Mellito con cinorrodi di rosa canina

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Mellito con cinorrodi di rosa canina

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Raccogliete una manciata di cinorrodi di rosa canina (circa 100 g) non serve esagerare perché poi, vi ricordo, dovete pulirli! Arrivati a casa potete lavarli sotto l'acqua corrente e poi farli asciugare all'aria, oppure potete solo passarli con un canovaccio di cotone per togliere la polvere (tanto l'acqua mica li disinfetta), oppure potete non fare niente come faccio io.
Poi arriva la parte divertente: si devono liberare dai semini e pelucchi. Sedetevi comodi, perché tanto per un bel po' non vi rialzerete dalla sedia, mettete lì vicino un bicchiere e una bottiglia di vino aperta (come aiuto per sostenere il morale), accendete a tutto volume "Super simple song" così voi e i bambini imparate anche l'inglese e iniziate: prendete il primo cinorrodo, togliete con un coltello la parte dove erano collegati i petali (la parte nera per intenderci). Poi procedete a tagliarli in due, aiutandovi con un coltello. Il taglio netto del cinorrodo non avviene con facilità, in quanto i semi si oppongono strenuamente a questa operazione. Una volta aperto in due, concedetevi un goccio di vino che ve lo siete meritato, quindi private il cinorrodo di tutti i semini presenti, con un cucchiaino, o la punta di un coltello. I semi sono ricoperti da una folta ed appiccicosa peluria, che è estremamente irritante...

Non pensate di fare i furbi e tralasciare questa parte perché a Brescia come avvertimento di serietà e importanza inequivocabile i cinorrodi si chiamano "brusacul": monito esplicito, chiaro, definitivo, severo e ineluttabile di quello a cui andrete incontro se prenderete in considerazione anche solo l'idea di saltare questa parte!

Una volta puliti metteteli in una bacinella con acqua per 5 minuti e poi risciacquateli in uno scolapasta, così sarete sicuri di aver tolto la maggior parte dei peletti malefici.
Oh, bevete altro vino che ormai il 98% del lavoro è stato fatto! A questo punto potete fare due cose, se siete ortodossi come la Manu tagliate i cinorrodi con un coltello rigorosamente di ceramica o al massimo una mezzaluna e poi aggiungeteli a mezzo kg di miele mescolando dall'alto in basso. Se siete degli eretici, come me, mettete i cinorrodi in un frullatore, aggiungete circa 500 g di miele e frullate. Prendere una spatola, attenzione perché a questo punto sarete un po' brilli, e cercate di fare scendere tutto il miele frullato con i cinorrodi in un vasetto pulito, centrando il buco. Chiudete il vasetto. Ripulite tutto il mellito che avete fatto cadere sul pavimento. Mettete il vasetto in un luogo fresco ed asciutto, lontano dalla luce e fonti di calore (questa frase l'ho copiata da i blogger di cucina veri ma non so cosa significhi). Io comunque nel dubbio lo tengo in frigo. Servono circa 10/15 giorni di macerazione per rendere omogeneo il composto nel contenuto dei principi attivi e renderli biodisponibili.

P.S. se avete un estrattore a casa è meglio perché non vi verrà la cirrosi dato che buttando i cinorrodi interi nell'estrattore vi esce un liquido perfettamente pulito senza pelucchi e semi che potrete aggiungere nel miele. Se siete dei semplici plebei come me cominciate a scegliere il vino.

P.S. 2 utilizzando il frullatore o l'estrattore ci sarà più acqua libera quindi si creerà una schiumetta bianca. Non c'è nessun problema, tenetelo mescolato spesso oppure fate come la Manu e tagliateli al coltello

PERCHÉ IL MELLITO?
Il mellito è un tipo di "macerazione" della droga nel miele e avviene a freddo, quindi è ottimo per estrarre le sostanze idrosolubili e che vengono distrutte dal calore: come la vitamina C. Il miele inoltre è un ottimo conservante quindi, questa preparazione si conserva anche più di un anno.

PERCHÉ SI CHIAMANO CINORRODI E NON BACCHE?
In botanica con il termine cinorrodo o pometo (o cinorrodonte) ci si riferisce a un falso frutto che non deriva dall'ovario, ma dal ricettacolo ingrossato, carnoso, a forma di coppa che contiene al suo interno i veri frutti, gli acheni, ed è tipico delle rose. Mentre la bacca deriva dall'ingrossamento dell'ovario e ha un epicarpo sottile e membranoso (la buccia), un mesocarpo carnoso o succoso (la ciccia o polpa) ed endocarpo indifferenziato oppure membranoso, con i semi immersi nella polpa: per capirci, sono bacche l'uva o il pomodoro.
Dato che i frutti della rosa non sono frutti, perché non derivano dall'ovario, non si possono chiamare bacche.

QUANDO SI RACCOLGONO?
I cinorrodi si raccolgono quando sono rossi, turgidi e ancora duri (e questa è un'esortazione che si potrebbe estendere ad altre cose piacevoli della vita).
Dovranno essere raccolti dalla pianta prima delle gelate invernali.
So che tutti scrivono che vanno raccolti dopo la prima gelata, ma se ci pensate è una grandissima cavolata per diversi motivi: uno, vi voglio vedere a spezzare in due una cosa molle; due, un alimento che congela e poi si scongela corre sempre il rischio di non conservarsi, ed inoltre i principi attivi si avviano al processo di retrogradazione in molecole più semplici. Tre, il motivo per cui alcuni dicono di aspettare la prima gelata è perché congelandosi le cellule si ingrossano, la membrana cellulare si rompe, per processo meccanico, e libera vitamina C. Orbene, per rompere le membrane cellulari con un processo meccanico basta frullare i cinorrodi! Oppure congelarli dopo averli puliti. Più semplice, comodo e sicuro che aspettate la natura!

A COSA SERVE?
Per non farvi ammalare! La rosa canina ha la particolarità di essere specificamente efficace nel rafforzare le difese immunitarie dell’organismo, quindi risulta ideale per curare tutte le malattie da raffreddamento. È anche utile per prevenire le allergie respiratorie. Il mellito di rosa canina ci consentirà di avere a disposizione durante l'inverno un concentrato ricco di vitamina C, vitamine del gruppo B, K e P, tannini, acido malico e citrico, bioflavonoidi, pectine e sali minerali.
Volete un piccolo dato? 100 gr di cinorrodi puliti contengono 787 mg di vitamina C: per capirci, 100 gr di arance contengono 50 mg di vitamina C.

COME ASSUMERLO?
Un cucchiaio prima di andare a letto per tutto il periodo invernale o quando siete ammalati.
Mi raccomando, la vitamina C è altamente termolabile: non usatelo mai in bevande calde, altrimenti la vitamina C che contiene andrebbe in buona parte distrutta, vanificando tutti gli sforzi fatti per pulire i cinorrodi! Potete anche metterlo sul pane, nello yogurt, aggiungerlo al Fire Cider ecc ecc basta non scaldarlo.

MA SE I CINORRODI LI FACCIO SECCARE?
Per quanto riguarda l'essiccazione, si perde gran parte della vitamina C. Da un 5% inizialmente presente nei cinorroidi freschi si passa all’1% di quelli essiccati. Quindi non bisogna essiccarli? No, anche perché tutte le altre sostanze non si degradano così facilmente come la vitamina C (e non esiste solo la vitamina C nei cinorrodi)! I cinorrodi sono buonissimi negli infusi e molto benefici per tutte le altre sostanze che si mantengono inalterate quindi potete anche essiccarli e anche usarli in infusi! Non farete l'infuso del cinorrodo per la vitamina C ma per godere del sapore e di tutti gli altri fitocomplessi!

COSA FACCIO CON I SEMI?
Semplice, li conservate, li congelate e poi li piantate, in modo da riempire il mondo di rose!

TUTTE LE ROSE SI POSSONO USARE?
Tutte le rose producono cinorrodi utili a essere utilizzati in cucina: ovviamente per potere utilizzare i cinorrodi delle rose è necessario non aver fatto alcun trattamento con sostanze chimiche e devono essere maturi (rossi generalmente ma esistono rose che fanno cinorrodi tendenti al nero). Alcuni cinorrodi sono più grossi rispetto a quelli della rosa canina quindi molto più facili da pulire! I miei preferiti sono i cinorrodi di rosa rugosa (che è anche la mia rosa preferita). Tradizionalmente si utilizza la rosa canina perché rispetto alle rose da giardino, che spesso si ottengono con l'ibridazione, ha più fitocomplessi.
In 100 grammi di polpa fresca dei cinorrodi il contenuto di acido ascorbico risulta essere:
Rosa pendulina 1100 mg
Rosa melina 910 mg
Rosa moyesi 850 mg
Rosa acicularis 940 mg
Rosa glauca 820 mg
Rosa rugosa typica 940 mg
Rosa villosa 920 mg
Rosa canina dai 350 ai 787 mg
Rosa pimpinellifolia altaica 320 mg
POSSO FARE L'OLEOLITO CON I CINORRODI? No. Usare i cinorrodi per fare un oleolito è un grandissimo spreco! Perché le sostanze contenute sono soprattutto idrosolubili quindi con l'olio non estrarrete un tubo. Se poi non li pulite bene e nell'oleolito restano i pelucchi e vi spalmate l'oleolito sulla pelle vi scatenerete un prurito tale che vi farà finire al pronto soccorso. I cinorrodi mangiateli, dai, da bravi, non inventatevi cose che vanno contro qualsiasi legge chimica che poi mi fate venire un'extrasistole! Che poi per fare gli oleoliti ci sono millemila fiori con un sacco di sostanze liposolubili. Quindi non complicatevi la vita che SAREBBE anche l'undicesimo comandamento.

Fonte dei dati: Manuale di Farmacognosia di Francesco Capasso.

Autrice Cecilia Tanghetti Copyright Associazione capraecavoli, condividi non copiare.

P.S. se vi vengono dubbi sul botulino qua trovate il mio post: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=543277580859778&id=104346561419551

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