Acetolito seboregolatore e schiarente

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Acetolito seboregolatore e schiarente

Descrizione

Ingredienti:
150 ml di aceto;
15 g di foglie essiccate di corbezzolo o 45 g di foglie fresche;
2 frutti grandi di corbezzolo;
4 cinorrodi di rosa canina (o di altre rose purché non trattate chimicamente).
Inizio questo post proprio dagli ingredienti, pochi e facili da reperire in questo periodo, un po' in tutta Italia! Se avete brufoletti, se avete una pelle grassa o le prime macchiette fanno capolino sulle vostre mani e smascherano la vostra età nonostante siate in formissima, non potete non prepararlo! Vi basterà picchiettarvi il viso insistendo sui brufoletti o le macchioline con un batuffolo di cotone imbevuto di questo prezioso acetolito, lasciare in posa 10 minuti, sciacquare con acqua tiepida e idratare. Se fatto quotidianamente vi aiuterà a regolarizzare la produzione di sebo, a calmare l'infiammazione e a schiarire quelle antipatiche macchioline!
Procuratevi un buon aceto (uva, mele, scegliete quello che preferite purché abbia almeno il 5% di acido acetico, altrimenti il suo potere solvente non sarà ottimale). Tagliate i frutti e le coccole (cinorrodi) e privatele dei peli interni, tritate le foglie e mettete tutto a macerare nell'aceto, in un barattolo perfettamente pulito e ben chiuso, per 15 giorni in un ambiente buio e fresco. Se vi ricordate, ogni tanto scuotete il barattolo. Abbiate l'attenzione che tutte le droghe siano immerse nell'aceto. Passati i 15 giorni, filtrate e conservate, sempre al fresco e al buio, in un contenitore che si possa chiudere benissimo e cominciate a utilizzarlo! Se usate un filtro di cotone o un canovaccio di cotone non serve nemmeno togliere i peli dai cinorrodi perché verranno filtrati. Se è ben conservato ha una durata di 3 anni. Dopo i 15 giorni è già pronto per essere utilizzato! Facile, no?!
PERCHÉ FUNZIONA?
Perché le foglie e i frutti del corbezzolo contengono tra le altre cose:
1. ACIDO GALLICO: l'acido gallico o acido triidrossibenzoico che è un acido organico rientra nella categoria degli acidi fenolici e ha azione antiossidante.
2. ACIDO PROTOCATECUICO: l'acido protocatecuico o protocatechico, con nome sistematico acido 3,4-diidrossibenzoico, abbreviato 3,4DHBA, è un acido fenolico, ha proprietà antiossidanti, antimicrobiche e schiarenti, spesso lo ritrovare nei vostri cosmetici con il nome INCI: 3,4-DIHYDROXYBENZOIC ACID.
3. ACIDO GENTISICO: l'acido gentisico o acido 2,5 diidrossibenzoico è un acido fenolico. Oltre ad essere un agente analgesico, antinfiammatorio, antiossidante, antireumatico, antiartritico e citostatico, l'acido gentisico inibirebbe l'ossidazione delle lipoproteine a bassa densità nel plasma umano ed è un inibitore del fattore di crescita dei fibroblasti. È quello che trovate spesso nelle vostre creme con il nome INCI: 2,5-DIHYDROXYBENZOIC ACID, come agente sbiancante per la pelle per il trattamento dei disturbi della pigmentazione perché ha la capacità di influenzare la sintesi della melanina attraverso l'inibizione dell'attività della tirosinasi melanosomiale.
4. ACIDO 4 IDROSSIBENZOICO: l'acido 4-idrossibenzoico, noto anche come acido p-idrossibenzoico o paraidrossibenzoico, è un acido monoidrossibenzoico.
L'acido 4-idrossibenzoico come altri acidi fenolici è particolarmente bioattivo, agendo come antimicrobico oltre che come blando antiossidante e riuscirebbe anche a filtrare la radiazione ultravioletta. Anche questo è usatissimo in cosmesi e lo trovate col nome INCI: 4-HYDROXYBENZOIC ACID.
5. ACIDO VANILLICO: l'acido vanillico o 4-idrossi-3-metossibenzoico, è un acido fenolico è uno degli acidi clorogenici.
Oltre alle note proprietà aromatizzanti, l'acido vanillico ha proprietà antimicrobiche, antielmintiche e antinfiammatorie.
6. ACIDO ANISICO
L'acido anisico, chiamato anche acido metossibenzoico è un acido carbossilico, isomero dell'acido metilsalicilico. L’acido p-anisico ha la capacità di stabilizzare biologicamente le formulazioni cosmetiche e dermatologiche. Inoltre ha una notevole azione antimicrobica.
7. LE PROANTOCIANIDINE: le proantocianidine sono composti polifenolici dall’elevatissima azione antiossidante, utili per il microcircolo e la circolazione sanguigna. La funzione principale delle proantocianidine è quella di contrastare l’azione di una gamma di radicali liberi molto più ampia rispetto alla maggior parte degli altri antiossidanti. Eliminando i radicali liberi, le proantocianidine riducono gli effetti a essi correlati. In particolare: agiscono sul tessuto connettivo contrastano la decomposizione del collagene; agiscono come schermo solare naturale; migliorano la circolazione, rafforzando le pareti dei vasi sanguigni; moderano le reazioni allergiche e infiammatorie.
Per quanto riguarda i cinorrodi li utilizziamo soprattutto per il loro contenuto di vitamina C che è una vitamina idrosolubile e termolabile quindi l'acetolito è un'ottima soluzione per estrarla: la vitamina C ha un notevole potere schiarente e antiossidante ed è un cofattore essenziale per la biosintesi del collagene, il metabolismo della carnitina e delle catecolamine e l'assorbimento del ferro alimentare. Con questa preparazione andremo solo a sfruttare l'azione sul collagene e il suo potere schiarente dato che la utilizziamo a livello epidermico. Ma pensate che i residui di prolina sul procollagene richiedono vitamina C per l'idrossilazione, rendendola necessaria per la formazione della tripla elica del collagene maturo. La mancanza di una struttura stabile a tripla elica compromette l'integrità della pelle, delle mucose, dei vasi sanguigni e delle ossa, cosa che una volta era alla base dello "scorbuto" dovuto alla carenza di assunzione alimentare di vitamina C, in quando la vitamina C non è sintetizzabile dall'uomo quindi richiede un'assunzione alimentare (fine momento Superquark).
Ma i cinorrodi sono pure ricchi di vitamine A e E che aiutano la ristrutturazione dei tessuti, e hanno altre sostanze che le rendono pure tonificanti e riequilibranti! (Trovate tutto negli studi citati sotto!).
Quindi vi abbiamo creato un acetolito che è una super B-O-M-B-A o no?!
(Ovviamente la ricetta è della Manu che è la vera alchimista di Capraecavoli! Non della Ceci che è quella che chiacchiera e basta ).
ALCUNI DEGLI STUDI DA CUI ABBIAMO TRATTO LE INFORMAZIONI:
Rosa canina - Rose hip pharmacological ingredients and molecular mechanics counteracting osteoarthritis - A systematic review
Joerg Gruenwald et al. Phytomedicine. 2019 Jul.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31138475/
In vivo anti-inflammatory effect of Rosa canina L. extract
Francesca Lattanzio et al. J Ethnopharmacol. 2011.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21771653/
An antiinflammatory galactolipid from rose hip (Rosa canina) that inhibits chemotaxis of human peripheral blood neutrophils in vitro
Erik Larsen et al. J Nat Prod. 2003 Jul.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12880322/
The Roles of Vitamin C in Skin Health
Juliet M Pullar et al. Nutrients. 2017.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28805671/
Arbutus unedo L.: From traditional medicine to potential uses in modern pharmacotherapy
Sandra Morgado et al. J Ethnopharmacol. 2018.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29981432/
Arbutus unedo L.: chemical and biological properties
Maria G Miguel et al. Molecules. 2014.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25271425/
Antioxidant properties and neuroprotective capacity of strawberry tree fruit (Arbutus unedo)
Sofia Fortalezas et al. Nutrients. 2010 Feb.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22254017/
Phenolics of Arbutus unedo L. (Ericaceae) fruits: identification of anthocyanins and gallic acid derivatives
Agata Maria Pawlowska et al. J Agric Food Chem. 2006.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17177565/
Antioxidant activity of Arbutus unedo leaves
A Pabuçcuoğlu et al. Fitoterapia. 2003 Sep.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/12946724/
Proanthocyanidins: A comprehensive review
Abdur Rauf et al. Biomed Pharmacother. 2019 Aug.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31146109/
Healthy properties of proanthocyanidins
Rocío de la Iglesia et al. Biofactors. 2010 May-Jun.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20232344/
Tzung-Han Chou, Hsiou-Yu Ding e Rong-Jyh Lin, Inhibition of melanogenesis and oxidation by protocatechuic acid from Origanum vulgare (oregano), in Journal of Natural Products, vol. 73, n. 11, 29 novembre 2010, pp. 1767-1774.
Shahriar Khadem e Robin J. Marles, Monocyclic Phenolic Acids; Hydroxy- and Polyhydroxybenzoic Acids: Occurrence and Recent Bioactivity Studies, in Molecules, vol. 15, n. 11, 8 novembre 2010, pp. 7985-8005.
J. F. Cunha, F. D. Campestrini e J. B. Calixto, The mechanism of gentisic acid-induced relaxation of the guinea pig isolated trachea: the role of potassium channels and vasoactive intestinal peptide receptors, in Brazilian Journal of Medical and Biological Research, vol. 34, n. 3, 2001-03, pp. 381-388.
Flavia Maria Lima Cavalcante, Igor Vivian Almeida e Elisângela Düsman, Cytotoxicity, mutagenicity, and antimutagenicity of the gentisic acid on HTC cells, in Drug and Chemical Toxicology, vol. 41, n. 2, 3 aprile 2018, pp. 155-161.
Ravi Joshi, R. Gangabhagirathi e S. Venu, Antioxidant activity and free radical scavenging reactions of gentisic acid:in-vitroand pulse radiolysis studies, in Free Radical Research, vol. 46, n. 1, 14 novembre 2011, pp. 11-20.
Steven Mink, Subir K. Roy Chowdhury e Jose Gotes, Gentisic acid sodium salt, a phenolic compound, is superior to norepinephrine in reversing cardiovascular collapse, hepatic mitochondrial dysfunction and lactic acidemia in Pseudomonas aeruginosa septic shock in dogs, in Intensive Care Medicine Experimental, vol. 4, n. 1, 26 luglio 2016.
Minho Kim, JaeGoo Kim e Yu-Kyong Shin, Gentisic Acid Stimulates Keratinocyte Proliferation through ERK1/2 Phosphorylation, in International Journal of Medical Sciences, vol. 17, n. 5, 24 febbraio 2020, pp. 626-631.
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Min-Cheol Kim, Su-Jin Kim e Dae-Seung Kim, Vanillic acid inhibits inflammatory mediators by suppressing NF-κB in lipopolysaccharide-stimulated mouse peritoneal macrophages, in Immunopharmacology and Immunotoxicology, vol. 33, n. 3, 2011-09, pp. 525-532.
Reihane Ziadlou, Andrea Barbero e Ivan Martin, Anti-Inflammatory and Chondroprotective Effects of Vanillic Acid and Epimedin C in Human Osteoarthritic Chondrocytes, in Biomolecules, vol. 10, n. 6, 2020/6, p. 932.
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