Carum carvi
Contenuto
Titolo
Carum carvi
Descrizione
Carum carvi
Sinonimi: Bunium carvi; Seseli carum
FAMIGLIA: Apiaceae
GENERE: Carum
NOMI LOCALI: anice dei Vosgi, caravita, carè, caresg, caro, carobin, carouvi, carovin, carvese, chimel o chimmel, ciariel, ciminu, comin, comino de' prati, cumin, cumino, cumino di montagna, cumino tedesco, cumo, finocc salvadeg, garvesa, garvese, kuemmel, kümmel, pesternaria, sciairel.
In tedesco si chiama echter kümmel;
in inglese caraway;
in spagnolo alcaravea e in francese anis des Vosges.
PERCHÉ SI CHIAMA COSÌ: il nome del genere "Carum" non ha un'etimologia certa e accettata da tutti gli autori. Infatti, alcuni la riconducono al termine greco κάρυον (càrio-) «noce, nucleo, seme», altri, come già ipotizzato da Plinio (Naturalis historia, Libro XX, LVII, 159) dalla Caria (dal luvio Karuwa, "contrada scoscesa"; in greco: Καρία, in turco Karya) che è una regione storica nell'ovest dell'Anatolia, che si estendeva a sud della Ionia, a nord della Licia e a ovest della Frigia. Altri ancora sostengono che potrebbe derivare dalla parola greca κάρον (káron) utilizzata da Dioscoride nel "De materia medica" proprio per identificare il Carum carvi. L'epiteto specifico deriva invece, secondo Pianigiani (1907) e Dalla Fior (1926), dalla latinizzazione del termine arabo "karwija" e indica ancora il luogo di provenienza e, probabilmente, in origine, si riferiva anche al Cuminum cyminum.
Il carvi viene impropriamente, ma frequentemente, chiamato in italiano anche cumino, ciminu, comin, comino de' prati, cumin, cumino, cumino di montagna, cumino tedesco, cumo ma il termine "cumino" sarebbe il nome comune del Cuminum cyminum, che è una pianta della stessa famiglia ma con caratteristiche molto diverse come ci spiega Johri, R. K. “Cuminum cyminum and Carum carvi: An update.” Pharmacognosy reviews 5.9 (2011): 63, quindi sarebbe meglio evitare questi nomi per evitare confusioni.
Molti nomi comuni, come finocc salvadeg o anice di Vosgi, sono legati alle caratteristiche aromatiche dei frutti e all'habitat montano in cui è frequente incontrarlo: i Vosgi sono infatti una catena montuosa dell'Europa centro-occidentale.
Altri nomi come "carè" deriverebbero invece da Cardium: conchiglia, per via dell'aspetto dei frutti.
Nel BOLLETTINO del Museo Regionale di Scienze Naturali della Regione Piemonte
Vol. 34 - N. 1-2 - 2016 viene fatto notare come in tutto l’arco alpino occidentale sino al Biellese i nomi comuni del carvi abbiano origine da una stessa radice, sia pure in varianti: chiré, ciörjo, zirjo, zirié; sirëi, sëréi nelle Alpi Marittime (fonte: Marziano Di Maio), sciairél
nel Monregalese, cirjéis a Pradleves, serjéis a Bellino, chirjaso a Torrette di
Casteldelfino, chiríe a San Maurizio di Frassino, chiréi in Val Germanasca,
sciairel, scirjèl e scirjél del Biellese. Secondo ALEPO I-II (2007) varianti dello
stesso lessotipo s’incontrano pure in Valle di Susa con séiri, zairel e ceréja.
I termini kuemmel, kümmel si considerano invece innovazioni semidotte,
introdotte dagli erboristi.
DESCRIZIONE: pianta erbacea bienne, il fusto è eretto, striato, glabro, ramoso e foglioso sino in alto; altezza 20/30 cm al massimo 70.
Il primo anno, la radice produce solo una rosetta di foglie basali con picciolo; le foglie sono allungate bi/tri pennatosette, con lacinie molto strette/filiformi; dal secondo anno si sviluppa il fusto con le foglie cauline sessili, ridotte a poche lacinie filiformi, con guaina membranosa amplessicaule.
Le infiorescenze sono ad ombrella con 6/7 raggi disuguali, raramente fino a 16 raggi.
I fiori hanno la corolla costituita da 5 petali bianchi ma più sovente rosa-rossastri, profondamente dentati all'apice. I fiori periferici sono generalmente più lunghi; fiorisce da giugno ad agosto.
I frutti molto aromatici, sono diacheni con 2 mericarpi lunghi 3/7 mm, con forma ovoide, di colore marrone scuro, percorsi da 5 coste in rilievo, più chiare.
CARATTERISTICHE UNICHE CHE AIUTANO L'IDENTIFICAZIONE: si trova solo in montagna; non è molto alto; foglie particolarmente divise, ombrella a pochi raggi con fiori bianchi e rosa.
DOVE CRESCE: nei prati soleggiati dell'arco alpino e nell'Appennino centro-settentrionale, prediligendo un terreno ricco in nutrienti e ben drenato, da 800 a oltre 2200 m.
COSA SI UTILIZZA: la parte più pregiata e utilizzata sono i frutti, impropriamente detti “semi” che sono tecnicamente diacheni. Ma di questa pianta si può utilizzare tutto! Anche i fiori, le foglie e le radici.
QUANDO SI RACCOGLIE: la raccolta dei frutti andrebbe fatta a fine giugno o luglio prima della loro piena maturazione per sfruttarne il massimo contenuto di olio essenziale; fiori e foglie si possono raccogliere per tutta l'estate e le radici nel periodo di riposo vegetativo della pianta.
PRINCIPI ATTIVI: in tutte le parti della pianta ma particolarmente nei frutti sono presenti olio essenziale (3-7%), acidi grassi (10-18%), proteine (20%), carboidrati (15%), acidi fenolici (acido caffeico), flavonoidi (quercetina, kempferolo), tannini, alcaloidi e terpenoidi. L'olio essenziale, responsabile del suo profumo caratteristico, contiene D-carvone (dal 40 al 63% del totale), limonene, derivati della cumarina, umbelliferone e scopoletina.
PROPRIETÀ: per prima cosa agisce sul TRATTO GASTROINTESTINALE. Ha infatti un'azione carminativa, stomachica, facilita il transito gastro intestinale; è molto efficace in caso di spasmi, flatulenza, gonfiore, coliche gassose nei bambini, e nella Sindrome dell’Intestino Irritabile: il fitocomplesso di Carum carvi è in grado infatti di inibire i processi di fermentazione intestinale; il carvi, inoltre, è particolarmente efficace in associazione ad altre piante della stessa famiglia (finocchio, anice verde) oppure in associazione a melissa e menta piperita. In Persia, per contrastare il meteorismo viene consigliato un infuso di frutti di Trachyspermum ammi (Ajwain), Pimpinella anisum (Anice verde) e Carum carvi (Carvi) (
Larijani, Bagher, et al. “Prevention and Treatment of Flatulence From a Traditional Persian Medicine Perspective.” Iranian Red Crescent Medical Journal 18.4 (2016).
L'olio essenziale di Carvi è utilizzato anche per il trattamento dei sintomi della colite spastica: ha dimostrato nel ratto e nell’uomo di agire come rilassante della muscolatura liscia intestinale ed, in misura minore, anche su quella della trachea (effetto comune a diverse Apiaceae) (per approfondire vedi studi in fondo all'articolo).
In uno studio ad alcuni pazienti, con diagnosi di dispepsia funzionale (criteri di Roma III) in trattamento con la terapia convenzionale (farmaci PPI, H2RA, anticonvulsivi, beta-bloccanti, antistaminici, antidepressivi / TCA, modulatori del dolore e antiacidi), è stata somministrata una capsula contenente 25 mg di olio di Carvi e 20,75 mg di L-mentolo oppure placebo, due volte al giorno, 30-60 minuti prima dei pasti principali per 28 giorni. Lo studio ha valutato nei due gruppi i sintomi globali della dispepsia, la sicurezza e la tollerabilità del preparato; i risultati dello studio hanno indicato che la riduzione dei sintomi era superiore nel gruppo che assumeva la capsula con olio di Carum carvi e mentolo rispetto a quello del placebo inoltre il 61% dei pazienti ha definito “buono” e il 49% “molto buono ”, attraverso la Clinical Global Impression Scale, il miglioramento della sintomatologia.
Altri studi simili hanno dato i medesimi risultati: somministrando capsule contenenti 90 mg di menta piperita e 50 mg di olio di Carvi si sono notevolmente ridotte la sensazione di pressione gastrica, pesantezza, pienezza, la riduzione del dolore ed del disagio (studi riportati alla fine dell'articolo).
Il Carvi è utile in caso di Sindrome dell’Intestino Irritabile (IBS) come rimedio per ridurre la sintomatologia. Per la gestione dell'IBS viene consigliato di applicare nella regione addominale per almeno 3 settimane un impiastro caldo o freddo a base di olio di oliva e olio essenziale di Carvi.
ATTIVITÀ ANTIMICROBICA
Diversi studi in vitro hanno confermato l’attività antimicrobica dell’olio essenziale di Carvi dimostrato evidente attività inibitoria contro Staphylococcus aureus, Salmonella typhi, Candida albicans, Aspergillus niger e Listeria innocua. L’olio essenziale di Carvi si è dimostrato in grado di inibire significativamente la produzione di aflatossine senza interferire sulla crescita di Aspergillus parasiticus.
ATTIVITÀ ANTIOSSIDANTE
L'olio essenziale di Carvi risulta riduce l’attività dei radicali liberi che determina il deterioramento di diversi composti in più ambiti (es. alimentare) e che nell’organismo è la ragione di disturbi di diversa natura (Suhaj, Milan. “Spice antioxidants isolation and their antiradical activity: a review.” Journal of food composition and analysis 19.6-7 (2006).
Nel modello sperimentale l’olio essenziale di Carvi si è dimostrato in grado di ridurre i radicali DPPH (Fatemi, F., et al. “Biochemical properties of γ‐irradiated caraway essential oils.” Journal of Food biochemistry 35.2 (2011).
Nel ratto l’olio di Carvi, somministrato per via orale (10 mg/kg), ha esercitato effetti protettivi nei confronti della nefrotossicità indotta da gentamicina contrastando l’aumento della malondialdeide plasmatica (MDA) ed inducendo un aumento di superossido dismutasi (SOD), catalasi (CAT) e glutatione perossidasi (GSHPx).
In un modello di diabete indotto da streptozotocina nel ratto, l’olio essenziale di Carvi, somministrato oralmente (5, 10, 20 mg / kg), ha dimostrato di migliorare i livelli serici di GSH-Px, CAT e SOD e di ridurre i livelli sierici di MDA suggerendo il potenziale ruolo dell’olio essenziale di Carvi nel ridurre lo stress ossidativo nel diabete mellito
L’olio di Carvi dimostra una elevata attività scavenging in diversi sistemi ossidativi inibendo anche i fenomeni ossidativi sulle LDL umane (Yu, Liangli Lucy, Kequan Kevin Zhou, and John Parry. “Antioxidant properties of cold-pressed black caraway, carrot, cranberry, and hemp seed oils.” Food chemistry 91.4 (2005).
B. Fatemeh, K. Mahdi, K. Javad, Int. J. Food Sci. Technol. 41, 20–27 (2006).
FUNZIONE TIROIDEA
Il carvi ha un buon effetto in caso di ipotiroidismo, infatti diversi studi hanno dimostrato che una capsula di Carvi (40 mg/ kg) al giorno, aggiunta a Levotiroxina, in pazienti con ipotiroidismo, ha determinato l’aumento del livello di TSH in due settimane.
OBESITÀ
Secondo gli antichi testi della medicina Unani, veniva raccomandato di assumere due volte al giorno 5 g di “Safoof-e-Muhazzil” insieme a 20 ml di “Arq-e-Zeera” (acqua di Carvi o distillato di Carvi contenente gli oli essenziali).
Effettivamente diversi studi hanno dimostrato l’efficacia di un estratto acquoso e di un estratto oleoso di Carvi sulla perdita di peso in persone in sovrappeso.
Ai pazienti è stato raccomandato di assumere 30 ml di uno dei due estratti di Carvi 20 minuti prima di pranzo, per 3 mesi. Al termine dello studio il peso medio, l’indice BMI, la circonferenza della vita, il rapporto vita-fianchi e la percentuale di grasso corporeo sono risultati significativamente diminuiti nel gruppi trattati con entrambi gli estratti di Carvi.
Il Carvi ha dimostrato interessanti effetti di riduzione dei livelli dei lipidi intestinali e dei prodotti di perossidazione nel colon parallelamente ad un effetto di incremento di enzimi antiossidanti (SOD, CAT, GSH) e di glutatione reduttasi in ratti con carcinogenesi del colon.
I frutti del Carvi potrebbero quindi contribuire alla riduzione della dimensione del tumore in particolare del colon (Kamaleeswari, Muthaiyan, and Namasivayam Nalini. “Dose‐response efficacy of caraway (Carum carvi L.) on tissue lipid peroxidation and antioxidant profile in rat colon carcinogenesis.” Journal of pharmacy and pharmacology 58.8 (2006)
Nel modello animale un estratto acquoso di semi di Carvi, somministrato per via orale, ha dimostrato di esercitare effetti protettivi dalla tossicità del Cadmio su fegato, rene e apparato riproduttivo.
ATTIVITÀ IPOGLICEMIZZANTE
In diversi studi l’olio essenziale di Carvi, somministrato per via orale, ha ridotto significativamente la glicemia a digiuno nel sangue di ratti resi diabetici con streptozotocina. La capacità dell’olio di Carvi di ridurre la glicemia sarebbe regolato da un meccanismo indipendente dal meccanismo di secrezione dell’insulina; l’attività antiossidante dell’olio di Carvi agirebbe sinergicamente negli effetti antidiabetici dell’olio di Carvi.
ATTIVITÀ ANTINFIAMMATORIA
L’olio essenziale di Carvi somministrato per via orale ha dimostrato di ridurre le citochine pro infiammatorie (IFN-c, IL-6 e TNF-a) in ratti esposti a gentamicina, in un modello immunologico di colite indotta da acido trinitrobenzenico solfonico (TNBS), nei ratti ha ridotto le lesioni del tessuto del colon e l’indice di colite in modo paragonabile al prednisolone e all’Asacol; nello stesso studio è stato osservato che l’estratto di Carvi ed il suo olio essenziale hanno ridotto il processo infiammatorio e l’infiltrazione dei globuli bianchi nel muco e negli strati sub-mucosi. Pertanto il Carvi può ritenersi molto valido nella gestione di disturbi con componente infiammatoria come la Sindrome dell’Intestino Irritabile (IBS) o come coadiuvante nelle malattie infiammatorie intestinali (IBD).
ATTIVITÀ ANTICONVULSIVIVANTE
In uno studio con convulsioni indotte con pentilentetrazolo (PTZ) l'estratto acquoso di Carvi ed il suo olio essenziale sono stati somministrati a diversi dosaggi, confrontando gli effetti con quelli di diazepam; nello studio è stato osservato che le due forme estrattive del Carvi hanno ridotto, in modo dose dipendente, il tempo di latenza dell’insorgenza di mioclonica e convulsioni cloniche. Gli effetti anticonvulsivanti sono risultati maggiori per l’olio essenziale rispetto all’estratto acquoso (Showraki, Alireza, Masoumeh Emamghoreishi, and Somayeh Oftadegan. “Anticonvulsant effect of the aqueous extract and essential oil of Carum carvi L. Seeds in a Pentylenetetrazol model of seizure in mice.” Iranian journal of medical sciences 41.3 (2016): 200).
ATTIVITÀ DIURETICA
In uno studio è stato confrontato l'effetto della somministrazione di 100 mg/kg di un estratto acquoso di semi di Carvi, rispetto a 10 mg/kg di furosemide.
I risultati dello studio hanno evidenziato che l’estratto di semi di Carvi ha stimolato la diuresi incrementando il volume totale di urina escreta in modo paragonabile alla furosemide tuttavia senza modificare l’escrezione di K e Na urinario (Lahlou, Sanaa, et al. “Diuretic activity of the aqueous extracts of Carum carvi and Tanacetum vulgare in normal rats.” Journal of Ethnopharmacology 110.3 (2007): 458-463).
ATTIVITÀ ANTICOLESTEROLEMICA
L’estratto acquoso di semi di Carvi ha dimostrato di ridurre il colesterolo ed i trigliceridi in ratti sani e resi diabetici con streptozotocina (Lemhadri, A., et al. “Cholesterol and triglycerides lowering activities of caraway fruits in normal and streptozotocin diabetic rats.” Journal of ethnopharmacology 106.3 (2006): 321-326).
ATTIVITÀ SULLA RIPRODUZIONE
Il carvi era usato come modulatore della funzione sessuale e della fertilità femminile.
Effettivamente in uno studio è stato dimostrato come 150 mg/kg di un estratto acquoso di semi di carvi somministrato per via orale, hanno determinato un incremento significativo del livello di estrogeni e ridotto quelli del progesterone e di FSH nella fase del proestro, si sono inoltre osservati alcuni effetti positivi sull’atresia follicolare (Abdel-Wahab, Ahmed, Abdel-Razik Hashem Abdel-Razik, and Rabie Lotfy Abdel Aziz. “Rescue effects of aqueous seed extracts of Foeniculum vulgare and Carum carvi against cadmium-induced hepatic, renal and gonadal damage in female albino rats.” Asian Pacific journal of tropical medicine 10.12 (2017): 1123-1133)
In un altro studio l’estratto acquoso e quello etanolico di Carvi, a dosaggi superiori a 200mg/kg, hanno mostrato effetti estrogenici specifici (Thakur, Shweta, et al. “Effect of Carum carvi and Curcuma longa on hormonal and reproductive parameter of female rats.” International Journal of Phytomedicine 1.1 (2009).
ATTENZIONE: l’uso dell’olio di Carvi, durante la gravidanza e l’allattamento, è sconsigliato a causa di dati insufficienti a supporto della sicurezza d’uso.
L’uso di preparazioni contenenti olio di Carvi su lesioni cutanee, intorno agli occhi o sulle mucose non è raccomandato (HMPC (2015) monograph on Carum Carvi L., aetheroleum. EMA/HMPC/715094/2013. 30 Churchill Place, Canary Wharf, London E14 5EU, United Kingdom); precauzionalmente viene sconsigliato l’uso dell’olio essenziale di Carvi in pazienti con epatopatie, acloridria, colangite, calcoli biliari o altri disturbi biliari, poiché in volontari sani, dosaggi elevati di olio essenziale di Carvi, hanno inibito lo svuotamento della cistifellea (HMPC (2015) Assessment report on Carum Carvi L., fructus and Carum Carvi).
La tossicità acuta del carvi, per esposizione massima non letale di olio essenziale è 400 mg/kg e dell’ estratto acquoso 3200 mg/kg (Showraki, Alireza, Masoumeh Emamghoreishi, and Somayeh Oftadegan. “Anticonvulsant effect of the aqueous extract and essential oil of Carum carvi L. Seeds in a Pentylenetetrazol model of seizure in mice.” Iranian journal of medical sciences 41.3 (2016). Nell’uomo l’ADI (Assunzione giornaliera accettabile) stabilita per il D-carvone è di 0,6 mg / kg di peso corporeo al giorno (E.S. Committee, EFSA J. 12, 3806 (2014).
Estratti acquosi o etanolici di Carvi, a dosaggi superiori a 200 mg/kg, hanno dimostrato effetti estrogenici (HMPC (2015) monograph on Carum Carvi L., aetheroleum. EMA/HMPC/715094/2013. 30 Churchill Place, Canary Wharf, London E14 5EU, United Kingdom
Thakur, Shweta, et al. “Effect of Carum carvi and Curcuma longa on hormonal and reproductive parameter of female rats.” International Journal of Phytomedicine 1.1 (2009).
Le proprietà farmacocinetiche del paracetamolo (somministrazione orale e intraperitoneale) sono influenzate dall’assunzione cronica di olio di Carvi (Samojlik, Isidora, et al. “Herb-drug interactions: the influence of essential oil of caraway (Carum carvi L.) on the pharmacokinetics of paracetamol.” BMC Pharmacology and Toxicology. Vol. 13. No. 1. BioMed Central, 2012).
La somministrazione di estratto non oleoso di Carvi (100 mg/kg/die) ha dimostrato di aumentare i livelli plasmatici degli antibiotici (rifampicina, isoniazide e pirazinamide)
aumentandone gli indici di biodisponibilità (Choudhary, Naiyma, et al. “Effect of Carum carvi, a herbal bioenhancer on pharmacokinetics of antitubercular drugs: A study in healthy human volunteers.” Perspectives in clinical research 5.2 (2014): 80). Anche in altri studi il Carvi ha potenziato l’azione di rifampicina isoniazide e pirazinamide (Sachin, B. S., et al. “Herbal modulation of drug bioavailability: enhancement of rifampicin levels in plasma by herbal products and a flavonoid glycoside derived from Cuminum cyminum.” Phytotherapy Research: An International Journal Devoted to Pharmacological and Toxicological Evaluation of Natural Product Derivatives 21.2 (2007): 157-163.
Sachin, B. S., et al. “Pharmacokinetic interaction of some antitubercular drugs with caraway: implications in the enhancement of drug bioavailability.” Human & experimental toxicology 28.4 (2009): 175-184).
L’olio di Carvi, ed il carvone isolato, si dimostrano buoni inibitori della germinazione della patata. La polvere di semi di Carvi dimostra attività molluschicida e l’estratto etanolico (140,58 mg / L in 96 ore e 130,61 mg / L in 24 ore) dimostra una evidente attività contro la lumaca Lymnaea acuminata probabilmente per il contenuto di limonene degli estratti. (Hartmans, Klaasje J., et al. “The use of carvone in agriculture: sprout suppression of potatoes and antifungal activity against potato tuber and other plant diseases.” Industrial Crops and Products 4.1 (1995): 3-13.
Kumar, Pradeep, and D. K. Singh. “Molluscicidal activity of Ferula asafoetida, Syzygium aromaticum and Carum carvi and their active components against the snail Lymnaea acuminata.” Chemosphere 63.9 (2006): 1568-1574).
UTILIZZO CULINARIO: le foglie, che hanno un sapore piacevolmente aromatico, si possono utilizzare in zuppe, minestre ed insalate; nel Biellese le foglie entrano anche nella preparazione della fonduta (Sella, 1992); le radici possono essere utilizzate come le carote; i frutti si utilizzano interi come aromatizzante: hanno un sapore complesso dovuto proprio alla presenza di limonene e carvone. Un utilizzo tipico è quello di utilizzarli per aromatizzare il pane e in particolare quello di segale.
I frutti sono ottimi anche per la produzione di liquori, come l'Aquavit scandinava e il Kümmel tedesco e per insaporire carni in umido, stufati, conserve, salumi e formaggi.
A Cipro, in Giordania, Libano, Siria e Turchia Turchia fanno un dolce tipico: il meghli (moghli, meghleh, مغلي, o karawiyah) che è un budino con farina di riso, anice, cannella e, appunto, carvi, spesso è anche guarnito con scaglie di cocco essiccate e frutta secca tra cui mandorle, noci, pinoli e pistacchi che solitamente si prepara per festeggiare la nascita di un bambino.
Nella Valle Varaita (in provincia di Cuneo) i frutti vengono utilizzati per insaporire il saras (ricotta stagionata) e per preparare una tisana digestiva detta lu përfüm.
UTILIZZO ESTERNO: l'olio essenziale viene utilizzato nell'industria cosmetica per la loro fragranza. In caso di laringite o alitosi fate un infuso con 4 g di frutti ogni 100 ml di acqua. Fare gargarismi più volte al giorno.
In caso di coliche neonatali o sindrome del colon irritabile potete applicare l'olio essenziale di carvi diluito al 2% in olio vettore, quotidianamente sulla zona addominale di neonati, nei bambini negli adolescenti, negli adulti e negli anziani (HMPC (2015) monograph on Carum Carvi L., aetheroleum. EMA/HMPC/715094/2013. 30 Churchill Place, Canary Wharf, London E14 5EU, United Kingdom).
UTILIZZO INTERNO: la preparazione migliore per sfruttare al meglio gli effetti del carvi è utilizzare l'olio essenziale sotto controllo medico o di un erborista la cui dose giornaliera va da 6 a 8 mg per kg di peso corporeo, da assumere circa 30 minuti prima dei due pasti principali. Prudenzialmente la somministrazione orale di olio essenziale di Carvi non sarebbe raccomandata, per i bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni (per insufficienza di dati), durante l’allattamento e gravidanza.
COME SI CONSERVA: i frutti si essiccano all'ombra in un luogo arieggiato.
FALSE FRIENDS: nella famiglia delle Apiaceae esistono molte specie tossiche o addirittura velenose, quindi sconsiglio di imparare a riconoscere le diverse Apiaceae da foto o da internet ma affidarsi a una persona esperta. Io vi metterò la differenza tra Carum carvi e una delle Apiaceae in cui è più facile imbattersi: Daucus carota, ma il post vuole essere puramente informativo, esistono tanti bravissimi esperti a cui rivolgervi per fare dei corsi dal vero. Inoltre il Carum carvi non deve confondersi con il cumino (Cuminum cyminum), che presenta frutti simili ma ha un aroma completamente diverso. che in Italia non cresce spontaneamente
CURIOSITÀ: sono stati trovati semi di quest'erba nei resti di alimenti preistorici che risalgono al 3.500 a.C. circa.
Già gli egizi lo utilizzavano, tanto che nel Papiro di Erbes (1.500 a.C.) i suoi frutti venivano consigliati come rimedio per i disturbi gastrici. Anche Shakespeare lo cita nell'Enrico IV parlando di un dolce fatto con mele al forno e frutti di carvi.
l Carvi è una delle piante che si credeva proteggesse dal male, quindi per tradizione veniva aggiunto alla preparazione del pane per scacciare i demoni e per proteggere la casa; i frutti cosparsi di sale venivano spesso messi nelle bare dei defunti come protezione; sempre i frutti venivano ritenuti efficaci nel trattare l’irrequietezza dei bambini e si credeva che un vaso di frutti di Carvi posto sotto la culla dei bambini avesse potenti poteri sedativi (Mathias 1994). Inoltre il Carvi era spesso uno dei componenti presenti nelle pozioni amorose. Nella culture cristiane veniva ritenuto che i poteri di guarigione del Carvi fossero massimi in occasione della festa di San Giovanni (24 giugno). In Polonia il Carvi è comunemente raccomandato come rimedio contro l‘indigestione, la flatulenza, la mancanza di appetito, e come galattogeno naturale. In Russia è anche utilizzato per il trattamento della polmonite mentre in gran Bretagna e negli Usa viene prevalentemente consigliato come stomachico e carminativo. Nella penisola Malese il Carvi è associato a nove erbe, macinate insieme e trasformate in decotto, per essere bevuto a intervalli dopo il parto, e in Indonesia le sue foglie mescolate con aglio e applicate sulla pelle vengono impiegate per ridurre le forme infiammatorie eczematose (Perry,1980).
GLI STUDI CITATI:
SOSTANZE PRESENTI NEL CARUM CARVI:
Sachan, A. K., D. R. Das, and M. Kumar. “Carum carvi-An important medicinal plant.” Journal of Chemical and Pharmaceutical Research 8.3 (2016)
Showraki, Alireza, Masoumeh Emamghoreishi, and Somayeh Oftadegan. “Anticonvulsant effect of the aqueous extract and essential oil of Carum carvi L. Seeds in a Pentylenetetrazol model of seizure in mice.” Iranian journal of medical sciences 41.3 (2016): 200.
Mohamed N. Abdalaziz et al, Evaluation of Fixed Oil, Seed Extracts, of Carum carvi L, International Journal of Computational and Theoretical Chemistry 2017; 5(1): 1-8
COLITE SPASTICA:
Fintelmann V. Modern phytotherapy and its uses in gastrointestinal conditions. Planta Med. 57, S 48-S 52, 1991;
Cuminum cyminum and Carum carvi: An update. R. K. Johri, Pharmacogn Rev. 2011 Jan-Jun; 5(9): 63–72; Thomson Coon J, Ernst E. Systematic review: Herbal medicinal products for non-ulcer dyspepsia. Aliment Pharmacol Ther. 2002;16:1689–99;
Hawrelak JA, Cattley T, Myers SP. Essential oils in the treatment of intestinal dysbiosis: A preliminary in vitro study. Altern Med Rev. 2009;14:380–4).
DISPEPSIA FUNZIONALE:
Chey, William D., et al. “Efficacy of caraway oil/l-menthol plus usual care vs placebo plus usual care, in functional dyspepsia patients with post-prandial distress (PDS) or epigastric pain (EPS) syndromes: results from a US RCT.” Gastroenterology 152.5 (2017): S307
Micklefield, G. H., I. Greving, and B. May. “Effects of peppermint oil and caraway oil on gastroduodenal motility.” Phytotherapy Research: An International Journal Devoted to Pharmacological and Toxicological Evaluation of Natural Product Derivatives 14.1 (2000).
K. Peter, Handbook of herbs and spices (Woodhead Publishing, Cambridge, 2006)
SINDROME DELL'INTESTINO IRRITABILE:
Rahimi, Roja, and Mohammad Abdollahi. “Herbal medicines for the management of irritable bowel syndrome: a comprehensive review.” World journal of gastroenterology: WJG18.7 (2012): 589.PubMed
Miraj, Sepide, and Sara Kiani. “Pharmacological activities of Carum carvi L.” Der Pharmacia Lettre 8.6 (2016): 135-138.
Hawrelak, Jason. “Diarrhoea-predominant irritable bowel syndrome and anxiety.” Clinical Naturopathy: In Practice (2017): 2.
Yosefi, Seyde Sedighe, et al. “Effectiveness of Carum carvi on early return of bowel motility after caesarean section.” Euro J Exp Bio 4.3 (2014).
Abascal, Kathy, and Eric Yarnell. “Combining herbs in a formula for irritable bowel syndrome.” Alternative & Complementary Therapies 11.1 (2005): 17-23.
Wegener, T., and H. Wagner. “The active components and the pharmacological multi-target principle of STW 5 .” Phytomedicine 13 (2006): 20-35.
ATTIVITÀ ANTIMICROBICA:
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Kwiatkowski, Paweł, et al. “Experimental Paper. Activity of essential oils against Staphylococcus aureus strains isolated from skin lesions in the course of staphylococcal skin infections.” Herba Polonica 63.1 (2017): 43-52.
Gniewosz, Małgorzata, et al. “Antimicrobial activity of a pullulan–caraway essential oil coating on reduction of food microorganisms and quality in fresh baby carrot.” Journal of food science 78.8 (2013): M1242-M1248.
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Fatemi, F., et al. “Biochemical properties of γ‐irradiated caraway essential oils.” Journal of Food biochemistry 35.2 (2011): 650-662.
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ATTIVITÀ ANTIOSSIDANTE:
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ATTIVITÀ ANTINFIAMMATORIA:
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TUMORI:
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ATTIVITÀ IPOGLICEMIZZANTE:
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FUNZIONE TIROIDEA:
Naghibi, Seyede Maryam, et al. “Carum induced hypothyroidism: an interesting observation and an experiment.” DARU Journal of Pharmaceutical Sciences 23.1 (2015).
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OBESITÀ:
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Sinonimi: Bunium carvi; Seseli carum
FAMIGLIA: Apiaceae
GENERE: Carum
NOMI LOCALI: anice dei Vosgi, caravita, carè, caresg, caro, carobin, carouvi, carovin, carvese, chimel o chimmel, ciariel, ciminu, comin, comino de' prati, cumin, cumino, cumino di montagna, cumino tedesco, cumo, finocc salvadeg, garvesa, garvese, kuemmel, kümmel, pesternaria, sciairel.
In tedesco si chiama echter kümmel;
in inglese caraway;
in spagnolo alcaravea e in francese anis des Vosges.
PERCHÉ SI CHIAMA COSÌ: il nome del genere "Carum" non ha un'etimologia certa e accettata da tutti gli autori. Infatti, alcuni la riconducono al termine greco κάρυον (càrio-) «noce, nucleo, seme», altri, come già ipotizzato da Plinio (Naturalis historia, Libro XX, LVII, 159) dalla Caria (dal luvio Karuwa, "contrada scoscesa"; in greco: Καρία, in turco Karya) che è una regione storica nell'ovest dell'Anatolia, che si estendeva a sud della Ionia, a nord della Licia e a ovest della Frigia. Altri ancora sostengono che potrebbe derivare dalla parola greca κάρον (káron) utilizzata da Dioscoride nel "De materia medica" proprio per identificare il Carum carvi. L'epiteto specifico deriva invece, secondo Pianigiani (1907) e Dalla Fior (1926), dalla latinizzazione del termine arabo "karwija" e indica ancora il luogo di provenienza e, probabilmente, in origine, si riferiva anche al Cuminum cyminum.
Il carvi viene impropriamente, ma frequentemente, chiamato in italiano anche cumino, ciminu, comin, comino de' prati, cumin, cumino, cumino di montagna, cumino tedesco, cumo ma il termine "cumino" sarebbe il nome comune del Cuminum cyminum, che è una pianta della stessa famiglia ma con caratteristiche molto diverse come ci spiega Johri, R. K. “Cuminum cyminum and Carum carvi: An update.” Pharmacognosy reviews 5.9 (2011): 63, quindi sarebbe meglio evitare questi nomi per evitare confusioni.
Molti nomi comuni, come finocc salvadeg o anice di Vosgi, sono legati alle caratteristiche aromatiche dei frutti e all'habitat montano in cui è frequente incontrarlo: i Vosgi sono infatti una catena montuosa dell'Europa centro-occidentale.
Altri nomi come "carè" deriverebbero invece da Cardium: conchiglia, per via dell'aspetto dei frutti.
Nel BOLLETTINO del Museo Regionale di Scienze Naturali della Regione Piemonte
Vol. 34 - N. 1-2 - 2016 viene fatto notare come in tutto l’arco alpino occidentale sino al Biellese i nomi comuni del carvi abbiano origine da una stessa radice, sia pure in varianti: chiré, ciörjo, zirjo, zirié; sirëi, sëréi nelle Alpi Marittime (fonte: Marziano Di Maio), sciairél
nel Monregalese, cirjéis a Pradleves, serjéis a Bellino, chirjaso a Torrette di
Casteldelfino, chiríe a San Maurizio di Frassino, chiréi in Val Germanasca,
sciairel, scirjèl e scirjél del Biellese. Secondo ALEPO I-II (2007) varianti dello
stesso lessotipo s’incontrano pure in Valle di Susa con séiri, zairel e ceréja.
I termini kuemmel, kümmel si considerano invece innovazioni semidotte,
introdotte dagli erboristi.
DESCRIZIONE: pianta erbacea bienne, il fusto è eretto, striato, glabro, ramoso e foglioso sino in alto; altezza 20/30 cm al massimo 70.
Il primo anno, la radice produce solo una rosetta di foglie basali con picciolo; le foglie sono allungate bi/tri pennatosette, con lacinie molto strette/filiformi; dal secondo anno si sviluppa il fusto con le foglie cauline sessili, ridotte a poche lacinie filiformi, con guaina membranosa amplessicaule.
Le infiorescenze sono ad ombrella con 6/7 raggi disuguali, raramente fino a 16 raggi.
I fiori hanno la corolla costituita da 5 petali bianchi ma più sovente rosa-rossastri, profondamente dentati all'apice. I fiori periferici sono generalmente più lunghi; fiorisce da giugno ad agosto.
I frutti molto aromatici, sono diacheni con 2 mericarpi lunghi 3/7 mm, con forma ovoide, di colore marrone scuro, percorsi da 5 coste in rilievo, più chiare.
CARATTERISTICHE UNICHE CHE AIUTANO L'IDENTIFICAZIONE: si trova solo in montagna; non è molto alto; foglie particolarmente divise, ombrella a pochi raggi con fiori bianchi e rosa.
DOVE CRESCE: nei prati soleggiati dell'arco alpino e nell'Appennino centro-settentrionale, prediligendo un terreno ricco in nutrienti e ben drenato, da 800 a oltre 2200 m.
COSA SI UTILIZZA: la parte più pregiata e utilizzata sono i frutti, impropriamente detti “semi” che sono tecnicamente diacheni. Ma di questa pianta si può utilizzare tutto! Anche i fiori, le foglie e le radici.
QUANDO SI RACCOGLIE: la raccolta dei frutti andrebbe fatta a fine giugno o luglio prima della loro piena maturazione per sfruttarne il massimo contenuto di olio essenziale; fiori e foglie si possono raccogliere per tutta l'estate e le radici nel periodo di riposo vegetativo della pianta.
PRINCIPI ATTIVI: in tutte le parti della pianta ma particolarmente nei frutti sono presenti olio essenziale (3-7%), acidi grassi (10-18%), proteine (20%), carboidrati (15%), acidi fenolici (acido caffeico), flavonoidi (quercetina, kempferolo), tannini, alcaloidi e terpenoidi. L'olio essenziale, responsabile del suo profumo caratteristico, contiene D-carvone (dal 40 al 63% del totale), limonene, derivati della cumarina, umbelliferone e scopoletina.
PROPRIETÀ: per prima cosa agisce sul TRATTO GASTROINTESTINALE. Ha infatti un'azione carminativa, stomachica, facilita il transito gastro intestinale; è molto efficace in caso di spasmi, flatulenza, gonfiore, coliche gassose nei bambini, e nella Sindrome dell’Intestino Irritabile: il fitocomplesso di Carum carvi è in grado infatti di inibire i processi di fermentazione intestinale; il carvi, inoltre, è particolarmente efficace in associazione ad altre piante della stessa famiglia (finocchio, anice verde) oppure in associazione a melissa e menta piperita. In Persia, per contrastare il meteorismo viene consigliato un infuso di frutti di Trachyspermum ammi (Ajwain), Pimpinella anisum (Anice verde) e Carum carvi (Carvi) (
Larijani, Bagher, et al. “Prevention and Treatment of Flatulence From a Traditional Persian Medicine Perspective.” Iranian Red Crescent Medical Journal 18.4 (2016).
L'olio essenziale di Carvi è utilizzato anche per il trattamento dei sintomi della colite spastica: ha dimostrato nel ratto e nell’uomo di agire come rilassante della muscolatura liscia intestinale ed, in misura minore, anche su quella della trachea (effetto comune a diverse Apiaceae) (per approfondire vedi studi in fondo all'articolo).
In uno studio ad alcuni pazienti, con diagnosi di dispepsia funzionale (criteri di Roma III) in trattamento con la terapia convenzionale (farmaci PPI, H2RA, anticonvulsivi, beta-bloccanti, antistaminici, antidepressivi / TCA, modulatori del dolore e antiacidi), è stata somministrata una capsula contenente 25 mg di olio di Carvi e 20,75 mg di L-mentolo oppure placebo, due volte al giorno, 30-60 minuti prima dei pasti principali per 28 giorni. Lo studio ha valutato nei due gruppi i sintomi globali della dispepsia, la sicurezza e la tollerabilità del preparato; i risultati dello studio hanno indicato che la riduzione dei sintomi era superiore nel gruppo che assumeva la capsula con olio di Carum carvi e mentolo rispetto a quello del placebo inoltre il 61% dei pazienti ha definito “buono” e il 49% “molto buono ”, attraverso la Clinical Global Impression Scale, il miglioramento della sintomatologia.
Altri studi simili hanno dato i medesimi risultati: somministrando capsule contenenti 90 mg di menta piperita e 50 mg di olio di Carvi si sono notevolmente ridotte la sensazione di pressione gastrica, pesantezza, pienezza, la riduzione del dolore ed del disagio (studi riportati alla fine dell'articolo).
Il Carvi è utile in caso di Sindrome dell’Intestino Irritabile (IBS) come rimedio per ridurre la sintomatologia. Per la gestione dell'IBS viene consigliato di applicare nella regione addominale per almeno 3 settimane un impiastro caldo o freddo a base di olio di oliva e olio essenziale di Carvi.
ATTIVITÀ ANTIMICROBICA
Diversi studi in vitro hanno confermato l’attività antimicrobica dell’olio essenziale di Carvi dimostrato evidente attività inibitoria contro Staphylococcus aureus, Salmonella typhi, Candida albicans, Aspergillus niger e Listeria innocua. L’olio essenziale di Carvi si è dimostrato in grado di inibire significativamente la produzione di aflatossine senza interferire sulla crescita di Aspergillus parasiticus.
ATTIVITÀ ANTIOSSIDANTE
L'olio essenziale di Carvi risulta riduce l’attività dei radicali liberi che determina il deterioramento di diversi composti in più ambiti (es. alimentare) e che nell’organismo è la ragione di disturbi di diversa natura (Suhaj, Milan. “Spice antioxidants isolation and their antiradical activity: a review.” Journal of food composition and analysis 19.6-7 (2006).
Nel modello sperimentale l’olio essenziale di Carvi si è dimostrato in grado di ridurre i radicali DPPH (Fatemi, F., et al. “Biochemical properties of γ‐irradiated caraway essential oils.” Journal of Food biochemistry 35.2 (2011).
Nel ratto l’olio di Carvi, somministrato per via orale (10 mg/kg), ha esercitato effetti protettivi nei confronti della nefrotossicità indotta da gentamicina contrastando l’aumento della malondialdeide plasmatica (MDA) ed inducendo un aumento di superossido dismutasi (SOD), catalasi (CAT) e glutatione perossidasi (GSHPx).
In un modello di diabete indotto da streptozotocina nel ratto, l’olio essenziale di Carvi, somministrato oralmente (5, 10, 20 mg / kg), ha dimostrato di migliorare i livelli serici di GSH-Px, CAT e SOD e di ridurre i livelli sierici di MDA suggerendo il potenziale ruolo dell’olio essenziale di Carvi nel ridurre lo stress ossidativo nel diabete mellito
L’olio di Carvi dimostra una elevata attività scavenging in diversi sistemi ossidativi inibendo anche i fenomeni ossidativi sulle LDL umane (Yu, Liangli Lucy, Kequan Kevin Zhou, and John Parry. “Antioxidant properties of cold-pressed black caraway, carrot, cranberry, and hemp seed oils.” Food chemistry 91.4 (2005).
B. Fatemeh, K. Mahdi, K. Javad, Int. J. Food Sci. Technol. 41, 20–27 (2006).
FUNZIONE TIROIDEA
Il carvi ha un buon effetto in caso di ipotiroidismo, infatti diversi studi hanno dimostrato che una capsula di Carvi (40 mg/ kg) al giorno, aggiunta a Levotiroxina, in pazienti con ipotiroidismo, ha determinato l’aumento del livello di TSH in due settimane.
OBESITÀ
Secondo gli antichi testi della medicina Unani, veniva raccomandato di assumere due volte al giorno 5 g di “Safoof-e-Muhazzil” insieme a 20 ml di “Arq-e-Zeera” (acqua di Carvi o distillato di Carvi contenente gli oli essenziali).
Effettivamente diversi studi hanno dimostrato l’efficacia di un estratto acquoso e di un estratto oleoso di Carvi sulla perdita di peso in persone in sovrappeso.
Ai pazienti è stato raccomandato di assumere 30 ml di uno dei due estratti di Carvi 20 minuti prima di pranzo, per 3 mesi. Al termine dello studio il peso medio, l’indice BMI, la circonferenza della vita, il rapporto vita-fianchi e la percentuale di grasso corporeo sono risultati significativamente diminuiti nel gruppi trattati con entrambi gli estratti di Carvi.
Il Carvi ha dimostrato interessanti effetti di riduzione dei livelli dei lipidi intestinali e dei prodotti di perossidazione nel colon parallelamente ad un effetto di incremento di enzimi antiossidanti (SOD, CAT, GSH) e di glutatione reduttasi in ratti con carcinogenesi del colon.
I frutti del Carvi potrebbero quindi contribuire alla riduzione della dimensione del tumore in particolare del colon (Kamaleeswari, Muthaiyan, and Namasivayam Nalini. “Dose‐response efficacy of caraway (Carum carvi L.) on tissue lipid peroxidation and antioxidant profile in rat colon carcinogenesis.” Journal of pharmacy and pharmacology 58.8 (2006)
Nel modello animale un estratto acquoso di semi di Carvi, somministrato per via orale, ha dimostrato di esercitare effetti protettivi dalla tossicità del Cadmio su fegato, rene e apparato riproduttivo.
ATTIVITÀ IPOGLICEMIZZANTE
In diversi studi l’olio essenziale di Carvi, somministrato per via orale, ha ridotto significativamente la glicemia a digiuno nel sangue di ratti resi diabetici con streptozotocina. La capacità dell’olio di Carvi di ridurre la glicemia sarebbe regolato da un meccanismo indipendente dal meccanismo di secrezione dell’insulina; l’attività antiossidante dell’olio di Carvi agirebbe sinergicamente negli effetti antidiabetici dell’olio di Carvi.
ATTIVITÀ ANTINFIAMMATORIA
L’olio essenziale di Carvi somministrato per via orale ha dimostrato di ridurre le citochine pro infiammatorie (IFN-c, IL-6 e TNF-a) in ratti esposti a gentamicina, in un modello immunologico di colite indotta da acido trinitrobenzenico solfonico (TNBS), nei ratti ha ridotto le lesioni del tessuto del colon e l’indice di colite in modo paragonabile al prednisolone e all’Asacol; nello stesso studio è stato osservato che l’estratto di Carvi ed il suo olio essenziale hanno ridotto il processo infiammatorio e l’infiltrazione dei globuli bianchi nel muco e negli strati sub-mucosi. Pertanto il Carvi può ritenersi molto valido nella gestione di disturbi con componente infiammatoria come la Sindrome dell’Intestino Irritabile (IBS) o come coadiuvante nelle malattie infiammatorie intestinali (IBD).
ATTIVITÀ ANTICONVULSIVIVANTE
In uno studio con convulsioni indotte con pentilentetrazolo (PTZ) l'estratto acquoso di Carvi ed il suo olio essenziale sono stati somministrati a diversi dosaggi, confrontando gli effetti con quelli di diazepam; nello studio è stato osservato che le due forme estrattive del Carvi hanno ridotto, in modo dose dipendente, il tempo di latenza dell’insorgenza di mioclonica e convulsioni cloniche. Gli effetti anticonvulsivanti sono risultati maggiori per l’olio essenziale rispetto all’estratto acquoso (Showraki, Alireza, Masoumeh Emamghoreishi, and Somayeh Oftadegan. “Anticonvulsant effect of the aqueous extract and essential oil of Carum carvi L. Seeds in a Pentylenetetrazol model of seizure in mice.” Iranian journal of medical sciences 41.3 (2016): 200).
ATTIVITÀ DIURETICA
In uno studio è stato confrontato l'effetto della somministrazione di 100 mg/kg di un estratto acquoso di semi di Carvi, rispetto a 10 mg/kg di furosemide.
I risultati dello studio hanno evidenziato che l’estratto di semi di Carvi ha stimolato la diuresi incrementando il volume totale di urina escreta in modo paragonabile alla furosemide tuttavia senza modificare l’escrezione di K e Na urinario (Lahlou, Sanaa, et al. “Diuretic activity of the aqueous extracts of Carum carvi and Tanacetum vulgare in normal rats.” Journal of Ethnopharmacology 110.3 (2007): 458-463).
ATTIVITÀ ANTICOLESTEROLEMICA
L’estratto acquoso di semi di Carvi ha dimostrato di ridurre il colesterolo ed i trigliceridi in ratti sani e resi diabetici con streptozotocina (Lemhadri, A., et al. “Cholesterol and triglycerides lowering activities of caraway fruits in normal and streptozotocin diabetic rats.” Journal of ethnopharmacology 106.3 (2006): 321-326).
ATTIVITÀ SULLA RIPRODUZIONE
Il carvi era usato come modulatore della funzione sessuale e della fertilità femminile.
Effettivamente in uno studio è stato dimostrato come 150 mg/kg di un estratto acquoso di semi di carvi somministrato per via orale, hanno determinato un incremento significativo del livello di estrogeni e ridotto quelli del progesterone e di FSH nella fase del proestro, si sono inoltre osservati alcuni effetti positivi sull’atresia follicolare (Abdel-Wahab, Ahmed, Abdel-Razik Hashem Abdel-Razik, and Rabie Lotfy Abdel Aziz. “Rescue effects of aqueous seed extracts of Foeniculum vulgare and Carum carvi against cadmium-induced hepatic, renal and gonadal damage in female albino rats.” Asian Pacific journal of tropical medicine 10.12 (2017): 1123-1133)
In un altro studio l’estratto acquoso e quello etanolico di Carvi, a dosaggi superiori a 200mg/kg, hanno mostrato effetti estrogenici specifici (Thakur, Shweta, et al. “Effect of Carum carvi and Curcuma longa on hormonal and reproductive parameter of female rats.” International Journal of Phytomedicine 1.1 (2009).
ATTENZIONE: l’uso dell’olio di Carvi, durante la gravidanza e l’allattamento, è sconsigliato a causa di dati insufficienti a supporto della sicurezza d’uso.
L’uso di preparazioni contenenti olio di Carvi su lesioni cutanee, intorno agli occhi o sulle mucose non è raccomandato (HMPC (2015) monograph on Carum Carvi L., aetheroleum. EMA/HMPC/715094/2013. 30 Churchill Place, Canary Wharf, London E14 5EU, United Kingdom); precauzionalmente viene sconsigliato l’uso dell’olio essenziale di Carvi in pazienti con epatopatie, acloridria, colangite, calcoli biliari o altri disturbi biliari, poiché in volontari sani, dosaggi elevati di olio essenziale di Carvi, hanno inibito lo svuotamento della cistifellea (HMPC (2015) Assessment report on Carum Carvi L., fructus and Carum Carvi).
La tossicità acuta del carvi, per esposizione massima non letale di olio essenziale è 400 mg/kg e dell’ estratto acquoso 3200 mg/kg (Showraki, Alireza, Masoumeh Emamghoreishi, and Somayeh Oftadegan. “Anticonvulsant effect of the aqueous extract and essential oil of Carum carvi L. Seeds in a Pentylenetetrazol model of seizure in mice.” Iranian journal of medical sciences 41.3 (2016). Nell’uomo l’ADI (Assunzione giornaliera accettabile) stabilita per il D-carvone è di 0,6 mg / kg di peso corporeo al giorno (E.S. Committee, EFSA J. 12, 3806 (2014).
Estratti acquosi o etanolici di Carvi, a dosaggi superiori a 200 mg/kg, hanno dimostrato effetti estrogenici (HMPC (2015) monograph on Carum Carvi L., aetheroleum. EMA/HMPC/715094/2013. 30 Churchill Place, Canary Wharf, London E14 5EU, United Kingdom
Thakur, Shweta, et al. “Effect of Carum carvi and Curcuma longa on hormonal and reproductive parameter of female rats.” International Journal of Phytomedicine 1.1 (2009).
Le proprietà farmacocinetiche del paracetamolo (somministrazione orale e intraperitoneale) sono influenzate dall’assunzione cronica di olio di Carvi (Samojlik, Isidora, et al. “Herb-drug interactions: the influence of essential oil of caraway (Carum carvi L.) on the pharmacokinetics of paracetamol.” BMC Pharmacology and Toxicology. Vol. 13. No. 1. BioMed Central, 2012).
La somministrazione di estratto non oleoso di Carvi (100 mg/kg/die) ha dimostrato di aumentare i livelli plasmatici degli antibiotici (rifampicina, isoniazide e pirazinamide)
aumentandone gli indici di biodisponibilità (Choudhary, Naiyma, et al. “Effect of Carum carvi, a herbal bioenhancer on pharmacokinetics of antitubercular drugs: A study in healthy human volunteers.” Perspectives in clinical research 5.2 (2014): 80). Anche in altri studi il Carvi ha potenziato l’azione di rifampicina isoniazide e pirazinamide (Sachin, B. S., et al. “Herbal modulation of drug bioavailability: enhancement of rifampicin levels in plasma by herbal products and a flavonoid glycoside derived from Cuminum cyminum.” Phytotherapy Research: An International Journal Devoted to Pharmacological and Toxicological Evaluation of Natural Product Derivatives 21.2 (2007): 157-163.
Sachin, B. S., et al. “Pharmacokinetic interaction of some antitubercular drugs with caraway: implications in the enhancement of drug bioavailability.” Human & experimental toxicology 28.4 (2009): 175-184).
L’olio di Carvi, ed il carvone isolato, si dimostrano buoni inibitori della germinazione della patata. La polvere di semi di Carvi dimostra attività molluschicida e l’estratto etanolico (140,58 mg / L in 96 ore e 130,61 mg / L in 24 ore) dimostra una evidente attività contro la lumaca Lymnaea acuminata probabilmente per il contenuto di limonene degli estratti. (Hartmans, Klaasje J., et al. “The use of carvone in agriculture: sprout suppression of potatoes and antifungal activity against potato tuber and other plant diseases.” Industrial Crops and Products 4.1 (1995): 3-13.
Kumar, Pradeep, and D. K. Singh. “Molluscicidal activity of Ferula asafoetida, Syzygium aromaticum and Carum carvi and their active components against the snail Lymnaea acuminata.” Chemosphere 63.9 (2006): 1568-1574).
UTILIZZO CULINARIO: le foglie, che hanno un sapore piacevolmente aromatico, si possono utilizzare in zuppe, minestre ed insalate; nel Biellese le foglie entrano anche nella preparazione della fonduta (Sella, 1992); le radici possono essere utilizzate come le carote; i frutti si utilizzano interi come aromatizzante: hanno un sapore complesso dovuto proprio alla presenza di limonene e carvone. Un utilizzo tipico è quello di utilizzarli per aromatizzare il pane e in particolare quello di segale.
I frutti sono ottimi anche per la produzione di liquori, come l'Aquavit scandinava e il Kümmel tedesco e per insaporire carni in umido, stufati, conserve, salumi e formaggi.
A Cipro, in Giordania, Libano, Siria e Turchia Turchia fanno un dolce tipico: il meghli (moghli, meghleh, مغلي, o karawiyah) che è un budino con farina di riso, anice, cannella e, appunto, carvi, spesso è anche guarnito con scaglie di cocco essiccate e frutta secca tra cui mandorle, noci, pinoli e pistacchi che solitamente si prepara per festeggiare la nascita di un bambino.
Nella Valle Varaita (in provincia di Cuneo) i frutti vengono utilizzati per insaporire il saras (ricotta stagionata) e per preparare una tisana digestiva detta lu përfüm.
UTILIZZO ESTERNO: l'olio essenziale viene utilizzato nell'industria cosmetica per la loro fragranza. In caso di laringite o alitosi fate un infuso con 4 g di frutti ogni 100 ml di acqua. Fare gargarismi più volte al giorno.
In caso di coliche neonatali o sindrome del colon irritabile potete applicare l'olio essenziale di carvi diluito al 2% in olio vettore, quotidianamente sulla zona addominale di neonati, nei bambini negli adolescenti, negli adulti e negli anziani (HMPC (2015) monograph on Carum Carvi L., aetheroleum. EMA/HMPC/715094/2013. 30 Churchill Place, Canary Wharf, London E14 5EU, United Kingdom).
UTILIZZO INTERNO: la preparazione migliore per sfruttare al meglio gli effetti del carvi è utilizzare l'olio essenziale sotto controllo medico o di un erborista la cui dose giornaliera va da 6 a 8 mg per kg di peso corporeo, da assumere circa 30 minuti prima dei due pasti principali. Prudenzialmente la somministrazione orale di olio essenziale di Carvi non sarebbe raccomandata, per i bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni (per insufficienza di dati), durante l’allattamento e gravidanza.
COME SI CONSERVA: i frutti si essiccano all'ombra in un luogo arieggiato.
FALSE FRIENDS: nella famiglia delle Apiaceae esistono molte specie tossiche o addirittura velenose, quindi sconsiglio di imparare a riconoscere le diverse Apiaceae da foto o da internet ma affidarsi a una persona esperta. Io vi metterò la differenza tra Carum carvi e una delle Apiaceae in cui è più facile imbattersi: Daucus carota, ma il post vuole essere puramente informativo, esistono tanti bravissimi esperti a cui rivolgervi per fare dei corsi dal vero. Inoltre il Carum carvi non deve confondersi con il cumino (Cuminum cyminum), che presenta frutti simili ma ha un aroma completamente diverso. che in Italia non cresce spontaneamente
CURIOSITÀ: sono stati trovati semi di quest'erba nei resti di alimenti preistorici che risalgono al 3.500 a.C. circa.
Già gli egizi lo utilizzavano, tanto che nel Papiro di Erbes (1.500 a.C.) i suoi frutti venivano consigliati come rimedio per i disturbi gastrici. Anche Shakespeare lo cita nell'Enrico IV parlando di un dolce fatto con mele al forno e frutti di carvi.
l Carvi è una delle piante che si credeva proteggesse dal male, quindi per tradizione veniva aggiunto alla preparazione del pane per scacciare i demoni e per proteggere la casa; i frutti cosparsi di sale venivano spesso messi nelle bare dei defunti come protezione; sempre i frutti venivano ritenuti efficaci nel trattare l’irrequietezza dei bambini e si credeva che un vaso di frutti di Carvi posto sotto la culla dei bambini avesse potenti poteri sedativi (Mathias 1994). Inoltre il Carvi era spesso uno dei componenti presenti nelle pozioni amorose. Nella culture cristiane veniva ritenuto che i poteri di guarigione del Carvi fossero massimi in occasione della festa di San Giovanni (24 giugno). In Polonia il Carvi è comunemente raccomandato come rimedio contro l‘indigestione, la flatulenza, la mancanza di appetito, e come galattogeno naturale. In Russia è anche utilizzato per il trattamento della polmonite mentre in gran Bretagna e negli Usa viene prevalentemente consigliato come stomachico e carminativo. Nella penisola Malese il Carvi è associato a nove erbe, macinate insieme e trasformate in decotto, per essere bevuto a intervalli dopo il parto, e in Indonesia le sue foglie mescolate con aglio e applicate sulla pelle vengono impiegate per ridurre le forme infiammatorie eczematose (Perry,1980).
GLI STUDI CITATI:
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COLITE SPASTICA:
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ATTIVITÀ ANTINFIAMMATORIA:
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TUMORI:
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OBESITÀ:
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