, sappiate inoltre che è stata inclusa nella tabella A delle piante officinali e pertanto i preparati a base di essa possono essere acquistati solo come farmaco o con ricetta medica. L’uso interno senza essere seguiti da un medico è vivamente sconsigliato!
UTILIZZO CULINARIO: nessuno
UTILIZZO ESTERNO: l'eupatorio viene impiegato su eczemi, psoriasi, foruncoli, facendo un infuso concentrato con 6 g di foglie (o di sommità fiorite) ogni 100 ml di acqua. L'infuso una volta freddo si utilizza per fare lavaggi e bagni parziali.
UTILIZZO INTERNO: solo sotto stretto controllo medico. Per sfruttare le proprietà ipocolesterolemizzanti e immunostimolanti, si possono assumere 30 gocce di tintura madre in poca acqua tre volte al giorno oppure fare un decotto di radici all’ 1,5% da far bollire per circa 10 minuti. Ancora, un infuso con 1 g di foglie (o sommità fiorite) ogni 100 ml di acqua. Una tazzina prima dei pasti.
Per aumentare la diuresi e stimolare le funzioni digestive del fegato, fate un infuso - con 3 g di foglie (o sommità fiorite) ogni 100 ml di acqua. Due/tre tazzine al giorno (dosi superiori sono lassative).
Come lassativo, fate invece un decotto con 5 g di radici ogni 100 ml di acqua. Una tazza la mattina a digiuno.
COME SI CONSERVA: le foglie e le sommità fiorite si essiccano in strato sottile all'ombra, le radici al sole. Tutte le parti si conservano in sacchetti di carta o tela.
FALSE FRIENDS: In Italia sono presenti 2 sottospecie di Eupatorium cannabinum: Eupatorium cannabinum L. subsp. cannabinum e E. cannabinum subsp. corsicum.
Eupatorium cannabinum subsp. corsicum. è presente solo in Puglia, Basilicata e Sardegna, ed è una pianta con fusti più gracili e di altezza inferiore, infiorescenza corimbosa povera, foglie maggiormente indivise e pappo lungo quanto l'achenio o meno.
Entrambe le sottospecie comunque, hanno proprietà e utilizzi sovrapponibili quindi la confusione è senza conseguenze.
CURIOSITÀ: ottima pianta mellifera. Si racconta che alcuni animali del bosco feriti, in particolare i cervi, vadano a ricercare questa pianta e si sfreghino col corpo sulle piante stesse oltre che nutrirsene.
Nel linguaggio dei fiori simboleggia il sollievo, quindi donarla significa essere grati e riconoscenti del sollievo ricevuto.
Per approfondire altri studi sui lattoni sesquiterpenici: Anti-cancer potential of sesquiterpene lactones: bioactivity and molecular mechanisms
Siyuan Zhang et al. Curr Med Chem Anticancer Agents. 2005 May.
Sesquiterpene lactones with anti-inflammatory and cytotoxic activities from the roots of Cichorium intybus
Xiu-Hua Meng et al. Phytochemistry. 2022.
The Joint Action of Sesquiterpene Lactones from Leaves as an Explanation for the Activity of Cynara cardunculus
Carlos Rial et al. J Agric Food Chem. 2016
Anti-inflammatory activity of sesquiterpene lactones and related compounds
I H Hall et al. J Pharm Sci. 1979 May.
Phytochemical analysis of Artemisia kopetdaghensis: Sesquiterpene lactones with proapoptotic activity against prostate cancer cells
Maryam Fattahian et al. Phytochemistry. 2022.
Autrice Cecilia Tanghetti Associazione capraecavoli, condividi ma non copiare! Ogni violazione verrà perseguita.

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